Scatta l’allarme per la truffa da migliaia di euro alle ricevitorie Sisal

I Carabinieri invitano tutti i titolari di esercizi pubblici e commerciali convenzionati Sisal a diffidare di sedicenti operatori che chiedono di fare prove di ricarica online.

Scatta l’allarme per la truffa da migliaia di euro alle ricevitorie Sisal
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Truffa da migliaia di euro alle ricevitorie Sisal: scatta l’allarme dopo due episodi avvenuti ieri in Provincia di Sondrio. Due operatori commerciali hanno fatto denuncia e ora sono in corso indagini.

Scatta l’allarme per la truffa da migliaia di euro alle ricevitorie Sisal

I Carabinieri invitano tutti i titolari di esercizi pubblici e commerciali convenzionati Sisal a diffidare di sedicenti operatori che chiedono di fare prove di ricarica online con la scusa di un aggiornamento del programma informatico e a denunciare alla più vicina stazione dell’Arma eventuali tentativi effettuati in loro danno. Nel caso si ritenga che la procedura di aggiornamento possa essere vera, si raccomanda di verificarne l’autenticità con controlli incrociati e in caso di dubbio, contattare immediatamente i carabinieri attraverso il numero di emergenza 112.

Ieri le due segnalazioni nel tiranese

L’allarme truffa è scattato ieri dopo che nel tiranese sono state effettuate due truffe telefoniche a carattere elettronico – una consumata e una tentata – a danno di due distinte attività commerciali, titolari di licenza Sisal, denunciate dalle vittime presso la Stazione Carabinieri di Tirano, che ora sta svolgendo l’attività di indagine volta ad identificarne il responsabile.

La dinamica della truffa

Questa la dinamica della truffa. L’ignoto truffatore, da un numero telefonico di rete mobile, contatta telefonicamente la vittima prescelta. La vittima è sempre un esercizio pubblico o commerciale, titolare di licenza Sisal per ricarica di carte prepagate, per il gioco del superenalotto e per altri servizi. Il truffatore, che in entrambi in casi registrati aveva voce maschile e inflessione del nord Italia, si finge un tecnico incaricato dalla Sisal per l’aggiornamento del software applicativo di poste-pay e guida la sua vittima nell’effettuazione di alcuni passaggi di aggiornamento del citato programma, dimostrandosi competente conoscitore del sistema. Nel corso del simulato aggiornamento, dopo aver abilmente carpito la fiducia della sua vittima, il truffatore invita il commerciante ad accedere alla maschera delle ricariche bancarie poste-pay, fornendogli dei codici da inserire nel campo degli importi, rassicurandolo circa il fatto che queste ricariche simulate non scalano nessuna somma di denaro, ma che hanno l’unica finalità di aggiornare il sistema operativo.

Finto numero whatsapp

Per rendere più verosimile il raggiro e dissipare sul nascere eventuali sospetti che potrebbero insorgere nella vittima, il truffatore avvisa quest’ultima che sta per ricevere un messaggio whatsapp dalla Sisal, con ulteriori indicazioni per l’aggiornamento del sistema. Dopo qualche istante il messaggio giunge alla vittima da un secondo numero telefonico diverso da quello da cui è stata effettuata la telefonata dal truffatore. Questo numero di telefono nella foto del profilo whatsapp, presenta l’immagine del logo Sisal, espediente che ha lo scopo di rafforzare nella vittima la convinzione che la procedura di aggiornamento che sta effettuando sia autentica.

Ricariche simulate ma…

A questo punto il truffatore fornisce alla vittima un numero di serie e un codice pin, chiedendole di effettuare ricariche di poco inferiori all’importo massimo di € 1000 e di fare poi la fotografia alla ricevuta di ricarica, inviandola al numero telefonico da cui ha ricevuto il messaggio whatsapp. Il truffatore, quindi, invita la vittima a reiterare le ricariche simulate fino a quando il commerciante manifesta al suo interlocutore il dubbio che possa trattarsi di una truffa, e a questo punto il truffatore interrompe la comunicazione telefonica.

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