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Donne e finanza? Non è più un tabù

Interessante conferenza lunedì scorso all’Auditorium dell’Officina Badoni con Federica Antonelli

Donne e finanza? Non è più un tabù
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“La donna è adatta alla casa ma non ai numeri e alla finanza! No, non è più così, ci sono giovani donne che mostrano interesse e passione nei confronti dell’educazione finanziaria. Ma se per il futuro sono moderatamente ottimista il presente è ancora incerto. Nel mio lavoro – operando in un ambiente prevalentemente maschile - mi trovo in una situazione non semplice perché sono giovane e sono donna e la donna deve fare e dimostrare sempre di più. A mio giudizio, la donna non deve essere protetta, ma semplicemente normalizzata. Non sono un amante del femminismo e delle quote rosa, ma della normalizzazione”. Ha esordito con queste parole Federica Antonelli, Wealth advisor di Allianz Bank, ospite lunedì scorso della bella iniziativa organizzata nell’Auditorium dell’Officina Badoni da Inner Wheel Lecco: “Donne e finanza. Indipendenza economica, educazione finanziaria”.

Donne e finanza? Non è più un tabù

L’iniziativa rientra in una serie di conferenze che la presidente di Inner Wheel Lecco, Monica Anna Valli, ha voluto organizzare per valorizzare la figura femminile nelle sue fragilità ma anche nelle sue forze: “Vogliamo tratteggiare il più possibile le risorse che la donna può trovare dentro di sé anche nel confronto con i problemi e le dinamiche di una società che ci coinvolge e che ci vede protagoniste in modo attivo, come elementi produttivi, ma anche in momenti in cui la nostra figura viene lesa o limitata. E in queste limitazioni c’è l’aspetto economico. Questo è interessante perché, ad esempio, sono poche le donne che gestiscono un conto corrente o dispongono una carta di credito propria tanto da essere costrette a fare riferimento alla figura maschile”.

Antonelli, prima di entrare nella parte finanziaria, ha offerto la cornice del mondo femminile: la demografia parla di un 51,1% di donne con un tasso di occupazione del 52,5% (70,4% quello degli uomini), dove solo il 18% sono occupate a tempo pieno (22,6% gli uomini), mentre il part time involontario rappresenta il 15,6% contro il 5,1% e il gap retributivo è inferiore di 20 punti rispetto ai maschi. Nonostante le donne diplomate siano il 52,6% e quelle laureate il 59,9% solo il 21,1% sono dirigenti. “A livello mondiale si prevede che ci vorranno 130 anni per raggiungere una situazione di meritocrazia ottimale – ha ripreso Antonelli - mentre in Italia ce ne vorranno di più. Uno studio dell’Unione Europea dice chiaramente che ridurre il gender pay gap può avere effetti positivi sull’economia generale. Si stima che una diminuzione dell’1% nel divario retributivo di genere possa comportare un incremento del PIL dello 0,1% “.

La Wealth advisor è poi entrata nel campo della finanza evidenziando come le donne private banker siano il 65% di Poste Italiane per poi precipitare attorno al 30% in Intesa San Paolo, Credito Emiliano, Credit Agricole, BNP Paribas mentre la media si attesta al 23%. Nelle società di consulenza si staziona tra il 24 e il 20% in Azimut, Sanpaolo Invest, Banca Generali e Allianz Bank Financial Advisor. “Allianz Bank, che ha un Amministratore delegato donna, Paola Pietrafesa, l’anno scorso ha vinto il Gender Equality Awards Winning Women Institute”, ha aggiunto con un pizzico di orgoglio. Ma la conoscenza della finanza non è certo da primato, come purtroppo certificano i numeri. “Solo il 30% delle donne ha una conoscenza finanziaria adeguata e solo il 58% dispone di un conto corrente, dato che diminuisce al decrescere del livello culturale. Oltre il 31% dipende dal partner o da un altro familiare e il 33% non sa come impostare un budget familiare; solo il 10% della ricchezza privata totale è nelle mani della donna, ma l’80% delle donne deterrà nel suo futuro l’intero patrimonio della famiglia”.

Da dove iniziare per favorire il cambiamento? “Dall’alfabetizzazione finanziaria e dall’educazione finanziaria”, ha risposto Antonelli. Perché l’educazione finanziaria combatte il divario di genere, favorisce l’indipendenza economica, promuove la partecipazione al mondo del lavoro dell’imprenditoria femminile, permette alle donne di affrontare con maggiore serenità le questioni finanziarie. Importante anche perché “le donne sono note per prendere decisioni finanziarie in base a ciò che è meglio per i loro figli e la loro famiglia in generale”.

Federica Antonelli ha concluso la sua relazione offrendo le dieci regole per i risparmiatori:

  • pianifica oggi per il tuo domani;

  • mantieni la rotta;

  • diversifica sempre;

  • dai valore al tempo;

  • dai valore al rischio;

  • verifica le fonti;

  • segui il tuo stile;

  • monitora i tuoi investimenti;

  • usa la tecnologia;

  • scegli il tuo pilota.

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