Lettere al Giornale

"Draghi 1 o Monti 2? occorre ben vigilare ! Una proposta ardita, ma praticabile, per saggiarne le reali intenzioni!"

L'intervento di Germano Bosisio

"Draghi 1 o Monti 2? occorre ben vigilare ! Una proposta ardita, ma praticabile, per saggiarne le reali intenzioni!"
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Di Germano Bosisio

Ed ecco qui, finalmente sotto i riflettori dei concitati accadimenti di questa grave crisi complessiva, il prof. Mario Draghi, definito da più parti del teatrino mediatico con l'appellativo di SuperMario, attingendolo dall'arcinoto personaggio di uno dei primi giochi informatici !

Ma qui siamo tutt'altro che in un gioco !

Un gioco che spesso e purtroppo mettono malamente in scena la maggior parte dei grandi media che ci si sguazzano abbondantemente “scimiottando” in vari modi le più disparate possibili soluzioni di questo apparente “inpasse  istituzionale”. 

E naturalmente spesso scodinzolando acriticamente al potente di turno e alimentando pure una “disinformazia” di contenuti : l'ultimo esempio lo abbiamo costatato nella trasmissione della signora più salottiera, quella Myrta Merlino (non certo l'unica, visto che vari tg hanno pure evidenziata la stessa “notizia”) che ammiccando ha sottolineato l'andamento positivo delle spread da quando è stato incaricato Monti, pardon Draghi. Naturalmente enfatizzando una piccola oscillazione di pochi punti al ribasso e trascurando “guarda caso” il livello molto basso raggiunto già prima da altri ( forse un certo Conte, ora “caduto in disgrazia”  nei salotti …) con discese percentuali ben più cospicue.

Senza considerare ciò che anche un bambino dovrebbe sapere e cioè che queste oscillazioni, come quelle di borsa, sono solo effetto del gioco speculativo, nel breve e brevissimo periodo, che non ha quasi mai niente a che fare con l'effettivo valore dei fattori che, volta per volta, si dice siano condizionanti (che siano imprese, governi o persone). Basti pensare alle oscillazioni, molte volte assai marcate, che subiscono nell'arco di pochi giorni imprese o realtà varie : come se da un giorno all'altro un'impresa, ed in modo fortemente oscillante,  passa da essere credibile e non esserlo. 

E ancora continuano a propinarci la favoletta dello spread come indicatore di merito !

E questo è solo uno dei tanti esempi di come operano le nostre maggior testate (salvo rare eccezioni) certo ben inserite nel “coro mediatico del pensiero unico”. 

Ma tornando, dopo questa doverosa ed emblematica disgressione dimostrativa, a Mario Draghi e alle alchimie partitiche che vi ruotano intorno non si può, a mio avviso, non sottolineare un primo elemento dirimente che sembra permeare le scelte attorno ad un possibile suo governo ( al lettore aggiungere uno dei tanti aggettivi che gli vengono affibbiati … tecnico, politico, misto tecnico/politico, istituzionale, “ursula” ecc. ecc.).

Ma Draghi è o non è quello stesso Draghi che, in coppia con un certo Trichet, vertici entranti e uscenti della Banca Centrale Europea, nell'agosto 2011, aveva indirizzato una lettera “segreta”, un vero e proprio “diktat” all'allora governo contenente una serie di richieste volte a condizionare il sostegno europeo all'Italia a drastiche misure di risanamento economico ?

E non è lo stesso che non molto tempo fa aveva espressamente parlato di un “debito buono” ed uno “cattivo”, dove quello cattivo sarebbe rappresentato anche da una improduttiva spesa sociale ? 

A questo proposito, sempre in tema di esemplificazione, bisognerebbe provare a chiedergli se il Reddito di Cittadinanza ritiene debba appartenere a quest'ultima negativa “categoria” ... 

Questi 2 semplici esempi possono ben dimostrare che dietro la definizione di “tecnico” - un'altra di quelle ipocrisie tipiche di certo giornalismo  che dovrebbe fare invece da“ cane da guardia del Potere” – si cela sempre anche un aspetto assai “politico” ( anzi direi spesso soprattutto “politico”perché relativo alla visione “ideologica”, specie economica, che sottende) perché è proprio attraverso la scusante dei fattori “tecnici” che passano le scelte più politiche … Monti docet ! A meno che non ci si voglia riferire col termine “politico” al termine “partitico” ma allora bisognerebbe usare quello …

Si dice poi che Draghi è stato il nostro “salvatore” in versione di presidente della BCE ma a ben vedere quella strategia del “bazooka” rappresentata dall'uso del cosiddetto Q. E. (Quantitative Easing) non era altro che dar seguito, certo in modo “coraggioso” ed inusuale, al proprio mandato di presidente della Banca Centrale Europea che altro sostanzialmente non era e non è che il salvataggio della sua moneta costitutiva e cioè l'Euro.

Ora sembra che Draghi sia cambiato nel tempo, e cioè sia diventato sempre più “sociale” anche in nome di quel suo liberal-socialismo da lui stesso evidenziato in qualche occasione: Una delle prove, a detta dei soliti commentatori, sarebbe quel suo discorso fatto l'anno scorso al meeting di CL, peraltro interpretabile in vari modi, ed anche un qualche “riconoscimento” di “Professore e banchiere dal volto umano ” che avrebbe ottenuto da Papa Francesco  che lo ha nominato componente nell'Accademia Vaticana delle Scienze Sociali, organismo consultivo per lo sviluppo della dottrina sociale della Santa Sede.

Sarebbe certamente comunque ingiusto giudicare tutto ciò con solo la lente dietrologica e quindi bisognerà, vigilando assai bene, valutare nei fatti ciò che saprà e potrà fare ad esempio nel supervisionare la fase di progettazione degli interventi del “recovery plan” ma soprattutto nell'indirizzare bene i capitoli di spesa finalizzati ai corposi ed inusitati finanziamenti europei.

Sarebbe indispensabile, a questo proposito, verificare già da subito nella trattativa per la costituzione del possibile nuovo Governo, senza “sconti” ne positivi che negativi, quali siano i suoi orientamenti perché ben diversa sarebbe la considerazione nei suoi confronti se perseguisse, secondo la sua “dottrinale”formazione economica la via tradizionale neoliberista oppure no. Sarebbe, giusto per fare alcuni esempi concreti, verificare se sia ancora improntata  alla riduzione del ruolo dello Stato in economia nei settori primari ed alle sue articolazioni in termini di liberalizzazioni e privatizzazioni o invece ad invertirne la tendenza ? E cosa intende per spesa sociale improduttiva (poco sopra facevo un eloquente esempio) e “politiche attive del Lavoro”; quanto intende “forzare” la cosiddetta transizione ecologica” e quanto  quella fiscale ? E' per una effettiva lotta all'evasione fiscale o è per la cosiddetta “Flat tax” ? E' per una Patrimoniale SELETTIVA PER I GRANDI CAPITALI (specie per quelli dei grandi immobiliaristi, finanzieri vari e grandi imprese transnazionali dell'informatica  ecc. ecc.) o , come fan tanti, gioca strumentalmente sulle paura degli Italiani del termine “Patrimoniale”, prospettando tagli lineari per tutti ?  … e via di seguito.

Si comprenderà quindi assai bene che i 2 estremi si toccano, entrambi in modo incongruo : quello di una aprioristica ostilità in ragione seppur di fondate dietrologiche constatazioni pregresse e quello invece di una aprioristica e spesso interessata esaltazione delle caratteristiche dell'uomo e dell'esperto certamente di spessore nel suo campo.

Quindi nessuna preventiva “scomunica” ma nemmeno aprioristica “adesione”.  

Per la verità ci sarebbe forse un modo per saggiarne le reali intenzioni anche se un po' ardito ma comunque realmente praticabile : 

Vista la sua pluriennale esperienza nei panni di profondo conoscitore delle regole della BCE, quale l'esserne stato addirittura Presidente, potrebbe dichiarare pubblicamente e poi realmente impegnarsi per rendere fruibile a tutti gli Stati Europei, o perlomeno a quelli in preda di una peggior situazione sanitaria, un condono del Debito prodotto da questa maledetta pandemia ?

Le giustificazioni fondatissime sarebbero molte , per chi non ha un approccio quello sì “ideologico” contrario  :  questa crisi non è certo addebitabile a specifiche e “colpose” responsabilità; i trascinamenti degli inevitabili peggioramenti del debiti sovrani  graverebbero soprattutto su chi, già in maggiori difficoltà, sarebbe ulteriormente oppresso dagli effetti di un  suo eventuale ripagamento, e in specie le nuove ed ancor più incolpevoli generazioni; la crisi pandemica riguarda più o meno tutti gli Stati ( e non solo europei) ; esiste nel diritto internazionale una legislazione che prevede cancellazioni parziali o totali dei debiti per ragioni oggettive e per fondati e documentati motivi ( come ad esempio la clamorosa cancellazione attuata con la Germania dell'enorme debito residuo di guerra avvenuto definitivamente non molti anni fa ) ecc. ecc.

Ne questa idea, che potrebbe a prima vista  apparire utopica, sarebbe impraticabile anche oggi !

Non è un caso che l'abbia evocata anche l'attuale Presidente del Parlamento Europeo Davide Sassoli come altri eminenti economisti tra cui, per chi volesse approfondire, il prof. Leonardo Becchetti ( non certo un “estremista”) che l'ha ben illustrato con questo significativissimo articolo e relativo rimando :

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/cancellare-parte-del-debito-in-europa-non-pi-un-tab

 

e sto scoprendo ora, in tempo reale e in una fortuita quanto gradita coincidenza, quest'altro attualissimo articolo/appello sottoscritto da oltre un centinaio di economisti europei :

 

 https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/il-debito-detenuto-dalla-bce-si-pu-e-si-deve-annullare

 

Del resto lo stesso Papa Francesco anche nel recente settembre 2020 aveva perorato la causa della cancellazione del Debito dei Paesi più poveri :

 

https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2020-09/papa-francesco-battito-della-creazione-cancellazione-debito.html

 

Senza considerare  la miriade di associazioni e realtà varie della Società Civile che da sempre si sono battute per questi ineludibili scopi umanitari.

 

E quindi ecco qui un'azione con cui il prof. Draghi, se se ne facesse realmente carico, potrebbe dimostrare l' effettivo suo “cambiamento di  pelle” !

 

Germano Bosisio

 

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