Il Lecco Film Fest si apre con Ottavia Piccolo, attrice "nel Dna degli italiani"
L'attrice ha dialogato con il critico cinematografico Gian Luca Pisacane

"Sono 65 anni che sono in giro e, come diceva un mio amico, sono nel Dna degli italiani". Già perchè da "Anna dei miracoli" (era il 1960), Ottavia Piccolo ha segnato la storia del cinema e del teatro italiano. E stasera, giovedì 3 luglio 2025, primo appuntamento del Lecco Film Fest, si è raccontata con sincerità, umiltà e ironia. Purtroppo, per problemi di salute, non è potuta essere presente di persona, e si è quindi proceduto con un collegamento in diretta streaming.
Il Lecco Film Fest si apre con Ottavia Piccolo, attrice "nel Dna degli italiani"
L'incontro, che si è tenuto in piazza XX Settembre, è stato introdotto dal critico cinematografico Gian Luca Pisacane e da monsignor Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, che ha voluto fare un omaggio a "un grande amico del festival che da un anno ci guarda dal cielo, Alfredo Colombo". Monsignor Milani ha quindi introdotto la prima ospite del festival.

Monsignor Davide Milani

Gian Luca Pisacane
Una carriere lunga, quella di Ottavia Piccolo, iniziata, come anticipato, nel lontano 1960 con "Anna dei miracoli": "Avevo 11 anni quando la mia mamma - proprio come accade nel film "Bellissima" con Anna Magnani - mi ha portato al teatro perché si cercava una bambina per 'Anna dei miracoli'. Sono stata scelta non perché fossi particolarmente dotata, ma perché, come tutti i bambini, mi piaceva esibirmi. Ho iniziato a girare per tutta Italia con mia mamma. Subito dopo è venuto il Gattopardo, e lì sono entrata nella storia del cinema senza nessun merito, solo perché ero piccola e bionda, anche se facevo poco più della comparsa".
E così, per la prima volta, Ottavia Piccolo si è ritrovata catapultata sul set: "Non avevo mai visto un set cinematografico - racconta - é stato come entrare in un grande circo, che aveva un direttore particolarmente severo, Luchino Visconti. C'erano grandi attori intorno a me, come Burt Lancaster e Alain Delon. Ricordo che Visconti aveva cinque aiuto registi: c'era talmente tanta gente sul set... e, siccome io sono curiosa, ho cercato di capire come funzionasse il mondo del cinema. Ora è tutto diverso. Era bellissimo".
Come ha ricordato Pisacane, Ottavia Piccolo ha recitato altre volte accanto a Delon: nel film "L'evaso" e in "Zorro". Infatti, l'attrice ha raccontato un aneddoto particolare che svela un altro volto di Delon, mostrando - aldilà del suo fascino - anche una vena spiritosa: "Sul set di Zorro il direttore della fotografia mi raccontò che Delon, non appena arrivato sul set, si tolse i Ryban e gli chiese: 'Come sono questi?', riferendosi ai suoi occhi. E il direttore della fotografia: 'Azzurri'. 'Ecco, io con questi ci mangio', fu il commento di Delon. Evidentemente era anche spiritoso, non soltanto bello".
Il discorso ha quindi toccato la vittoria della prestigiosa Palma d'Oro al Festival di Cannes nel 1970 come migliore attrice protagonista per il film "Metello" di Mauro Bolognini, premio che purtroppo Ottavia Piccolo non possiede più perchè le è stato rubato. Resta però una pergamena e sicuramente restano i ricordi, oltre alle fotografie, assicura comunque l'attrice. Alla domanda: "Ti aspettavi di vincerla?", Ottavia Piccolo non ha dubbi: "Assolutamente no; ricordo che mi avevano telefonato dicendomi che dovevo tornare a Cannes perché dovevo ritirare un premio, ma io pensavo dovessi ritirarlo a nome di qualcun altro. Invece, quando sono arrivata all’aeroporto, l’ufficio stampa mi ha detto: 'Guarda che sei qui perché hai vinto tu il premio!'. Io non avevo vestiti da sera per andare alla cerimonia, e così me ne sono fatta prestare uno da alcune amiche attrici. Alla fine avevo un vestitino veramente perfido, però ero contenta e qualche lacrimuccia c'è stata!". Anche se poi aggiunge, con una nota d'ironia: "Secondo me l’hanno data a me per non far vincere la Vitti e la Loren che erano in competizione tra di loro".
Lo spettacolo al quale più è affezionata è "Re Lear", perché "ha attraversato la mia vita": "L'ho fatto quattro stagioni. Durante queste repliche é successo di tutto: le cose più belle e quelle più brutte: ho perso i miei genitori, ma mi sono anche sposata, sono andata in viaggio di nozze a Como ed è nato mio figlio".
"Infine, un ultimo pensiero sul cinema di oggi, che sta affrontando un momento di sfida e mutamento: cosa ne pensa?", ha chiesto il critico cinematografico Pisacane. "Penso che il cinema, come tutte le arti, si adegui facilmente ai tempi che cambiano e cambia con le società - la pronta risposta dell'attrice - Le difficoltà nostre sono le stesse del cinema. Ci sono tante belle persone che fanno cinema e soprattutto finalmente ci sono tante donne registe e produttrici".
E, all'ultima domanda, "Possiamo dire che in questi tempi difficili il cinema sia qualcosa di memorabile?", Ottavia non ha dubbi: "Lo deve essere, perché il buon cinema aiuta a capire meglio il mondo che ci circonda".