Economia

Green cloud e sostenibilità: come i data center possono contribuire

Le sfide di Emile Christopher Chalouhi, co-Ceo e presidente dell’azienda meratese Opiquad

Green cloud e sostenibilità: come i data center possono contribuire
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«In che modo i data center possono contribuire alla green economy?»: questo il quesito al centro del panel tenutosi nel corso della «Green Week» europea, a cui ha preso parte anche Emile Christopher Chalouhi, co-Ceo e presidente dell’azienda meratese Opiquad.

Green cloud e sostenibilità: come i data center possono contribuire

L’appuntamento, organizzato annualmente, è dedicato alle politiche ambientali europee e vede protagoniste le principali aziende di settore: tra queste, appunto, anche Opiquad che ha parlato di green cloud e sostenibilità. «Come Pmi, nel fornire servizi innovativi e sostenibili ci sono sfide che ritengo siano anche opportunità - così Chalouhi nel panel organizzato dal Climate Neutral Center Pact, di cui Opiquad è firmataria - Per noi sono fondamentali tre tematiche: territorialità, percezione del mercato e regolamentazione. Per il primo punto, sottolineo che le Pmi sono solitamente molto ben collegate e inserite nel territorio dove operano: per noi si tratta del Nord Italia. Le aspettative di queste comunità nei confronti delle imprese locali sono molto alte: questa può essere una grande opportunità perché, quando il territorio e la sua comunità vedono quanto le Pmi hanno a cuore l’ambiente e fanno tutto il possibile per ridurre il loro impatto su di esso, tendono a raccogliersi intorno alla stessa azienda. Di conseguenza, c’è un’opportunità di sviluppo del business intelligente dal punto di vista ambientale».

La percezione del mercato

La seconda sfida posta da Emile Christopher Chalouhi è quindi la percezione del mercato, ovvero come i big player considerano le Pmi. «Solitamente si ritiene che una piccola azienda sia tecnologicamente meno avanzata - ha proseguito - Ma la storia ci insegna l’esatto contrario: tutte le innovazioni arrivano dai piccoli che sanno cogliere un’opportunità e sviluppare un nuovo modo di entrare sul mercato. Nel nostro settore abbiamo la filosofia di “architettura piccola ma distribuita” che è opposta al “grande e centralizzato”. Data center piccoli e distribuiti significano anche più investimenti per metro quadrato dedicati alla riduzione dell’impronta ambientale, significa roi più veloci per unità, uno standard di cyber security più elevato perché per creare danno non si deve attaccare solo un sito ma molti. Significa anche essere più vicini agli utenti in termini di rete e di esigenze. Quindi le pmi hanno una grande possibilità di svilupparsi, almeno come alternativa concorrente se non migliore - ovviamente per me è migliore, in quanto Opiquad è una Pmi - rispetto ai grandi players».

La regolamentazione

La terza sfida posta dal co-Ceo e presidente dell’azienda meratese è la regolamentazione, per cui auspica una maggiore partecipazione delle Pmi. «Ovviamente la regolamentazione è qualcosa che è necessario nel nostro mondo. È il modo in cui i conflitti vengono risolti a livello macroeconomico. Ma allo stesso tempo può diventare un grande peso in termini di costi per le Pmi, soprattutto quando è fatto prendendo solo in considerazione le richieste e le esigenze dei grandi players. In questo penso che l’Europa abbia avuto un importante e rivoluzionario approccio che è iniziato con il Gdpr e l’articolo 40, dove ha cercato di stimolare lo sviluppo di codici di condotta, ovviamente all’interno del quadro normativo e potenzialmente mediati con un ramo esecutivo. Ma le iniziative di codice di condotta e le iniziative di autoregolamentazione sono una grande opportunità perché portano la conversazione a un livello in cui le Pmi possono partecipare e contribuire, a livello tecnico. Nel nostro settore, questo significa anche prendere in considerazione tutti i potenziali sviluppi, le parti e le tecnologie coinvolte».
E ha concluso: «Per le Pmi, essendo coloro che per natura sfidano lo status quo del mercato, la cosa più importante è trasformare tutte le sfide in opportunità perché questo è il vero spirito

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