Dolore e memoria

Un viaggio nell’«inferno sulla terra» FOTO

La toccante testimonianza della studentessa Valeria Mari, 15 anni, reduce da una esperienza in Polonia

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Un viaggio nell’«inferno sulla terra». Una esperienza che l’ha colpita nel profondo. Un percorso fisico, ma anche un terremoto emotivo, che difficilmente potrà dimenticare. Stiamo parlando del  viaggio in Polonia che la 15enne Valeria Mari, studentessa del liceo Volta di Lecco, rappresentante di classe, presidentessa della Consulta provinciale e coordinatrice della Consulta regionale degli studenti, ha effettuato in Polonia. GUARDA TUTTE LE FOTO SOTTO

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Un viaggio nell’«inferno sulla terra»

«Nella mia vita ho viaggiato molto, ma nulla è  paragonabile alla mia esperienza in Polonia. Ho avuto la possibilità di essere accompagnata dalla nuova ministra dell’Istruzione, da due sopravvissuti alla tragedia e dai presidenti delle consulte regionali italiane in un viaggio alla scoperta del passato». Un passato che alla giovanissima è apparso a tratti sconvolgente nella sua durezza e tragicità. «Ho avuto la possibilità di  immergermi nella storia, in luoghi i cui nomi sono ormai patrimonio collettivo come  Auschwitz, Birkenau e il Ghetto Ebraico a Cracovia» racconta Valeria a poche settimane dalla Giornata della Memoria che celebra proprio la liberazione del più famigerato  dei campi di sterminio.  «Vivere quei luoghi mi ha permesso di  capire molto meglio il significato di quello che è successo». Le tappe del viaggio hanno rappresentato un sorta di escalation.

Il ghetto

«Girare per il Ghetto di Cracovia è stato inizialmente facile. Mi è sembrato di essere in una città normalissima finché la sera, infilata sotto le coperte, ho iniziato a rimuginarci sopra, capendo tutti i sacrifici che gli abitanti erano obbligati a fare».

Birkenau

Poi è stata la volta del campo concentramento di Birkenau. «E’ stato durissimo. Siamo stati catapultati in una realtà che nessuno potrebbe mai e poi mai immaginare. Sono entrata nel Kinder Block, la baracca destinata ai bambini. Lì, se ti “andava bene”, potevi “posticipare” la tua morte. E’ difficile per me raccontare ciò che ho provato. Ho pianto quasi per tutto il tempo senza riuscire a farmi consolare da nessuno».

Auschwitz: inferno sulla terra

Straziata e subissata da  emozioni che a 15 anni, (ma forse ad ogni età) sono difficili da elaborare, Valeria ha poi visitato Auschwitz. «Fortunatamente avevo sempre qualcuno vicino a me e siamo stati accompagnati dalle guide e non dai sopravvissuti. Per “difendermi”  ho cercato di  auto convincermi che nulla di tutto ciò che ho sentito era reale. Quando sono tornata a scuola però, e ho raccontato ai miei compagni ciò che ho visto, ho realizzato che non aveva senso far finta di nulla». Valeria è partita da Lecco guardano alla vita con gli occhi spensierati di una 15enne.  Una 15enne che pur assetata di sapere, pur informata, pur curiosa  e  studiosa, forse non si sarebbe mai aspettata di vivere in prima persona un pezzo di «inferno in terra». Invece lo ha fatto e «oggi, per me, è più difficile fidarmi ancora del genere umano».

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