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Le imprese di Lecco affrontano l’incertezza tra crescita stabile e l’impatto dei dazi internazionali

Analisi dei dati economici e delle sfide che i dazi commerciali pongono alle aziende locali di Lecco e Sondrio nel primo trimestre 2025

Le imprese di Lecco  affrontano l’incertezza tra crescita stabile e l’impatto dei dazi internazionali
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Nel complesso scenario economico del primo trimestre 2025, le imprese dei territori di Lecco e Sondrio mostrano una resilienza significativa, mantenendo un quadro di stabilità nonostante le molteplici criticità legate all’approvvigionamento delle materie prime, all’aumento dei costi energetici e alle nuove misure protezionistiche internazionali. Il report congiunturale di marzo, curato dai Centri Studi di Confindustria Lecco e Sondrio, fotografa una situazione che, pur senza segnali allarmanti, invita a una vigile attenzione e a strategie mirate per affrontare le nuove sfide globali.

Le imprese di Lecco affrontano l’incertezza tra crescita stabile e l’impatto dei dazi internazionali

Il mercato domestico appare più dinamico e vivace rispetto all’export, quest’ultimo penalizzato dall’incertezza legata ai dazi imposti dagli Stati Uniti e alle tensioni geopolitiche che frenano le esportazioni. Nonostante ciò, il tessuto produttivo locale conferma la solidità occupazionale e un orientamento alla crescita a lungo termine, testimoniato dalla continua ricerca di nuove figure professionali e dagli investimenti in innovazione e sostenibilità.

Tuttavia, le difficoltà sul fronte dell’approvvigionamento e l’impennata dei costi energetici gravano sui margini di profitto di oltre metà delle imprese, costringendo molte realtà a riorganizzare la produzione e, in alcuni casi, a posticipare investimenti programmati. Di fronte a queste sfide, le aziende di Lecco e Sondrio dimostrano un approccio proattivo, adottando strategie diversificate per mitigare gli effetti delle misure protezionistiche, come l’espansione verso nuovi mercati e il rafforzamento del canale domestico.

Le previsioni per il secondo trimestre 2025 confermano una situazione prevalentemente stabile, con una prevalenza di indicazioni orientate al mantenimento dei livelli attuali di attività e occupazione. Restano tuttavia presenti segnali di cautela, con una leggera prevalenza delle ipotesi di riduzione rispetto a quelle di crescita, a conferma di un contesto economico ancora incerto.

In sintesi, l’ecosistema produttivo di Lecco e Sondrio si conferma robusto ma non immune alle turbolenze globali: la capacità di adattamento e la resilienza delle imprese saranno fondamentali per superare questo delicato momento e continuare a costruire valore nel medio-lungo termine.

L'analisi

📊 Marzo 2025: imprese lecchesi e sondriesi tra stabilità operativa e criticità esogene

Il quadro congiunturale tracciato dall’Osservatorio Rapido di Confindustria Lecco e Sondrio per il mese di marzo 2025 evidenzia un contesto di sostanziale stabilità, pur in presenza di criticità legate all’approvvigionamento e ai costi energetici. Le aziende del territorio mantengono un buon livello di operatività e fiducia, soprattutto nel mercato domestico, più dinamico rispetto all’export, penalizzato da dazi e incertezze geopolitiche.

📈 Produzione e fatturato: meglio il mercato interno

Il tasso medio di utilizzo degli impianti produttivi si conferma elevato: 79,1% per le imprese più strutturate e 73,3% per quelle di dimensioni minori. I comparti metalmeccanico, tessile e altri settori si attestano rispettivamente al 76,6%, 72% e 77,2%.

Le vendite sul mercato interno risultano stabili per il 34,1% delle imprese, in crescita per il 38,6%, mentre il 27,3% segnala un calo. Più debole il fronte estero: solo il 27% registra un aumento, a fronte del 35,2% che indica un rallentamento.

🔮 Previsioni e ordini: stabilità senza slanci

Le attese per il secondo trimestre 2025 rivelano un orientamento alla conservazione: il 72,7% delle imprese prevede stabilità. Tra le restanti, il 15,9% teme un calo, mentre l’11,4% prevede un aumento. La visibilità sugli ordini resta limitata: solo il 13,6% può pianificare oltre un trimestre.

⚠️ Materie prime ed energia: impatto su margini e investimenti

Il 61% delle aziende segnala un aumento dei listini dai fornitori. Gli alti costi di gas ed elettricità, combinati con ritardi nelle forniture, hanno ridotto i margini nel 54,5% dei casi, costretto il 20,5% a riorganizzare produzione e attività, e spinto l’11,4% a rimandare investimenti.

💼 Credito e occupazione: rapporti stabili, ma incertezze sul futuro

Il rapporto con gli istituti di credito resta solido: l’88,1% segnala condizioni invariate e l’11,9% miglioramenti. La liquidità è nella norma per oltre il 60% delle imprese. In ambito occupazionale, l’86,4% mantiene gli organici invariati; le previsioni per il secondo trimestre mostrano però un maggior timore di riduzioni (15,9%) rispetto a nuove assunzioni (4,5%).

🌍 Effetti geopolitici: i dazi statunitensi pesano sull’export

Le nuove misure protezionistiche statunitensi preoccupano il tessuto produttivo locale: una su cinque segnala impatti significativi. Il 33% prevede conseguenze moderate e il 38,5% un impatto marginale. Le aziende reagiscono puntando su nuovi mercati (32,1%), consolidamento domestico (27,1%) ed e-commerce (7,9%), ma non tutte hanno margini di manovra.

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