Eccellenze lecchesi

Meroni Fratelli: 150 dipendenti e 60 anni di successi

Maria Luisa Meroni che guida il gruppo di Dolzago ora scommette su Mytech

Meroni Fratelli: 150 dipendenti e 60 anni di successi
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 Ha da poco festeggiato sessantanni di storia ha chiuso il bilancio 2022 con un balzo del fatturato del 26%. La Meroni Fratelli di Dolzago è una realtà imprenditoriale metalmeccanica, una piccola-media impresa, specializzata nella progettazione e costruzione di stampi, nella lavorazione della lamiera, stampaggio lamiera a freddo, imbutitura e saldatura per i settori automotive, motociclo, ascensoristico e giardinaggio. Un’azienda che, dal sito di Dolzago, in provincia di Lecco, ha internazionalizzato in Bulgaria, raggiungendo complessivamente circa 150 dipendenti. A guidare l’impresa c’è l’Amministratore delegato Maria Luisa Meroni: «Ho sempre seguito mio padre Gilindo e mio zio Mario, ho sempre respirato in casa l’aria dell’azienda e quindi il mio lavoro è risultato del tutto naturale».

Tagliare il traguardo dei sessantanni  della Meroni Fratelli è stato un successo?

«Sì, è stata una gran bella soddisfazione per un’azienda che ha avviato la propria attività in una cantina e oggi è diventata una realtà significativa e un punto di riferimento imprescindibile per nostri clienti, nonché leader nei vari settori di mercato. La festa è stato un modo per condividere il percorso intrapreso nel corso degli anni con tutti i collaboratori, clienti, fornitori, istituzioni e amici. Se siamo arrivati sin qui devo ringraziare la mia famiglia. Tutta. Noi rappresentanti della seconda generazione siamo stati capaci di raccogliere una bella eredità imprenditoriale, di farla crescere, di iniziare ad inserire anche la terza generazione e ora siamo pronti per far un salto di qualità».

Cioè?

«Il mercato attuale mette le PMI nella posizione di adottare repentinamente strategie di crescita. L’apertura della fabbrica in Bulgaria ci è servita per seguire alcuni nostri clienti presenti sul mercato dell’Est Europa, consentendo anche ad una media realtà come la nostra di internazionalizzare. L’internazionalizzazione avvenuta in tempi non sospetti, ci ha concesso durante gli anni della crisi economica (2009-2010) di supportare la realtà italiana che ha vissuto un momento particolarmente critico, ma anche di essere pronti e attivi durante i primi anni della ripresa e in quelli a venire, superando anche le difficoltà di questi ultimi anni: la crisi economica, il Covid, l’aumento dei costi delle materie prime, la guerra, il caro energia e ora pure l’inflazione. È arrivato adesso il momento di crescere esponenzialmente. Non è più tempo di affidarsi in modo esclusivo all’intuito imprenditoriale, ma bisogna essere supportati da esperti per valutare in quale settore concentrarci al fine di essere più competitivi, per valutare la possibilità di entrare a fare parte di reti d’impresa, avviare qualche start up, stabilire se fare acquisizioni o alleanze in modo da affrontare i mercati con una taglia più robusta…».

Ha mai ricevuto un’offerta per vendere l’azienda da far girare la testa?

«Sì, abbiamo avuto qualche avances. Ma al momento i tempi non sono ancora maturi. Vogliamo continuare a crescere a ampliare il nostro business».

Come avete chiuso il bilancio 2022?

«Il fatturato ha riscontrato un aumento sia in Italia che in Bulgaria. Il 2023 sarà un anno più complicato ma contiamo di crescere di un altro 10% grazie soprattutto a Mytech che è la nostra nuova business unit che produce i propri prodotti nel settore automotive».

Mytech è specializzata in accessoristica per le moto.

«Con la nostra azienda Meroni Fratelli siamo storicamente fornitori di parti meccaniche per il settore del motociclo e grazie a questi contatti, unitamente all’intuito imprenditoriale, nel 2012 ci siamo lanciati nella realizzazione di bauletti in alluminio per Moto Guzzi e Gruppo Aprilia. All’inizio non è stato semplice, ma poi siamo riusciti a conquistare una buona fetta del mercato anche grazie alla collaborazione del polo di ricerca e sviluppo dei materiali che abbiamo aperto presso Trentino Sviluppo in collaborazione con l’università di Trento e dove lavorano due nostri ingegneri. Siamo specializzati soprattutto in valigie, bauletti, protezioni e accessori per moto. Oggi Mytech rappresenta il 30% del fatturato, è in continua crescita, sta implementando la propria rete vendita in Italia e in Europa e sta avviando contati con altre case motociclistiche».

Come sta andando il passaggio generazionale in Meraoni Fratelli?

«Direi abbastanza bene. Mio figlio Andrea sta seguendo lo stabilimento in Bulgaria, mia figlia Laura lavora a Dolzago, insieme ai cugini GianlucaMirco e Daniele. A me piace molto stare con giovani, anche se qualche volta fatico a capire le loro provocazioni, il confronto con loro aiuta ad uscire dalla propria confort zone aprendosi a nuove prospettive e sono certa che le novità e innovazioni della Meroni Fratelli arriveranno da loro».

In un settore prevalentemente maschile, come quello metalmeccanico, è stato difficile imporsi come donna?

«No. Non sono un’eccezione ma neppure una regola. Non ho alcun timore nel confrontarmi con altri colleghi uomini. Non ho mai percepito l’essere donna come un ostacolo, perseguo i miei obiettivi. Nell’impresa conta la competenza e le donne non sono da meno. Devo dire però che le donne oggi stanno conquistando spazi sempre più significativi e non mi riferisco solo alla premier Giorgia Meloni o alla nuova leader del Pd Elly Schlein. C’è ancora molta strada da fare per raggiungere la parità di genere nel mercato del lavoro e non solo. Io stessa sono stata la prima presidente di una Rappresentanza Internazionale di Confindustria (Confindustria Bulgaria), e anche prima presidente donna di Confindustria Est Europa».

Lei fa parte di Confindustria Lecco e Sondrio e dal 2020 è presidente di Confindustria Est Europa, una Federazione di Rappresentanze Internazionali che raggruppa circa 1.000 imprese, opera in 12 Paesi dei Balcani e dell’Europa orientale e si propone come collettore delle esigenze delle aziende italiane che guardano con interesse a questa area geografica. Non deve essere facile gestire azienda, famiglia e associazione…

«Non è semplice, alle volte gli impegni da gestire sono molti, ma è un’esperienza molto interessante e stimolante, ti apre a nuovi orizzonti e ti permette di avere una visione a tutto campo. Sono realtà tutto sommato, complementari e trasversali. L’esperienza istituzionale ti consente anche di approfondire e incontrare realtà imprenditoriali plurime, che è un aspetto che mi piace molto».

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