Vaccinazioni Covid, Cgil Lecco: "Sui vaccini è importante fare presto e bene"
"La partenza reale è avvenuta il 4 gennaio, circa 300 vaccinazioni Covid al giorno su Lecco e Merate, fino ad arrivare a somministrare 825 vaccini al giorno"

"La partenza reale è avvenuta il 4 gennaio, circa 300 vaccinazioni Covid al giorno su Lecco e Merate, fino ad arrivare a somministrare 825 vaccini al giorno". L'aggiornamento arriva da Cgil Lecco che nella giornata di mercoledì 13 gennaio ha incontrato in videoconferenza - insieme a Cisl e Uil - Ats Brianza e le Asst di Lecco e della Brianza per conoscere e confrontarsi sul piano vaccinale che si intende mettere in atto per fronteggiare l’emergenza Covid 19.
Vaccinazioni Covid: "Serve capillarità e trasparenza"
"Sui vaccini è importante fare presto e bene. Serve massima capillarità e trasparenza, una campagna vaccinale che veda il coinvolgimento consapevole delle cittadine e dei cittadini, attraverso un'informazione adeguata e diffusa che renda omogeneo su tutto il territorio nazionale il diritto alla corretta informazione e alla tutela della salute" dichiara Ernesto Messere del Dipartimento Welfare Cgil Lecco. "La Cgil, così come ha fatto in tutte le fasi dell’emergenza sanitaria sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, si è impegnata ai vari livelli a svolgere una campagna capillare di sensibilizzazione affinché tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori siano adeguatamente informati e consapevoli della necessità di vaccinarsi per la salute propria e di tutta la collettività".
Partenza il 4 gennaio, 825 dosi vaccini al giorno
Allo stato dell'arte, nella campagna di vaccinazione risulta già ampiamente coinvolto il personale delle Rsa, il personale ospedaliero delle diverse Asst, così come quello delle Croci. La partenza è avvenuta lunedì 4 gennaio, all'indomani delle dichiarazioni costate la poltrona all'assessore al Welfare Giulio Gallera. Inizialmente il ritmo è stato di 300 vaccini al giorno su Lecco e Merate, fino ad arrivare a somministrare 825 dosi al giorno ad altrettanti soggetti.
Prossimo step: ultraottantenni e malati cronici
"Altre categorie che saranno interessate nell’immediato: gli ultraottantenni, i soggetti con patologie croniche, i cittadini tra i 70 e 79 anni" spiega ancora Messere - Nella seconda fase entreranno in gioco i Medici di Medicina generale, che hanno già dato ampia disponibilità attraverso le associazioni di categoria utilizzando semmai, così come è avvenuto per la vaccinazione antinfluenzale, spazi messi a disposizione dalle Amministrazioni comunali. Ad oggi alcune aree sono rimaste fuori, in particolare la restante parte del mondo sanitario, gli ospiti delle Rsa, comunità psichiche, comunità per le dipendenze, le strutture penitenziarie, il personale della scuola. La vaccinazione è un atto di responsabilità del singolo nei confronti della propria salute e di quella dei propri cari. Ed è un atto di responsabilità di ciascuno nei confronti della collettività. Abbiamo ribadito che è necessario che nel minor tempo possibile venga sottoposto a vaccinazione il maggior numero possibile di cittadine e cittadini, senza escludere nessuno".
L’incontro si è concluso con l’impegno da parte della Direzione Generale dell’Ats, coadiuvata dai direttori generali delle Asst della Brianza e del Lecchese di riconvocarsi per aggiornarsi in maniera adeguata sullo sviluppo del piano vaccinale in maniera capillare e mirata anche in funzione della progressiva disponibilità dei vaccini.