Lecco in lutto

Straziante addio al giovane papà Alessandro Redaelli: "E' morto felice con chi amava e con quello che amava"

"Era una persona attiva, capace, dai mille interessi, dalle radio locali  all'astronomia da cui ha preso il nome dei suoi figli, un  pianeta e una stella. Amava il bene e anche il bello"

Straziante addio al giovane papà Alessandro Redaelli:  "E' morto felice con chi amava e con quello che amava"
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Non vedrà crescere i suoi bimbi, quei bimbi a cui aveva scelto di dare i nomi di un pianeta e di una stella. Non troverà la serenità nelle braccia della donna che lo ha amato più di ogni altra cosa. Non vedrà i suoi genitori nelle vesti di nonni amorevoli e innamorati. Alessandro Redaelli non c'è più, ma il bene da lui compiuto e il suo sorriso resteranno per sempre nel cuore delle persone che gli hanno voluto bene. E sono state tante, tantissime, come quelle che oggi, giovedì 28 luglio 2022 hanno gremito la basilica di San Nicolò di Lecco  per dirgli addio.

Straziante addio al giovane papà Alessandro Redaelli

Redaelli, 41 anni da compiere, è morto lo scorso 17 luglio inghiottito dalle acque del Lago di Garda durante una giornata trascorsa con i suoi gioielli, la compagna Sabrina, l'amore della sua vita, e i loro due splendidi bambini. Il corpo è sparito, celato dalle acque. Dolore che si è aggiunto al dolore  durante le strazianti ricerche che sono terminate solo una settimana dopo l'incidente, domenica 24 luglio, con il ritrovamento della salma del giovane papà. Un uomo amato e stimato, solare, energico, cresciuto a Lecco e poi trasferitosi recentemente sul Garda per lavoro.

Sull'altare l'amico di infanzia don Marco Albertoni

Alessandro era diventato uomo all'ombra del campanile del rione di Acquate (prima di "metter su casa" a Rancio) e proprio un amico di infanzia  e coscritto, don Marco Albertoni, oggi ha concelebrato il rito funebre con il prevosto di Lecco don Davide Milani e l'ex parroco di Castello  don Egidio Casalone.

"Sono cresciuto con Ale in via Canto - ha detto don Marco - con lui ho giocato a pallone. Lui faceva il portiere, se la cavava bene, era un bel gatto e mi passava buoni palloni in difesa. Abbiamo vissuto insieme con indirizzi diversi anche le scuole superiori, il Badoni, e poi  l'università. Non riesco a togliermi dalla mente quel suo sorriso, quella sua intraprendenza, quella sua voglia di fare che aveva ne cuore. Sapeva coinvolgere. Voglio esprimere la vicinanza ai genitori, a Sabrina, ai bambini, a Daniele,  agli amici, ai coscritti, i vicini di casa. Che il signore ti accolga Ale, e protegga sempre tutta la tua famiglia".

"Vicini a chi ha amato Alessandro"

"Dopo  la tristezza  che ha accompagnato la tragica fine della sua esistenza, ora siamo qui accanto a lui per accompagnarlo nell'ultimo tratto di strada che lo separa dall'incontro definitivo con Dio - ha detto don Egidio -  Ora siamo qui con il nostro dolore ma soprattutto con il nostro affetto per sostenere i cari di Alessandro. Innanzitutto  Sabrina che lo ha amato profondamente e i suoi bambini, Venere che sta iniziando a gustare la bellezza della vita con i suoi 5 anni e Nash di pochi mesi. Desideriamo stare vicini a Monica e Aldo, genitori di Alessandro: questa tragica fatalità ha segnato per sempre la loro esistenza. Penso che il dolore più grande per un genitore sia quello di perdere un figlio e così è stato anche per loro. Mi diceva Aldo, speriamo almeno di trovare il corpo di Alessandro per poter dare a lui una giusta sepoltura ed avere un luogo dove andare a piangerlo. Vogliamo sorreggere Daniele, fratello di Alessandro, che ha iniziato da subito a stare vicino ai bambini a Venere e Nash per far sentire loro il calore di un padre che non hanno avuto la possibilità di amare intensamente".

"Alessandro Redaelli ha dato ai figli il nome di un pianeta e di una stella"

"Chi era Alessandro Redaelli? Non l'ho conosciuto da piccolo ma so che amava la sua parrocchia di Acquate dove ha compiuto il suo cammino di fede mettendosi anche a servizio di quella comunità. Era una persona attiva, capace, dai mille interessi, dalle radio locali  all'astronomia da cui ha preso il nome dei suoi figli, un  pianeta e una stella. Amava il bene e anche il bello. Era disponibile verso tutti. Io personalmente lo raggiungevo ogni settimana con i miei messaggi spirituali".

"E' morto felice con chi amava e con quello che amava"

"Mi hanno scritto, Alessandro è morto felice con chi amava e con quello che amava. Questa struggente vicenda ci insegna che le anime dei giusti sono nella Pace. La morte non può imprigionarci nel dolore. Il giusto è colui che non ha cancellato Dio dalla sua vita, che si dedica agli altri, che è sereno con il sorriso che traspare dal volto. Alessandro è partito per una vita nuova, lo ritroveremo in cielo. Grazie Signore per averci fatto conoscere Alessandro, lo abbiamo amato, ora accoglilo accanto a te".

Mario Stojanovic

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