Lecco

Teatro Invito presenta “Dove sono le lucciole” viaggio nel mondo poetico di Pasolini

Appuntamento questa sera e domani

Teatro Invito presenta “Dove sono le lucciole” viaggio nel mondo poetico di Pasolini
Pubblicato:
Aggiornato:

“Dove sono le lucciole”  è il titolo  dello spettacolo con Stefano Bresciani e Fabio Scaramucci, testo e regia di Luca Radaelli, una coproduzione Teatro Invito/Ortoteatro, in scena a Spazio Teatro Invito  stasera, venerdì 11 marzo 2022 e domani, e sabato 12 marzo alle 20.45 ed in replica scolastica l'11 marzo alle ore 10 nella rassegna “Leggermente”. (Per prenotazioni segreteria@teatroinvito.it | tel. 0341.1582439).

Teatro Invito presenta “Dove sono le lucciole” viaggio nel mondo poetico di Pasolini

Un viaggio poetico alla scoperta di un Pasolini quasi sconosciuto. “Lo spettacolo affronta soprattutto il primo Pasolini, inedito, primordiale legato alla terra e alla lingua friulana – spiega il regista Luca Radaelli – e nasce dall’urgenza di uscire dalla “santificazione” che tutti da un certo momento in poi hanno fatto di Pasolini, tirandolo qua e là per giacchetta, in un continuo di “se ora fossa qui direbbe, penserebbe”, dalla necessità di pulizia dalle scorie della retorica contemporanea per riconoscerne, invece, il percorso ed i debiti che io come artista posso avere”. Il pretesto per questo viaggio poetico in scena è l’incontro tra un giornalista di una testata locale “a cui in realtà importa assai poco della poesia” ed un contadino ormai adulto che fu uno degli allievi di Pasolini nella scuola che aveva approntato durante la guerra per consentire ai bambini di proseguire nell’apprendimento. “Per questo bambino di allora e adulto di ora, invece, tutto è poesia e lentamente porterà dalla sua parte anche il giornalista scettico” prosegue Radaelli.

Uno spettacolo suis generis all’interno delle produzioni di Teatro Invito: “Molto più visuale, ci saranno proiezioni, dissolvenze in un linguaggio quasi cinematografico – spiega il regista – il disegno delle luci e la colonna sonora sono originali, merito anche dalla possibilità di unire le forze in una coproduzione”.Lo spettacolo va in scena nell’anno del centenario della nascita, più per un caso che per un desiderio. “Avremmo dovuto debuttare prima della chiusura dei teatri per Covid, ma è andata diversamente”, ammette Radaelli. Pasolini è senza dubbio uno degli intellettuali del secolo scorso che ha lasciato un’impronta profonda, ma qual è la sua attualità?: “Se potessi dirlo in una battuta direi che ora come allora c’è la guerra. Ma credo che la contemporaneità di questo Pasolini sia nel suo rapporto con la campagna, con una lingua che sentiva materna, un tema che oggi ha una rilevanza significativa; ma anche nel suo essere omossessuale in un mondo che condannava la sua natura e nel fondare su questa sua diversità l’impegno per i diritti civili.  Del resto la  posizione di un artista è sempre dialettica, vive di contraddizioni, come la sua stessa vita dimostra. Un’attenzione preferenziale per il mondo del sottoproletariato, ma costumi da alto borghese, con le auto sportive”.

Una contraddizione che qualcuno non gli ha perdonato. “L’autenticità non è mai ad una sola dimensione. l’autenticità di un poeta, di un artista, va ricercata nelle pieghe della sua espressione artistica”, avvisa Radaelli.

E cosa dice il poeta Pasolini non al regista, ma al poeta Luca Radaelli? “Mi piace molto questo Pasolini degli inizi, questa ricerca di purezza, mi piace il poeta più dello scrittore. E’ stato un personaggio che si è sperimento in molte arti, la poesia, la scrittura, la regia, forse non in tutte è stato il migliore, ma certo ha influenzato il Novecento su più livelli. Credo che la sua tecnica poetica fosse straordinaria: ha scritto versi di un nitore  e di una complessità metrica davvero notevoli”.

La stagione teatrale di Spazio Teatro Invito

Lo spettacolo è inserito nella stagione teatrale di Spazio Teatro Invito, come sta andando il “ritorno a teatro”? “Sorprendentemente meglio di quanto ci attendessimo. Abbiamo registrato una maggior presenza di giovani, merito di una programmazione che prova a “tenere insieme” proposte variegate, dal cabarettista allo spettacolo più classico, ad un lavoro con il Forum di salute mentale. Un tentativo che ha suscita anche qualche critica, ma sappiamo che è impossibile piacere proprio a tutti. Penso però che le conseguenze sociali e psicologiche della pandemia si faranno sentire a lungo, le persone hanno perso motivazione nell’uscire di casa e nello stare insieme. Colpa del virus, certo, ma anche di una paranoia tutta italiana e dei moltissimi divieti. Sia chiaro: non sono certo no vax, ma forse si poteva gestire l’emergenza, e soprattutto la sua coda, in un modo diverso. Ci vorrà del tempo, ora. Speriamo che l’estate ci aiuti a recuperare la socialità”.

Intanto appuntamento stasera e domani a Spazio Teatro Invito per “Dove sono le lucciole”:

Seguici sui nostri canali