lavoro e università

Il Politecnico incontra gli stakeholders lecchesi

Lunedì 27 marzo al ristorante La Salette di Verderio si è tenuto il terzo appuntamento del ciclo d'incontri dedicato al matching tra mondo della formazione e mondo delle imprese

Pubblicato:
Aggiornato:

Il Politecnico incontra gli stakeholders del territorio lecchese. Nuovo appuntamento organizzato dal nostro gruppo editoriale Netweek dal titolo "Lavoro e Università. Quale approccio devono avere le imprese con le nostre università", per approfondire criticità e best practices nel mondo del lavoro. Al Ristorante Le Salette di Verderio Superiore la prorettrice del Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano, Manuela Grecchi, ha disquisito con imprenditori, manager delle risorse umane, associazioni di categoria, scuole.

L'intervista alla Prorettrice Grecchi

Fare matching tra Università e mondo del lavoro

Al centro del dibattito la formazione e in particolare le connessioni virtuose tra il mondo del lavoro e quello della formazione d’eccellenza.

“Il Politecnico è nato grazie agli industriali, che chiesero una formazione di alto profilo, altamente tecnica, ormai 160 anni fa. Oggi come Ateneo abbiamo il compito di chiederci  non cosa le aziende possono fare per noi, ma cosa noi possiamo portare al mondo dell’impresa, di ogni dimensione – ha spiegato la prorettrice - Chi più degli industriali ci può aiutare a formare giovani per l’attuale mondo del lavoro che richiede una formazione altamente tecnica e specializzata? Da parte nostra siamo pronti a fornire innovazione al comparto produttivo”.

Le iniziative di orientamento del Politecnico di Lecco

La prorettrice è stata sollecitata in merito a molte sfaccettature della formazione: orientamento in entrata e in uscita, parità di genere, connessioni a progetto tra impresa e mondo della ricerca, scarsità di giovani laureati in ingegneria.

“Il nostro impegno ci porta a organizzare laboratori per bambini all’ultimo anno della scuola primaria per cominciare a sensibilizzare sulle materie tecniche, ma il momento cruciale dell’orientamento è in seconda media e bisogna lavorare molto con le famiglie – ha aggiunto – Il 40% dei nostri laureati è donna, ma gli ingegneri di genere femminile nel mondo del lavoro italiano sono ancora pochissimi purtroppo. Da ultimo, noi abbiamo il bisogno  di lavorare a stretto contatto con ogni tipo di impresa, dalle micro ai grandi player, realizzando progetti tailor made sulla base delle necessità di innovazione dell'azienda. Solo in questo modo possiamo mantenerci aggiornati sulle richieste del mercato del lavoro e quindi formare ragazzi che possano trovare presto una collocazione”.

Seguici sui nostri canali