Una nuova sala espositiva per celebrare i 20 anni del Planetario civico di Lecco
Modellini di telescopi, razzi e sonde, per raccontare la storia dell'osservazione dell'universo da Galileo Galilei sino ai giorni nostri, con uno sguardo rivolto anche al futuro

A distanza di vent'anni dalla nascita del Planetario civico di Lecco e della gestione della struttura da parte del Gruppo Astrofili Deep Space, e a distanza di 100 anni giusti dalla fondazione del primo planetario al mondo, il 7 maggio 1925, in Germania, oggi, mercoledì 7 maggio 2025, è stata presentata la nuova sala espositiva; una sala ricca di storia e di tecnologia, per raccontare l'amore per le stelle dal primo telescopio di Galileo Galilei alle sonde aerospaziali.
Una nuova sala espositiva per celebrare i 20 anni del Planetario civico di Lecco
A ripercorrere la storia del planetario è stato l'attuale presidente del Gruppo Astrofili Deep Space, Franco Molteni, che ha ricordato come l'associazione sia nata negli anni Novanta da un gruppo di appassionati, fino alla costituzione del sodalizio nel '99 sotto la guida di Erasmo Bardelli; fu lui a suggerire all'Amministrazione dell'epoca di realizzare un planetario a Lecco, e, giorno dopo giorno, seguì tutti i passi della struttura, dall'avvio dei lavori sino all'inizio delle attività con il primo spettacolo sotto la cupola l'8 gennaio del 2005.
"In questi venti anni ininterrotti di gestione (nel dicembre 2024 la convenzione è stata rinnovata per ulteriori 10 anni, ndr), il planetario è stato il maggior divulgatore di cultura scientifica della nostra città e della provincia", il commento di Molteni, che ha quindi ricordato le diverse iniziative proposte dal planetario, che da adesso saranno arricchite anche dalla possibilità di effettuare una visita guidata nella nuova sala espositiva.
La sala sarà aperta al pubblico sabato 10 maggio alle 15 e alle 16 e domenica 11 maggio alle 15 e alle 17 (alle 16 si terrà il consueto spettacolo sotto la cupola del planetario); in queste due occasioni la visita della nuova sala espositiva sarà gratuita con prenotazione obbligatoria sul sito www.deepspace.it. Successivamente, la visita guidata si terrà ogni domenica alle 17, subito dopo la proiezione in cupola delle 16.
Molteni ha quindi ringraziato i volontari - una ventina - che, grazie al loro impegno e alle loro competenze, consentono la gestione della struttura, oltre ai tre dipendenti.

Soddisfatta l'assessore alla Cultura Simona Piazza: "Dopo 20 anni di attività, siamo qui per aggiungere un ulteriore tassello: un nuovo spazio che permette l'ampliamento del percorso di visita, per gli studenti, per i giovani, e per tutti gli appassionati. Un nuovo spazio culturale che apre in città significa un nuovo spazio di informazione, divulgazione, conoscenza, dove la cultura accompagna nel percorso di crescita le generazioni future".

Ad illustrare la nuova sala espositiva è stata infine Laura Proserpio, direttore scientifico del Planetario civico di Lecco, grazie al quale, fin dagli anni del liceo, ha coltivato la sua passione per gli astri, laureandosi prima in Astrofisica e quindi in Ingegneria Aerospaziale e conseguendo inoltre un dottorato di ricerca all'Osservatorio di Brera di Merate. "Devo molto a questo posto, che mi ha sempre accolto a braccia aperte e ha creduto in me - ha raccontato la ricercatrice - Questa nuova saletta consentirà ai visitatori di avere uno sguardo sul cosmo che abbraccia l'osservazione del cielo dall'antichità sino ai giorni nostri. Rappresenta un arricchimento dell'offerta didattica e divulgativa sia per le scuole che per il pubblico generico; un posto in cui, partendo dalle scienze astronomiche, si fa cultura a 360 gradi, perché il planetario espande gli orizzonti e amplia la propria visione".
Proserpio ha inoltre sottolineato lo spirito di collaborazione che contraddistingue il Gruppo Astrofili Deep Space, dove ognuno mette a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze, e ha quindi rivolto un invito a chiunque volesse aggregarsi al sodalizio: "Invitiamo chiunque sia anche solo incuriosito dal cielo a passare a trovarci; anche se - anzi, soprattutto se - non ne sa nulla di astronomia; siamo qui per imparare insieme, ogni nuovo socio è benvenuto".

Si è quindi passati alla visita vera e propria, con la consapevolezza - come ha sottolineato il direttore scientifico - che "non è stato per niente facile sintetizzare l'universo in una stanza, ma siamo soddisfatti del risultato, e speriamo che il pubblico lo sia altrettanto".
"La sala espositiva - ha spiegato Proserpio - si sviluppa su un doppio binario: l'osservazione da lontano e le ricerche in situ. Mi piace pensare a questi due binari come ad un abbraccio che vuole accogliere il pubblico".
I protagonisti della sala espositiva sono gli oggetti, mentre le stampe fanno da sfondo. Si parte dai telescopi, dal modello del primo mai realizzato, quello ad opera di Galileo Galilei, passando per i modelli più recenti, che permettono di osservare l'universo a frequenze diverse dalla luce, come onde radio, infrarossi, raggi X, raggi Gamma. Proprio sui raggi Gamma, a spiccare visivamente è un'imponente struttura metallica con sei specchi esagonali del progetto Astri dell'Inaf, un array di telescopi di altissima tecnologia. Presenti anche gli specchi a raggi X dei telescopi spaziali XMM - Newton e Beppo-SAX costruiti dalla Media Lario Srl di Bosisio Parini. C'è quindi una sezione dedicata alla luna, con il modellino in scala 1:36 del Saturn V, il razzo della missione spaziale Apollo 11, che portò i primi uomini sul nostro satellite. Si passa quindi alla sezione dedicata a Marte, con il modellino dei due rover gemelli - Spirit e Opportunity - lanciate sul pianeta rosso nel 2004. Spazio poi alla postazione degli asteroidi, con il modellino della sonda giapponese Hayabusa, atterrata sull'asteroide Itokawa nel 2005.
Lo sfondo dell'intero percorso presenta, infine, fotografie spettacolari, come quella dei Pilastri della Creazione ripresi dal telescopio spaziale James Webb, mentre l'intero allestimento è stato reso possibile, oltre che all'impegno dei volontari del Gruppo Astrofili Deep Space, anche grazie al contributo delle aziende Monteco Srl, Airoldi Metalli Spa e Media Lario Srl.
Alcune foto della visita alla nuova sala espositiva:










