Economia

Green pass necessario per far ripartire il turismo sul Lago

“Il ritorno degli stranieri in vacanza nel comprensorio lariano è fondamentale per l’ospitalità turistica e per la ripartenza concreta dell’economia dei nostri territori”

Green pass necessario  per far ripartire il turismo sul Lago
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Senza il green pass Ue sono a rischio 28 milioni di turisti europei che prima della pandemia erano venuti in Italia durante l’estate con una spesa turistica pari a 11,5 miliardi per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir: una quota significativa di questi viaggiatori non manca di fare tappa sul lago di Como, quindi il tema è più che mai attuale. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Como Lecco sulla base dei dati di Bankitalia in riferimento alla necessità di un accordo sul pass per i viaggi degli europei nell'Unione.

Como-Lecco, green-pass necessario per far ripartire il turismo internazionale

Per le due province lariane si tratta di un necessità dopo che la scorsa estate gli arrivi da questi Paesi sono crollati a picco, con pesanti effetti sull’economia e sull’occupazione. Il ritorno dei vacanzieri dall’estero nel Lario, Ceresio e valli è, infatti, strategico per l’ospitalità turistica, anche perché i visitatori stranieri che li raggiungono hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa.

“Il ritorno degli stranieri in vacanza nel comprensorio lariano è fondamentale per l’ospitalità turistica e per la ripartenza concreta dell’economia dei nostri territori” evidenziano Fortunato Trezzi (presidente interprovinciale Coldiretti) ed Emanuele Bonfiglio (Terranostra Como Lecco).

“È importante che con l’avanzare della campagna di vaccinazione e l’apertura delle frontiere si proceda anche alla ripartenza delle attività di ristorazione a pranzo e cena, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza. Il cibo infatti – concludono – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche”.

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