La crisi di impresa si affronta intorno a un tavolo
Esperti da tutta Italia a confronto sulla composizione negoziata grazie all'iniziativa promossa dall'Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili di Lecco e da Astebook Srl

La crisi di impresa si affronta intorno a un tavolo, grazie all'iniziativa dell'Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili di Lecco e ad Astebook Srl.
La crisi di impresa si affronta intorno a un tavolo
Composizione negoziata della crisi di impresa: uno strumento ancora relativamente giovane ma che sta soppiantando alternative concorsuali come il concordato preventivo. Uno strumento di cui si è parlato diffusamente giovedì scorso nella splendida cornice di Villa Dolceacqua a Oggiono, in provincia di Lecco, grazie all’impeccabile organizzazione dell’Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili di Lecco e di “Astebook Srl”.
Nell’introdurre la giornata, Giovanni Colmayer, responsabile relazioni esterne di Astebook, ha paragonato i relatori ai Galacticos, mitici calciatori del Real Madrid, e in effetti la squadra messa in campo per la giornata era di assoluto rilievo, con i maggiori esperti sull’argomento provenienti da diverse parti d’Italia. Katia Selva, presidente dell’Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili lecchesi, ha ricordato che è dal 2016 che l’Unione promuove simili appuntamenti sul territorio, per favorire un confronto tra associati.

La presentazione degli organizzatori
"Abbiamo deciso di dedicare questo pomeriggio di approfondimento alla cmposizione negoziata perché è lo strumento di risoluzione della crisi che in questo momento sta diffondendosi sempre di più, quindi il tema meritava un appuntamento ad hoc.Parliamo di anatomia della crisi perché vogliamo studiare tutti i percorsi dello strumento della composizione negoziata, strumento vivo e sempre più utilizzato".
"Il sottotitolo del convegno, 'Un tavolo, non un tribunale', sta a rappresentare lo spirito con la quale la composizione negoziata viene affrontata, ovvero fuori dalle Aule del tribunale perché si tratta di una procedura in gran parte extra giudiziale, anche se poi ci sono alcuni aspetti che possono essere affrontati in tribunale; si tratta però di una procedura che si basa sul dialogo tra le parti, fra creditori e debitori".
Anatomia della composizione negoziata
“Anatomia della composizione negoziata”, questo il titolo dell’incontro che come ricordato aveva un sottotitolo ancor più significativo: “Un tavolo, non un tribunale”, perché il percorso di composizione negoziata avviene al di fuori delle aule di Tribunale, dove inizia il dialogo fra le parti, debitori e creditori, sulle ipotesi di ristrutturazione dell’azienda in crisi.
La composizione negoziata, ricordiamo, consente all’imprenditore, che si trova in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario, di perseguire il risanamento dell’impresa con il supporto di un esperto indipendente, che agevoli le trattative con i creditori e altri soggetti interessati.
Nel corso della giornata gli esperti si sono confrontati in diversi tavoli moderati da Katia Selva, Francesco Mazzoleni e Pietro Galli, esponenti dei Giovani commercialisti lecchesi.
I primi numeri, dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, li ha forniti Giuliano Caramella, segretario generale della Camera di Commercio di Como Lecco. Numeri che certificano la bontà dello strumento.
"Numeri - ha rimarcato Caramella - che iniziano ad essere significativi. In questi tre anni e mezzo in Lombardia sono state gestite 713 crisi, di queste 426 a Milano/Monza/Lodi e 44 a Lecco, che è percentualmente in linea con le altre Camere di Commercio lombarde, escluso il Milanese. Gli esiti favorevole in Lombardia sono stati circa il 22%, a Lecco siamo poco sopra e sfioriamo il 25%".
Altri numeri sono stati poi forniti da Sandro Pettinato, vice segretario generale di Unioncamere collegato da remoto, il quale ha ricordato che in Italia le imprese che hanno presentato domande di composizione negoziata sono 3.150, con la Lombardia capofila. In questi processi sono stati coinvolti circa 100mila lavoratori. Pettinato ha rimarcato come la composizione negoziata oggi è misura protettiva molto gettonata, anche se ci sono sicuramente aspetti da migliorare. Fra i pericoli indicati dal segretario generale di Unioncamere, quello della scelta degli esperti: "Non ne servono tanti, ne servono pochi ma bravi".
Un confronto su più tavoli

Quindi spazio ai tanti tavoli che hanno affrontato vari aspetti del tema, ricordiamo qui alcuni spunti venuti dal dibattito, sempre seguito da un pubblico attento.
Andrea Panizza, commercialista presidente dell’Associazione professionisti risanamento imprese di Ferrara, ha rimarcato come "l’80% delle aziende che aderiscono alla composizione negoziata chiedono l’accesso alle misure protettive, quindi le crisi sono già molto avanzate e si è in presenza anche di un irrigidimento delle banche".

Tante aziende chiedono le misure protettive
Pure l’avvocato d’impresa di Padova Marco Greggio ha affrontato il discorso delle misure protettive, le quali stanno a significare «uno stato avanzato di crisi che spesso sfocia nell’insolvenza, quell’insolvenza che il legislatore voleva invece evitare. Ci vorranno forse decenni perché questi numeri cambino e sempre meno imprese chiedano misure protettive".
Nel corso della giornata, pur con diverse sfumature, sono stati diversi gli interventi che hanno messo in evidenza come nel processo della composizione negoziata il bene da salvare deve essere l’impresa, con i suoi dipendenti.
Il percorso non è sempre facile perché le aziende spesso faticano a dotarsi di strumenti di controllo e gestione atti a prevenire criticità economiche, patrimoniali e finanziarie. Di qui la necessità di farsi assistere da advisor professionisti.

"Uno strumento utile ed efficace"




