Economia

Transizione energetica, ciclo idrico e rifiuti: Stefano Besseghini ospite del Rotary Club

"La transizione energetica e gli obiettivi indicati dall’Europa per superare l’energia fossile sono sfide avviate e non più rinviabili"

Transizione energetica, ciclo idrico e rifiuti: Stefano Besseghini ospite del Rotary Club
Pubblicato:

La transizione energetica, il ciclo idrico e il tema dei rifiuti con l’economia circolare sono stati al centro dell’interessante e stimolante incontro organizzato giovedì scorso dal Rotary Club Merate al ristorante Lido di Imbersago.

Stefano Besseghini, presidente di Arera, ospite del Rotary Club

Ospite della serata – alla quale hanno preso parte molti sindaci della Brianza – è stato Stefano Besseghini, 56 anni, tiranese, laureato in fisica, presidente di Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, che con l’esplosione del caro energia è diventato un protagonista del dibattito italiano. Un ospite con alle spalle una carriera di tutto rispetto: ricercatore del CNR a Lecco, Ad del Politec della Valtellina, presidente del Politec Banda Larga,  presidente di Aemme Linea Ambiente di Legnano, vice presidente del Centro tecnologico del Legno, vice presidente del Cluster Regionale Lombardo dell’energia, e più recentemente Presidente e Ad di RSE, fino alla nomina nel 2018 alla presidenza di Arera.

«Arera è l’unica autorità che copre tutti i settori: energia, acqua e rifiuti – ha esordito il dottor Besseghini – e tutti questi settori stanno conoscendo cambiamenti profondi, anche perché la transizione passa dalla sostenibilità di questi servizi pubblici. Il settore dell’energia oggi è nella fase adulta della sua regolamentazione, quello idrico è nella sua adolescenza mentre il comparto dei rifiuti è ancora nella sua fase iniziale. Sono tutti sistemi legati da un file rouge che incidono sull’economia e che dobbiamo stare molto attenti a normale nell’interesse dei cittadini. Normalmente ci sono due modi per regolare il mercato:  favorire il mercato libero, come avviene in Lombardia, o regolare il mercato, come invece fa l’Emilia Romagna. Non sta a me decidere quale delle due soluzioni è preferibile, noi siamo un organismo tecnico ma posso dire che complessivamente l’Italia in questo campo sta lavorando bene e all’interno dei parametri europei».

La transizione energetica: una sfida non più rinviabile

Besseghini ha ricordato che «I punti di energia una volta erano migliaia mentre oggi sono milioni, ma il mercato generato da tanti soggetti e consumato da un numero elevato di persone si è rivelato efficace, anche perchè aiutato dalla tecnologia. Il mercato ha funzionato, abbiamo avuto l’energia, ma ha provocato prezzi alti fallendo l’obiettivo di proteggere i consumatori». Deve quindi essere modificato? «Il mercato deve recuperare la protezione dei consumatori ma al contempo deve dare segnali precisi anche agli investitori».

La gestione dell'acqua e dei rifiuti: un quadro complesso

Non meno complesso il quadro  idrico. «L’acqua è una risorsa sempre più scarsa e la sua gestione deve essere modica perché c’è il rischio che l’oro blu possa non essere disponibile quando c’è bisogno. Le perdite medie sono nell’ordine del 42% con differenze sostanziali tra nord e sud del Paese. La regolamentazione è intervenuta per attenuare le difficoltà di promuovere gli investimenti nelle infrastrutture e, dopo dieci anni, possiamo dire che un risultato positivo è stato raggiunto: gli investimenti nel 2012 erano di 35 euro per abitante che oggi sono saliti a quota 68.  Un’ulteriore spinta agli investimenti arriverà dal Pnrr, anche se a fronte dei 10 miliardi ipotizzati dovrebbero arrivarne solo 2. Un altro dato positivo riguarda il tasso delle perdite che, per la prima volta, l’anno scorso è diminuito. Certo, adesso bisogna mettere maggiore ordine al sistema tariffario, ma anche su questo fronte sono ottimista».

Se mettere ordine al sistema tariffario idrico non sarà una partita facile, quella dei rifiuti potrebbe essere ancora più complicata. «Qui occorre tenere ben presente la variabilità dei territori, ma le differenze tra nord e sud devono essere ridotte perché oggi smaltire una tonnellata di rifiuti in Sicilia costa 320 euro mentre al nord pesa solo per 80 euro».

Al termine della relazione del dottor Besseghini, come aveva auspicato il presidente incoming del Rotary Club Merate, Nicola Piazza, ha preso il via un vivace e partecipato dibattito che ha toccato numerosissimi temi: dai nuovi modelli di distribuzione dell’energia alle comunità energetiche, dal mercato protetto a quello tutelato, passando alle tariffe.

Seguici sui nostri canali