Cultura

A Claudio Magris il Premio Manzoni alla carriera

Lo scrittore, saggista, accademico triestino designato per il prestigioso riconoscimento promosso da 50&Più e Assocultura Confcommercio Lecco, in collaborazione con Comune di Lecco e Centro Studi Manzoniani, main sponsor Acel Service

A Claudio Magris il Premio Manzoni alla carriera
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Sarà Claudio Magris, scrittore, saggista e accademico italiano di lungo corso, ad essere insignito quest’anno del «Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni» alla carriera.

Claudio Magris "autore manzoniano"

Il prestigioso riconoscimento torna ad animare la scena culturale lecchese e nazionale dopo un anno «sabbatico» (causa emergenza pandemica): sarà conferito il prossimo 22 ottobre, nella serata organizzata all’auditorium della Casa dell’Economia di Lecco dall’associazione 50&Più Lecco e da Assocultura Confcommercio Lecco, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Lecco e il Centro Studi Manzoniani, main sponsor Acel Energie.

Premio Letterario Manzoni: un riconoscimento  internazionale

«Un premio diventato importante a livello internazionale - ha sottolineato Antonio Peccati, presidente di Assocultura - Valorizza il nostro impegno a promuovere la cultura attraverso occasioni di approfondimento e riflessione su temi importanti. Un impegno tanto più doveroso quando è indirizzato ai giovani, con tutto quello che sta accadendo anche a Lecco». Il riferimento è al fenomeno delle risse e delle violenze tra ragazzi che si sfoga ormai da mesi in diversi punti della città, ultimo in ordine di tempo viale Turati.

Da Umberto Eco a Carlo Lucarelli

L’assessore alla Cultura di Lecco,  Simona Piazza ha sottolineato il merito del premio che, insieme al Festival manzoniano promosso dal Comune, «sottolinea le nostre comuni radici manzoniane», contribuendo a ripristinare un quadro sociale nel quale le persone possano riconoscersi, rispecchiarsi, rispettarsi».

Il premio, come ha ricordato Eugenio Milani, presidente di 50&Più, è stato istituito nel 2008 per essere attribuito a «un’importante e prestigiosa personalità che abbia in modo visibile perseguito e rappresentato ideali di alto impegno culturale e civile». Nel 2021 era andato allo scrittore Carlo Lucarelli. Il primo a riceverlo era stato Umberto Eco, quindi Ermanno Olmi nell’edizione 2009 per la quale in realtà si era in prima battuta pensato proprio a Magris. Un nome, un uomo che torna, dodici anni dopo, per un’edizione speciale nella misura in cui si intende «infondere nuova linfa a questa iniziativa».

Magris e Manzoni, scrittori testimoni del dovere morale della responsabilità

«Claudio Magris incarna la migliore tradizione umanistica nella quale l’Utopia è intesa quale esigenza di fare i conti con la drammaticità dell’esistenza e con le contraddizioni, col male e la sua stessa ambiguità - si legge nella motivazione della benemerenza redatta dal presidente della Giuria tecnica, Ermanno Paccagnini - Un impegno autoriale senza frontiere e aperto al dialogo interculturale che di continuo affida alla profondità della Parola il richiamo alla responsabilità morale dell’individuo e che in “Non luogo a procedere”, ha trovato la sua personalissima “Storia della colonna infame”».

Gianluigi Daccò

Il legame forte di Magris con il Manzoni sono stati riassunti da Gianluigi Daccò, componente della Giuria. «Il viaggio, il confino, l’esilio, la lontananza sono temi cari all’autore triestino quanto fortemente presenti nei Promessi Sposi, dove Renzo è in fondo un novello Odisseo, con l’Adda a fare da confine tra il ducato di Milano e la Serenissima, mentre Lecco è il luogo ch’egli deve lasciare, dove torna quando ogni impedimento è dissolto, ma da cui riparte senza che se ne capisca bene il motivo, forse perché ha preso il gusto del viaggio? Ma questo è il viaggiare all’infinito circolare di Magris».

Premio Manzoni al romanzo storico

E’ calendarizzata per il prossimo 6 novembre la serata che porterà alla proclamazione del vincitore del «Premio Letterario Manzoni al Romanzo Storico», edizione 2021, promosso sempre dall’Associazione 50&Più e da Assocultura Confcommercio Lecco. La terna finalista (quaranta i libri candidati) selezionata dalla Giuria tecnica vede in gara Giuseppe Catozzella con «Italiana» (Mondadori), Martina Merletti con «Ciò che nel silenzio non tace» (Einaudi) e Andrea Molesini con «Il rogo della Repubblica» (Sellerio). La parola è ora passata alla Giuria popolare che quest’anno è formata da 110 persone, dieci in più rispetto alle altre edizioni, appassionati lettori scelti grazie alla collaborazione delle librerie Cattaneo di Lecco e Oggiono, Libraccio, Volante e Parole nel tempo di Lecco, Perego libri di Barzanò e la Torre di Merate, ma anche delle biblioteche di Airuno, Costa Masnaga, Lomagna, Osnago, Valmadrera. La scorsa edizione, nel 2020, aveva visto vincitrice Melania Mazzucco con «L’architettrice».

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