Sonya Caleffi libera: parla il papà dell'infermiera killer

Il padre Nicola: "Le siamo sempre stati vicini, sia io che mia moglie. Voi non avreste forse  fatto lo stesso se fosse stata vostra figlia?"

Sonya Caleffi libera: parla il papà dell'infermiera killer
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Tre settimane fa è stata scarcerata, Sonya Caleffi, 48 anni, l’infermiera killer  dell'ospedale di Lecco condannata a 20 anni per l’omicidio di cinque persone (e il tentato omicidio di altre due). Grazie alla buona condotta la pena si è ridotta a 14 anni e «l’angelo della morte», come era stata soprannominata, è tornato in libertà.

Sonya Caleffi libera: parla il papà dell'infermiera killer

Attualmente convive a Milano e il padre garantisce che a Tavernerio, suo paese di origine  non farà ritorno. "Le siamo sempre stati vicini, sia io che mia moglie. Voi non avreste forse  fatto lo stesso se fosse stata vostra figlia?" ha dichiarato il padre Nicola. "Non le abbiamo mai fatto mancare il nostro affetto, non l'abbiamo mai lasciata sola".

 

Gli omicidi e i tentati omicidi

Lunga la scia di morte causata dall'infermiera comasca. L’infermiera è stata  condannata per l’omicidio di Maria Cristina, residente a Dervio (nata il 6 dicembre 1904 morta l’8 novembre del 2004); Biagio La Rosa, residente a Lecco (nato il 22 agosto 1920 ucciso il 27 settembre 2004); Teresa Lietti di Oggiono (nata il 31 luglio 1928 uccisa il 30 settembre 2004); Ferdinando Negri di Lecco (nato il 23 luglio 1926 ucciso il 5 ottobre 2004) e di Elisa Colomba Riva di Barzanò, per anni governante nella casa di Vittore Beretta, presidente dell’omonimo salumificio (nata il 13 giugno del 1915, morta il 2 ottobre 2004). Condannata anche per due tentati omicidi, del già citato Giuseppe Sacchi e di Francesco Ticli di Lecco (nato il 22 novembre del 1916 deceduto prima del processo). Ma gli omicidi che le erano stati imputati erano molti di più. Infatti era accusata di aver cagionato anche la morte di Margherita MenguzzoGino CapraRita Cavenaghi, Angela Viscardi Carla Canali, ma per tutti costoro è stata assolta perché il fatto non sussiste. Mentre invece in merito alle accuse di aver ucciso Serafina Pone ed Enrico Bonalume (robbiatese di 34 anni) è stata decretata l’assoluzione per insufficienza di prove.

L'intervista completa al padre di Sonya Caleffi sul Giornale di Lecco in edicola da oggi, lunedì 29 ottobre.  Da pc clicca qui per la versione sfogliabile, mentre sul tuo cellulare cerca e scarica la app “Giornale di Lecco” dallo store)

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