Commercialisti lecchesi: "L'economia è al palo"

“I dati  dimostrano chiaramente che il nostro territorio, a parte alcune situazioni di eccellenza, fatica ancora molto"

Commercialisti lecchesi: "L'economia è al palo"
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Si è svolta giovedì, nell'Auditorium della Casa di Economia di Lecco, l'Assemblea Annuale dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Provincia di Lecco: il tradizionale momento di incontro tra gli iscritti e di bilancio per l'attività associativa. Un appuntamento importante che ha visto anche la partecipazione del Segretario del Consiglio Nazionale Achille Coppola insieme al consiglio direttivo dell'Ordine.

I commercialisti lecchesi

Sono ben 435 i professionisti iscritti all'Ordine di Lecco, un numero stabile rispetto ai livelli associativi dello scorso anno, con nove nuovi ingressi registrati nel corso del 2018.  Una realtà che è punto di riferimento per gli operatori della categoria e l'assemblea annuale è stata anche l'occasione per festeggiare e premiare dodici professionisti al raggiungimento di un autorevole traguardo. Luigi Bolis, Adriano Passoni, Francesco Ripamonti, Antonio Tocchetti sono stati premiati per i 50 anni di iscrizione all'albo dei Dottori Commercialisti; Giuseppe Colciaghi, Lino Gaddi, Fabio Magni, Giuseppe Pina, Ferruccio Sacchetti, Franco Sormani, Franco Spreafico, Marco Ticozzi  sono stati  premiati per i 35 anni di iscrizione. A consegnare i riconoscimenti è stato il presidente provinciale dell'Ordine di Lecco, Antonio Rocca.

"L'economia è al palo"

L'Assemblea giunge a conclusione di un anno di forte impegno per la categoria sul fronte delle novità fiscali, di impegno sociale verso la comunità con l'istituzione dell'OCC per i soggetti sovraindebitati, e in un contesto economico che ancora stenta a concedere segnali di positività. Lo ha sottolineato il presidente Rocca, che ha aperto con la sua relazione i lavori dell'assemblea. Secondo il Fondo Monetario, nel 2019 la nostra economia crescerà dello 0,1%, mentre il Def certifica una crescita dello 0,2%. Una crescita che assomiglia troppo a una quasi recessione, tanto più se accompagnata da quel deficit del 2,4% la cui riduzione era stato il perno dello scontro con Bruxelles. L'economia italiana, salvo alcune eccellenze, è ferma. Ed è oramai ferma da troppi anni”. Eppure, ricorda il Presidente Rocca, le ricette sono ben conosciute: “Una seria politica di investimenti e di sostegno all’economia, la riduzione del cuneo fiscale, una politica di aiuti alle imprese che sia efficace, gli investimenti nelle infrastrutture, la crescita delle competenze e del digitale, una semplificazione normativa che liberi le risorse delle imprese. Tutti obiettivi sempre dichiarati, ma mai realmente applicati”.

L’aumento dell’IVA

Troppo timidi, a giudizio dei Dottori Commercialisti, risultano essere gli interventi del Governo in termini di contenimento e di taglio della spesa dello Stato, ed in particolare di quella improduttiva, mentre aumenta la spesa corrente (43 mld solo per il reddito di cittadinanza) anziché gli  investimenti (10 mld). Il rischio, ricorda il Presidente dell'Ordine, è che se non si ridurranno le spese occorrerà  aumentare le entrate (come l’aumento dell’IVA), quindi mettere mano alla leva fiscale, oppure incrementare un debito pubblico già elevato.  “Ho l’impressione che anche ora, in questo periodo pre-elettorale, si stia promettendo di ridurre la tassazione e di distribuire denaro a tutti – sottolinea Rocca – Invece il messaggio che si dovrebbe dare  è che, a fronte di sacrifici fatti da tutti, si potrà tutti sperare in futuro migliore”. La riduzione del peso fiscale su imprese, Professionisti e famiglie è necessaria “ma deve significare anche una riduzione del peso normativo fiscale – auspica Antonio Rocca – un'operazione a costo zero per le finanze statali e che  potrebbe aumentare il gettito aiutando la fedeltà fiscale dei contribuenti”.

 

I dati dell'economia lecchese

Anche sul territorio lecchese il cauto ottimismo delle previsioni fatte lo scorso anno è stato in buona parte disatteso: “Era in atto un miglioramento, c’erano segnali positivi che lasciavano qualche spiraglio di speranza, ma il miglioramento si è arrestato” segnala Antonio Rocca. Nel 2018,  la Camera di Commercio di Lecco ha registrato 358 nuove iscrizioni di società di capitale e la cessazione di 291, per un totale di 6.835 società di capitali e un saldo positivo di 67 unità. Non si può dire lo stesso per le società di persone, diminuite dal 5.761 del 2017 a 5.601 nel 2018, con 94 nuovi ingressi e 213 cessazioni, e per le imprese individuali, scese da 13.075 a 12.925 con 856 ingressi e 1.009 cessazioni. Vi è dunque stato un calo degli operatori economici sul territorio, da 26.48 a fine 2017 a 25.945 a fine 2018. Alla cancelleria fallimentare del Tribunale sono pervenute 136 nuove istanze di fallimento (98 nel 2017), 66 sono stati i fallimenti dichiarati (55 nel 2017) e 13 le istanze di concordato preventivo (15 nel 2017). “I dati  dimostrano chiaramente che il nostro territorio, a parte alcune situazioni di eccellenza, fatica ancora molto, e anche i nostri Studi risentono ancora di molte difficoltà, con riduzioni forzate di personale e di struttura. Fortunatamente nella nostra Provincia possiamo ancora contare sul grande valore e sull’impegno degli imprenditori e dei professionisti per poterci aiutare a superare un momento tuttora così difficile”. Rocca ha ricordato il significativo passaggio che l'economia lecchese si appresta a vivere con l'accorpamento delle due Camere di Commercio di Como e di Lecco:  “La nuova entità dovrà necessariamente tenere in considerazione e valorizzare le diverse esperienze virtuose già presenti nelle due attuali Camere e rendere comuni le best-practices di ciascuna”.

La riforma della professione

 

Per i Dottori Commercialisti  il nuovo anno è iniziato nel segno della riforma della professione: il Consiglio Nazionale ha redatto un nuovo testo dell'Ordinamento, condiviso e discusso con gli iscritti nel corso dell'iter partecipativo. “L’augurio è che al più presto il nuovo Ordinamento possa vedere la luce  -commenta Rocca - l’attualità impone un rinnovamento, che anche noi vogliamo e accettiamo di buon grado mettendoci in gioco per adeguarci ai tempi. Credo che il Commercialista di domani dovrà assumere sempre più il ruolo di consulente in senso ampio per i propri clienti. Dovremo sempre saper fare bene e con puntualità gli adempimenti contabili e i dichiarativi fiscali, ma questo non sarà più il nostro punto di forza, ma soltanto un punto di partenza. Dovremo essere in grado di stare vicino al cliente, che di noi si fida, di proporgli soluzioni che semplifichino e rendano più facile la gestione della sua attività.”

 

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