Proroga del blocco dei licenziamenti: anche Cgil, Cisl e Uil di Lecco manifestano a Torino

In 150 a Torino per chiedere la proroga della misura al Governo

Proroga del blocco dei licenziamenti: anche Cgil, Cisl e Uil di Lecco manifestano a Torino
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Alla manifestazione di Torino, iniziata questa mattina alle 10,  si sono presentati 150 lecchesi

Partiti alle 6 del mattino da Lecco

Questa mattina, sabato 26 giugno 2021, 150 lecchesi che appartengono alle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil si sono alzati alle 5 del mattino  (partenza alle 6) per poter prender parte alla manifestazione unitaria e nazionale intitolata “Ripartiamo, insieme“, indetta dai tre sindacati  a Torino, Firenze e Bari. Naturalmente i lecchesi si sono uniti ai lavoratori in Piazza Castello nel capoluogo piemontese. L'evento è iniziato alle 10  e  si  è chiuso circa tre ore dopo con l'intervento del segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Le tre piazze   sono state collegate virtualmente attraverso dei maxi schermi.

Proroga del blocco dei licenziamenti

"Chiediamo  che ci sia la proroga del blocco dei licenziamenti fino a ottobre" ha detto   Landini  "e chiediamo che il Governo faccia questo atto di attenzione verso il mondo del lavoro. È il momento di unire non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali". E ancora.  "Aspettiamo di sentire cosa  risponderà   il Parlamento. Conoscono  le nostre proposte e se vogliono ci sono le condizioni per trovare le soluzioni".

Diego Riva segretario generale della Cgil Lecco

Alla manifestazione non poteva mancare Diego Riva segretario generale della Cgil Lecco. "Questo è l'inizio di un percorso - ha detto Riva - e abbiamo la necessità di avere una risposta dal Governo. La proroga del blocco dei licenziamenti è necessaria per costruire un percorso fatto di ammortizzatori sociali universali che diano delle risposte ai lavoratori in un momento di transizione. Oggi come oggi è utile per tutelare i redditi delle famiglie ma anche per riprogettare il Paese e costruire paracaduti là dove sarà necessario ridurre gli organici e riprogettare i percorsi produttivi. Inoltre   dobbiamo  rivedere la questione previdenziale con una riforma vera delle pensioni".

La questione ambientale e la sicurezza

Prosegue Diego Riva. "Non è solo questo il problema. C'è anche una questione ambientale di cui tenere conto: nel 2030 dovremo abbassare le emissioni di CO2 del 50% (ed entro il 2050 del 100%). Dobbiamo utilizzare il prossimo periodo per spendere al meglio le risorse. Ci sono anche altri due aspetti che vanno tenuti in considerazione, la questione della sicurezza e una riforma fiscale: chiediamo azioni forti in entrambi i settori".

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