Calolziocorte

CulturaInsieme ha fatto centro con il “Don Carlo” di Verdi

Grande la partecipazione di pubblico alla serata organizzata per illustrare l’opera scelta per inaugurare la stagione del teatro Alla Scala di Milano.

CulturaInsieme ha fatto centro con il “Don Carlo” di Verdi
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Il gruppo CulturaInsieme ha fatto centro, le “Luci (molte) e ombre (poche) di un capolavoro” lirico come il “Don Carlo” di Giuseppe Verdi hanno riscosso un grandissimo successo. È andato in scena nella serata di ieri, martedì 5 dicembre 2023, all’interno del salone del Banco Credito di Carate di via Bergamo, l’incontro organizzato dal Gruppo CulturaInsieme di Calolziocorte in preparazione alla Prima del celebre Teatro alla Scala di Milano che vedrà per l’appunto andare in scena proprio il “Don Carlo” verdiano.

CulturaInsieme ha fatto centro con il “Don Carlo” di Verdi

A prendere la parola, di fronte ad una sala gremita di appassionati di opera lirica, il dottor Alvaro Vaccarella, medico con una grande passione per la musica lirica che lo ha portato e lo porta tutt’ora a frequentare i più grandi teatri di tutto il mondo.

“La storia, - ha spiegato l’esperto - tratta dall’omonima tragedia di Friedrich Schiller, è ambientata in Spagna nel 1568, anno del trattato di pace con la Francia. Racconta dell’amore tra i giovani Don Carlo e Elisabetta di Valois, figli rispettivamente di Filippo II e del re di Francia. Il loro però è un amore contrastato e ostacolato da ragioni politiche: Elisabetta è stata infatti promessa in sposa dal re a Filippo II, padre di Carlo”.

Si contano 6 personaggi principali e tre temi: il dramma d'amore, il dramma di idee e libertà di popolo, il dramma del potere temporale della chiesa e dell'inquisizione. Nel 1867 ci fu la prima rappresentazione ma non piacque nemmeno a Verdi. Venne quindi tradotta in italiano con una Prima a Londra e poi a Bologna, senza clamore. Ma Verdi ci credette fino in fondo, rimaneggió l'opera e finalmente cominciò a piacere.

“Era un artista già maturo e famoso e nel 1865 e si trova a scrivere in un momento di grande fermento europeo: l'esposizione universale del 1867 - ha spiegato invece Pamela Maggi, per il gruppo CulturaInsieme - Serviva dunque una Grand Opéra. Perché chiesero a lui? Perché era famoso a livello europeo e per lui si sarebbe aperta una buona opportunità, avendo ovviamente in buon libretto di base”.

La serata, unica nel suo genere e organizzata per la prima volta in Valle San Martino, è poi continuata con la proiezione di alcuni video per mostrare le arie più importanti dell’opera e poterle comprendere al meglio creando idealmente un ponte culturale tra Calolziocorte e il prestigioso teatro milanese, riuscendo a sollecitare l’interesse e la voglia nei molti cittadini presenti di assistere alla diretta, o di persona, alla Prima in programma per domani, giovedì 7 dicembre.

Luca de Cani

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