Cultura

Bergamo, città martire del Covid, immortalata nel lockdown dal fotografo lecchese Albo

Il fotografo: “Non ci sono città come Bergamo, la mostra è un inno alla sua forza, fotografarla senza la presenza umana, che viveva quei giorni in attesa nelle proprie case, mi ha consentito di raccontarla dal punto di vista urbanistico ed architettonico. Di lasciare una testimonianza che ci aiuterà anche a progettarla in futuro”

Bergamo, città martire del Covid, immortalata nel lockdown dal fotografo lecchese Albo
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E' stata inaugurata ieri , lunedì 6 giugno  2022nell’Ex Chiesa della Maddalena (via sant’Alessandro 39) a Bergamo la mostra del fotografo Giacomo Albo “ Bergamo Paesaggio latente”. L’esposizione, promossa dall’agenzia di comunicazione Welcome, propone 32 immagini della città scattate da Giacomo Albo ad aprile 2020, durante il lockdown totale.

Bergamo, città martire del Covid, immortalata nel lockdown dal fotografo lecchese Albo

“Un documento inedito che non vuole essere una raffigurazione della città al tempo del Covid”, ma piuttosto un omaggio alla bellezza di Bergamo e all’ingegno millenario dei Bergamaschi” ha spiegato Giorgio Cortella, che per Welcome ha curato la mostra.

“Un viaggio dentro la magia delle architetture e dei volumi – ha sottolineato Maria Tosca Finazzi, autrice del saggio critico che introduce il catalogo – Un viaggio che dalla periferia conduce al centro della città moderna, seguendo le mura fin su, in Città Alta, e offrendo allo sguardo dei presenti il dialogo intenso e muto degli edifici. Nell’assenza dell’uomo la città non smarrisce la sua anima, la rivela”.

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 “Non ci sono città come Bergamo, la mostra è un inno alla sua forza, fotografarla senza la presenza umana, che viveva quei giorni in attesa nelle proprie case, mi ha consentito di raccontarla dal punto di vista urbanistico ed architettonico. Di lasciare una testimonianza che ci aiuterà anche a progettarla in futuro” ha chiosato Giacomo Albo.

La mostra è realmente un viaggio, una suggestione favorita anche dall’allestimento che grazie alle strutture che frammentano l’unica, ampia navata, consente di “addentrarsi”, avvicinarsi al cuore della città, rapiti dai volumi, dalle prospettive, dagli edifici in dialogo tra loro, mentre spazi, forme, inquadrature rivelano l’anima della città.

“Un’iniziativa che la nostra agenzia ha voluto dedicare al territorio e che rappresenta una delle nostre attività di responsabilità sociale” ha sottolineato Marco Cappelletti di Welcome. Il territorio e la fitta rete associativa che lo contraddistingue sono in effetti destinatari dell’iniziativa di solidarietà connessa all’esposizione. Parte  del ricavato della vendita delle opere e  del catalogo (96 pagine - formato 22 x 22 con sopraccoperta e 70 immagini) sarà destinato al progetto “Giorni muti, notti banche. Il tempo della cura”, promosso del Personale Sanitario del Centro di Emergenza ad Alta Specialità dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Un progetto che, come spiegato dal dottor Massimiliano De Vecchi, ha l’obiettivo di raccontare quanto accaduto nelle corsie ospedaliere durante la pandemia e che diventerà uno spettacolo teatrale, non per “celebrare”, ma per testimoniare, consegnare alla memoria collettiva eventi, quotidianità piccole e grandi storie di straordinaria normalità.

 

L’esposizione - a ingresso libero, orari dal martedì al Giovedì dalle 15 alle 19, dal Venerdì alla Domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 - può contare sul patrocinio di Comune di Bergamo, ATS Bergamo, ASST Papa Giovanni XXIII, Fondazione Comunità Bergamasca, ANCE Bergamo, Fondazione Architetti Bergamo e Ordine Architetti Bergamo. Gold sponsor è l’agenzia Generali Assicurazioni di Piazza Libertà; sponsor Framar, LP Grafica e Lab80.

 

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