I dati

Cala la richiesta di cassa integrazione nel Lecchese

Migliora la situazione in tutti i settori tranne che nel comparto tessile

Cala la richiesta di cassa integrazione nel Lecchese
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"Il piano vaccinale e la conseguente riapertura di molte attività, nonché un miglioramento della situazione della pandemia a livello globale inizia a farsi sentire positivamente anche sull’economia, anche se resta un certo senso di incertezza per una recrudescenza dei contagi in Inghilterra". Così Salvatore Monteduro, Segretario Generale  UIL del Lario, commenta il  5° rapporto sulla cassa integrazione nelle Province di Como e Lecco gennaio-maggio 2021. Un rapporto che conferma il miglioramento della situazione economica sul Lario, con un netto calo della richiesta delle ore di cassa integrazione da parte delle aziende nel mese di maggio 2021 sia  rispetto  ad aprile 2021  che a maggio 2020.

Cala la richiesta di cassa integrazione nel Lecchese

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236.018 le ore  di cassa effettuate in provincia di Lecco nel mese di maggio, con un calo del 66% rispetto al mese precedente e del 94.2% rispetto ad un anno fa.

Anche l’analisi dei dati nei primi 5 mesi del 2021 confrontati con lo stesso periodo del 2020 rilevano la netta diminuzione della
richiesta di ore di cassa integrazione con un calo nel lecchese del 59.3%.

I settori

I dati relativi ai distretti principali, tessile e metalmeccanico, delle due province nei primi 5 mesi del 2021 e confrontati con lo
stesso periodo del 2020 confermano che il distretto tessile continua ad essere in difficoltà, mentre il secondo sembra in ripresa. A Lecco infatti la cassa integrazione nel tessile è cresciuta dello 0.3% e la misura ha coinvolto 778 lavoratori. Nel settore della metallurgia e della Meccanica invece nei primi 5 mesi 2021a confronto con lo stesso periodo 2020,  fa segnare un -72,2%. La diminuzione della cassa integrazione si registra nel settore dell’edilizia e dell’industria, ed aumenta nell’artigianato e commercio in provincia di Como, nel periodo gennaio-maggio 2021 rispetto allo stesso periodo 2020, mentre  diminuisce in tutti i settori in Provincia di Lecco.

I lavoratori in cassa integrazione

Il numero di lavoratori mediamente in cassa integrazione nei primi 5 mesi del 2021 a Lecco è stato di o 6.410 (-9.349 rispetto allo stesso periodo 2020). A questi vanno aggiunti quelli in FSBA e FSI.

"Essenziale continuare a garantire il divieto dei licenziamenti"

"Rimane alto il numero complessivo di lavoratori/lavoratrici in cassa integrazione nelle due province, mediamente oltre 20.000 ai quali vanno aggiunti quelli coperti dagli altri ammortizzatori sociali. I lavoratori/lavoratrici in cassa integrazione ordinaria e
straordinaria, mediamente, nelle due province sono oltre 14.000 e tra questi ci sono i 5.200 del distretto tessile, che potrebbero
subire gli effetti dello sblocco del divieto dei licenziamenti dal prossimo 1° luglio e sarebbe un dramma in assenza di una vera
riforma delle politiche attive e ripartenza dell’economia duratura e strutturale - aggiunge il segretario - E'  quindi essenziale continuare a garantire il divieto dei licenziamenti fino ad almeno il 31 ottobre. In questo lasso di tempo bisogna fare la riforma degli ammortizzatori sociali e rafforzare i centri per l’impiego per attuare una presa in carico dei soggetti che perderanno il posto di lavoro. Un altro dato che si evince dallo studio è la differente situazione economica nelle due province per effetto dei distretti produttivi di riferimento: ancora in sofferenza e in difficoltà il settore dell’artigianato, del commercio e del distretto tessile in Provincia di Como, mentre, nel settore metalmeccanico, maggiormente rappresentativo in Provincia di Lecco, si intravedono confortanti segnali di ripresa. Questi primi segnali di speranza sono di buon auspicio ma non sufficienti a far rientrare un’emergenza occupazionale e un disagio sociale presente nel Paese".

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