Lettere al Giornale

"Conte e 5 stelle ad uno spartiacque"

"Sono un visionario ? Un presuntuoso saccente ? o solo un Cittadino che  non vuole stare “con la testa nel sacco “ e che, approfondendo e  confrontandosi  costruttivamente con altri vorrebbe continuare a formarsi opinioni il più oggettive possibili ed aumentare così la propria consapevolezza ..."

"Conte e 5 stelle ad uno spartiacque"
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Non so a che cosa porterà questo “bailamme” frenetico in corso d'opera prodotto quasi totalmente dall'irresponsabilità del “bulletto di Rignano”.

So invece che un' Italia già così martoriata non avesse proprio bisogno di render ancor più precaria la propria situazione.

Chi mi conosce sa che non ho mai nascosto la mia speranza di Cambiamento che avevo riposto ( e che ancora ripongo !?) nel movimento 5 Stelle ed anche, dopo la sua comparsa, in Conte.

Nei confronti dei primi la mia anima di “sinistra” (quella di chi non solo proclama ma che cerca di battersi realmente contro disuguaglianze, ingiustizie sociali ed economiche più o meno  striscianti) mi aveva addirittura spinto qualche anno fa ad un esplicito “endorsement” elettorale nei confronti di questo Movimento, senza peraltro ignorare anche qualche dubbio su alcuni contenuti della loro linea politica e  riservandomi di verificarne comunque il grado di concretezza  applicativa nel tempo.

Il mio apprezzamento per Conte, come ancor prima per i 5Stelle, nasceva proprio dal suo essere “esterno” alle classiche logiche della “politica politicante” e dall'averne poi costatato la dirittura morale ed istituzionale (il memorabile suo non lontano intervento in Parlamento nei confronti di un perlomeno trasecolato Salvini ne costituisce forse il più significativo esempio) , pur ovviamente con alcuni  immancabili errori, fisiologici di tutte le attività umane.

Come altrettanto esempi, pur in una contenuta analisi inevitabilmente sommaria come questa , sono rappresentati dalle sue coraggiose e testarde azioni di cambiamento in sede europea.

Un lavoro di recupero, checché ne dicano i soliti strumentalizzatori non solo appartenenti all'opposizione, di una certo prestigio per l'Italia, rispetto agli altri Paesi, non solo europei, contribuendo a far prevalere logiche dei più “svantaggiati” (sia come Stati che come settori della popolazione) rispetto allo strapotere dei “più forti”. Il tutto contribuendo  ad un inizio  di  neutralizzazione di alcune inique regole della Comunità europea e di  un processo  di revisione della sua architettura istituzionale , favorito anche dalla contingenza pandemica e dalla convergenza di altri Stati considerati “non virtuosi” dai freddi indicatori di bilancio,. 

La sospensione del cosiddetto Patto di stabilità, la modifica di alcuni strumenti finanziari, la rivisitazione della normativa degli Aiuti di Stato e quant'altro sono alcune delle “regole” a cui si è cercato, assieme ad altri, di metter mano perlomeno in ragione di questa emergenza COVID 19.

Regole in precedenza peraltro applicate varie volte in modo asimmetrico dagli Stati, senza la giusta censura  del consesso europeo.

In questa prospettiva va rimarcato che la grave e tuttora permanente crisi pandemica ha prodotto un ulteriore smascheramento, con conseguenti effetti moltiplicatori plurimi, delle contraddizioni  strutturali non solo di questa Europa, quasi esclusivamente “monetaria” e quindi non certo coerente coi i principi dei suoi Padri Fondatori, ma anche di un modello di sviluppo planetario già da tempo alle corde per i suoi effetti disastrosi ( questione climatica e socio-economica in primis) che stanno producendo anche un sempre più marcato aumento delle disuguaglianze a tutti i livelli.

Il reddito di cittadinanza (pur necessitato di mirati correttivi), il Decreto Dignità per contratti più stabili, la legge “Spazza corrotti”, la Riforma della Prescrizione, la legge del 110 %, il taglio delle Pensioni d'oro specie dei Parlamentari, senza contare la difficile lotta ingaggiata per la revoca della concessioni autostradali ad Aspi, tentativo paradigmatico di far riacquistare  un ruolo primario ed equo allo Stato in settori nevralgici per la Collettività… : Ecco questi sono, non solo a mio parere, esempi di efficace e socialmente incisiva azione di un “Governo del Cambiamento” operata dai 5 Stelle e da Conte,  pur avendo contro quasi tutto un “sistema consolidato” di poteri e interessi. 

Un'azione peraltro non scevra, a mio parere, da qualche significativa contraddizione di coerente  visione politica qual è stato ad esempio il cosiddetto “Contratto Giallo-Verde”, pur siglato e praticato “a collo torto”.

Premesso tutto ciò, non si può certo ignorare, se si vuole essere il più obiettivi possibile, che ora siamo ad un vero e proprio spartiacque ! 

Spartiacque che avevo già abbozzato sotto forma di un immaginario mio “sogno” (vedi link sotto) ma che in questi giorni febbrili ha assunto, a mio avviso, i contorni di un vero e proprio incubo : quello del rischio di barattare, da parte di Conte e 5Stelle, la propria “ cultura politica di servizio” e relativa carica etica (unica vera garanzia di un effettivo cambiamento) con la tradizionale gestione del Potere, uniformandosi alle sue logiche ed ai suoi “tradizionali”strumenti.

Il tutto ovviamente non senza ragioni, pur parziali, dettate anche da un forte senso delle Istituzioni e da una pur opinabile interpretazione dell'interesse collettivo ma che, comunque, potrebbe finire inesorabilmente nel vortice della “politica politicante”, che invece si voleva cambiare. 

Ovviamente l'arte del compromesso su materie anche importanti può e deve rappresentare una doverosa prassi nell'azione politica ma non può certo rischiare di far snaturare e addirittura azzerare il proprio corredo etico subordinandolo alle ragioni di una pur concreta e contingentata realtà. 

La vera base del cambiamento sta, appunto, nel non farsi vincere dalle sirene dell'apparente “real politik”, quella tanto cara alla scuola Andreottiana, che abbiamo ben visto dove è andata a parare. Altro che sostenere, come lui diceva e praticava, che “Il Potere logora chi non ce l'ha !” 

E' proprio vero semmai  il contrario !

Con tutto il rispetto per gli sforzi per chi è dentro ai processi decisionali e attuativi e spesso deve sostenere attacchi da tutte le parti.

Tutto questo  per dire che sul piano pratico, e non solo etico, le scelte possibili che Conte e la sua pur fragile maggioranza, non solo a mio avviso, avrebbe potuto e dovuto assumere sarebbero state quelle di presentarsi in Parlamento, rispettando il calendario dell'aula, sostenendo a viso aperto la relazione sulla Giustizia del ministro Guardasigilli Bonafede. 

Così facendo avrebbe confermato quel pacchetto di misure che, a detta di quasi tutti gli osservatori politici, rappresentava, e continua a rappresentare, il vero vulnus per un sistema di potere trasversale consolidato che chiede per sé ed i suoi sodali una “sostanziale impunità” come anche di mantenere inalterate le proprie “regole” e prassi di gestione del Potere a vantaggio di pochi portatori di interesse. E avrebbe così messo tutti di fronte, in modo esplicito, alle proprie responsabilità , e soprattutto costretto i soliti “interessati indecisi” a scegliere se dargli una mano in questo delicato momento o sancire un nuovo ricorso alla urne (Presidente Mattarella permettendo, in presenza di un prolungato “impasse” …). 

E, nel secondo deprecabile caso, rendendo la coerenza di Conte e 5 Stelle  “premiabile” anche da parte di quella assai corposa parte di elettorato definito “assenteista” o “astensionista”, non per quella parte tradizionalmente fisiologica  ma per quella invece comprensibilmente “delusa” dalla dall'attuale “classe dirigente”.

Ma il “sogno” non si è concretizzato, anzi ora sembra che a prevalere siano gli ipocriti della Politica  ed i loro narcisismi strumentali.

Rimane comunque, a mio avviso,un'ultima chance  a disposizione e cioè quella che un gruppo  di coraggiosi Pentastellati ( Morra., Lezzi e vari altri ….) ponga in modo irriducibile il veto (i fondatissimi motivi sarebbero oggettivamente sotto gli occhi della stra- gran - parte degli Italiani) sulla specifica presenza in maggioranza del “bulletto di Rignano” e del suo più stretto entourage. Così operando “compenserebbero” in negativo, l'“effetto ricatto/ago della bilancia ” dei vertici di Italia Viva facendogli esplodere “in casa”, in presenza di un'ulteriore intransigenza del “Capo”,  il dissenso degli altri componenti di Italia Viva, soprattutto di provenienza piddina, che peraltro vedrebbero oggettivamente minacciata la loro rielezione in caso di scioglimento anticipato delle Camere.  

Il tutto, in caso di malaugurate elezioni anticipate, potrebbe ragionevolmente premiare Conte e soprattutto i 5Stelle ma anche altri partiti dell'attuale maggioranza. Una battaglia elettorale che potrebbe ribaltare, con non poche possibilità di riuscita, l'attuale presunto vantaggio di un  Centrodestra (spesso solo strumentale sia nelle scelte che nelle strategie d'immagine) , proprio in ragione di una coerenza di comportamento.

Coerenza che rimane sempre la miglior credenziale di compattezza politica e quindi di effettivo Cambiamento, oltre che di rinnovato prestigio in Europa, perlomeno di quella che crede realmente ad un cambiamento dei propri paradigmi.

L'alternativa a tutto ciò  sarebbe (accettando non solo i “ricatti” del “bulletto di Rignano” e intimi ma soprattutto le sue politiche solo apparentemente a valenza sociale ... le abbiamo ben viste in passato) un anacronistico governo, peraltro a tempo, che non farebbe certamente l'interesse dei più svantaggiati che è e rimane, non solo dal mio punto di vista, l'indicatore più autentico e qualificante di ogni Governo degno di tal nome.

Una cosa è certa : questo sarà veramente uno spartiacque per misurare coerenza e effettiva tutela del Bene Comune  da parte di ogni forza in campo !

 

Sono un visionario ? Un presuntuoso saccente ? o solo un Cittadino che  non vuole stare “con la testa nel sacco “ e che, approfondendo e  confrontandosi  costruttivamente con altri vorrebbe continuare a formarsi opinioni il più oggettive possibili ed aumentare così la propria consapevolezza ...

 

Germano Bosisio

 

Conte e i sogni premonitori

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