A Lecco i luoghi manzoniani
Nell’attesa dell’edizione 2021 di «Lecco città dei promessi sposi», quali sono le tracce del Manzoni nella «principale di quelle terre, gran borgo che s’incammina a diventar città»?
Nell’attesa dell’edizione 2021 di «Lecco città dei promessi sposi», quali sono le tracce del Manzoni nella «principale di quelle terre, gran borgo che s’incammina a diventar città»?
A Lecco i luoghi manzoniani
LEGGI ANCHE I passaporti dei Promessi sposi
In primo luogo Villa Manzoni, oggi Museo Manzoniano. La villa, in stile neoclassico, nel quartiere Caleotto fu la residenza estiva della famiglia Manzoni, e qui l’autore trascorse buona parte della sua infanzia e della sua giovinezza. Oggi ospita anche il museo manzoniano: riallestito nel 2019 offre al pubblico 11 sale per indagare l’autore, le sue opere, i sui rapporti con i grandi dell’epoca, ma anche l’influenza che la più famosa delle sue opere ha avuto nella cultura successiva. Sempre in villa Manzoni è ospitato il «fondo manzoniano» dalle edizioni originali delle sue opere ai saggi che gli sono stati dedicati, oltre 700 titoli dell’Ottocento ai giorni nostri. Oltre al monumento di piazza Manzoni che ritrae lo scultore e negli altorilievi tre scene del romanzo, è possibile riconoscere in città alcuni luoghi de «I promessi sposi». Il più noto è Pescarenico, l’unica località che Manzoni nomina esplicitamente nel romanzo, qui si trova anche il convento di Fra’ Cristoforo. Ma sono riconoscibili anche il tabernacolo dei Bravi in via Tonio E Gervaso, la chiesa di don Abbondio, la tradizionale casa di Lucia ad Acquate, il palazzotto di don Rodrigo ad Olate, dove si trova anche la presunta casa di Lucia, la chiesa del beato Serafino è a Chiuso – benchè la conversione avvenga nella canonica di Chiuso - e la casa del sarto nello stesso rione.