Inaugurato al Fiocchi "LTO" un laboratorio-fabbrica aperto al territorio

Strumento di formazione dei futuri tecnici dell'industria lecchese e valtellinese. Promosso e coordinato da Confindustria Lecco e Sondrio, il progetto è stato cofinanziato dal Miur e dai privati: vale 1,3 milioni.

Inaugurato al Fiocchi  "LTO" un laboratorio-fabbrica aperto al territorio
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"Lto" : acronimo di tre parole che sintetizza un risultato straordinario, realizzato in quattro anni di appassionato lavoro che ha coinvolto in rete il mondo della scuola, delle aziende e delle istituzioni di un intero territorio. Lto è l'innovativo "laboratorio territoriale per l'occupabilità" inaugurato questo pomeriggio al Fiocchi di Lecco.

"Lto" progetto di rete per il territorio

L'istituto scolastico superiore di formazione professionale è anche il capofila del "progetto di rete" al quale hanno aderito altri istituti di secondo grado: IIS A. Badoni di Lecco, IIS M. Polo di Colico, IIS F. Vigano di Merate, IIS A. Greppi di Monticello Brianza, L.S. G.B. Grassi di Lecco, CPIA - Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti di Lecco, I.C. di Calolziocorte, IC Lecco 1, ITIS E. Mattei di Sondrio, IPS Besta Fossati di Sondrio, IIS G. P. Romegialli di Morbegno.

Confindustria Lecco e Sondrio coordinatrice del progetto

Confindustria Lecco e Sondrio ha promosso e coordinato il progetto. “Oggi dobbiamo essere tutti orgogliosi di quello che il Laboratorio rappresenta - ha sottolineato il presidente degli Industriali di Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva - e non mi riferisco solo al fatto che, da oggi, le competenze così richieste dalle aziende hanno uno spazio in più dove formarsi e svilupparsi. Certamente, questo è un aspetto fondamentale ed è la ragione per la quale il laboratorio stesso è nato. Però credo anche che un motivo di orgoglio sia la rete di collaborazioni e l’impegno congiunto di più soggetti che, tutti assieme, ci hanno portato a questo momento. Se noi e l’Istituto Fiocchi siamo stati in prima linea, e continueremo a contribuire alla gestione del Laboratorio, un contributo fondamentale è venuto dalle imprese, dagli istituti scolastici e formativi e dai partner pubblici e privati che fanno parte della Rete”.

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750mila euro dal Miur

Ingente l'investimento complessivo: 1,3 milioni di euro. Il Ministero dell'Istruzione ci ha creduto al punto da stanziare 750mila euro a fondo perso nell'ambito del bando a suo tempo emanato in linea con la Legge 107 della Buona Scuola. Una "bella leva iniziale" - come l'ha definita il sindaco di Lecco Virginio Brivio nel suo intervento - che ha virtuosamente mobilitato il territorio. Il resto delle risorse necessarie sono infatti arrivate da enti pubblici e privati, in concorso con alcune aziende.

Il contributo delle aziende private

Oltre a Confindustria Lecco e Sondrio, hanno aderito -  attraverso contributi economici, contributi in termini di disponibilità di risorse umane o di macchinari - Fondazione per la salvaguardia della cultura industriale - A. Badoni, A.I.MAN. Associazione Italiana Manutenzione, ACIMGA Associazione Costruttori Italiani di Macchine per l’industria Grafica, Cartaria, di Trasformazione e Affini, UCIMU  Sistemi per Produrre, Fondazione ADAPT, C.F.P. A. Moro, Politecnico di Milano – Polo territoriale di Lecco, Amministrazione Provinciale di Lecco, Consorzio CONSOLIDA, ECOLE - Enti Confindustriali Lombardi per l’Education, AGOMIR, AIROLDI & BELGERI, EASYNET, OMET.

La macchina della Omet, cuore pulsante

Alla lecchese Omet, in particolare, si deve la concessione in prestito d'uso a titolo gratuito la macchina per la stampa flessografica Omet XFlex X5 per la produzione di etichette e imballaggi.

"Da cittadino e imprenditore sono orgoglioso del fatto che OMET abbia potuto contribuire a questo progetto, del quale condividiamo l’importanza"  ha detto Antonio Bartesaghi, Amministratore Delegato di OMET. "Per noi rappresenta una preziosa occasione per far capire agli studenti cosa è una macchina da stampa e per dar loro modo di confrontarsi con la tecnologia reale mentre studiano meccanica, elettronica, informatica. Lo sviluppo delle aziende è legato alla possibilità di trovare risorse e competenze a livello scolastico: confidiamo che questo progetto renda più facile in futuro la ricerca di professionalità e competenze capaci di sostenere la crescita”.

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Un polo di eccellenza

Collocato presso l’Istituto Fiocchi, nei 500 metri quadrati di quella che una volta era la "officina piccola" dove si imparava a tirar di lima e ad usare il tornio, il Laboratorio riproduce uno specifico processo produttivo collegato alla  stampante flessografica, fulcro e punto di forza dell’attività svolta all’interno dello spazio che consente di andare al di là della sola simulazione.  "Una vera e propria fabbrica, ad altissimo tasso di automazione" ha sottolineato il preside del Fiocchi Claudio Lanfranconi. "Non un sogno, ma un'opportunità con una finalità molto concreta".

Sono invece stati acquistati attraverso parte del finanziamento un tornio ed una fresatrice a controllo numerico di ultima generazione, che verranno utilizzati, assieme al macchinario della OMET, per la formazione degli studenti del Fiocchi, di tutte le scuole partner di rete (anche mediante connessioni in remoto) e che saranno disponibili anche per attività di aggiornamento e riconversione professionale rivolte a tutto il territorio.

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Diversi i settori coinvolti, dal meccanico a quello dell’automazione industriale, dalla grafica alla chimica, con riguardo anche alla tematica dell’impatto dei materiali utilizzati sull’uomo e sull’ambiente, fino alle attività di supporto legate alla diagnostica/manutenzione, anche a distanza, così come alla ricerca e sviluppo.

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"La tappa di oggi è il coronamento di quattro anni di lavoro - ha spiegato il dirigente scolastico - ma non è il traguardo. Rappresenta il punto di partenza per una serie di attività finalizzate ad offrire alle scuole e al tessuto produttivo di Lecco e Sondrio spazi di  formazione e di sperimentazione di concreta innovazione. Importante, inoltre, il valore sociale di un laboratorio che servirà anche alla riqualificazione del personale aziendale e ad offrire servizi propedeutici al collocamento di giovani non occupati”.

Punto di incontro fra scuola e sistema produttivo

Il Laboratorio territoriale è a tutti gli effetti un terreno di incontro fra mondo della scuola, della formazione e sistema produttivo. Per i giovani sarà una  palestra dove potranno sperimentare quanto appreso in aula e acquisire nuove competenze. Ma  è destinato a diventare anche un polo di eccellenza per i settori di riferimento, dove si svilupperanno forme di contaminazione anche attraverso specifici progetti di ricerca e sviluppo, grazie alle sinergie fra le competenze dei sistemi universitari, quelle del mondo dell’istruzione e della formazione e quelle del mondo del lavoro.

La scommessa del Fiocchi

Il primo a credere nel progetto, quattro anni fa, è stato l'istituto Fiocchi, che addirittura ci ha puntato i suoi risparmi" come ha spiegato Lanfranconi. E come meglio ha poi spiegato il suo vicepreside, il professor Andrea Rondinelli, che quattro anni fa,  insieme ai colleghi Stefania Palma, Dino Secomandi e l'allora preside Di Battista, ha colto l'opportunità offerta dal bando del Miur. "Abbiamo creato una piccola rete, scritto e mandato al Ministero il progetto. Roma ci ha risposto: 'Bravi, ci piace, andate avanti'. La rete si è allargata alle province di Lecco e Sondrio. Quindi il Miur ci ha dato i soldi e ci ha detto arrangiatevi...". E' allora che la sfida si è ulteriormente allargata al tessuto produttivo e imprenditoriale, alle istituzioni. "Senza Confindustria non ci saremmo riusciti, ci ha dato una mano ed è stata anche una spalla su cui piangere, a volte..." ha rimarcato Lanfranconi

Lto per un futuro concreto

Rondinelli, emozionato, non ha mancato di ringraziare il "papà tecnico" del laboratorio, Alessandro Manzi. "Questo laboratorio ci è servito quando ancora era in costruzione" ha raccontato il professore. "Ci abbiamo accompagnato qualche ragazzo che non aveva più voglia di impegnarsi nello studio. Gli abbiamo prospettato il futuro. Che le macchine che ci sarebbero state qui, il top di gamma, le avrebbe potute usare che lui". Uno sguardo al domani, per un futuro concreto.

 

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