Sala Don Ticozzi: due incontri sulla sicurezza stradale

Il 18 febbraio alle 21 incontro aperto alla cittadinanza, con ingresso libero.

Sala Don Ticozzi: due incontri sulla sicurezza stradale
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In Sala Don Ticozzi avranno luogo nei giorni 18 e 19 febbraio 2020 a Lecco due iniziative dedicate alla sicurezza stradale, in particolare di ciclisti e pedoni.

In Sala Don Ticozzi due incontri sulla sicurezza stradale

Il 18 e 19 febbraio 2020 avranno luogo a Lecco due iniziative dedicate alla sicurezza stradale, in particolare di ciclisti e pedoni - iniziative incentrate sulla proiezione del documentario "Gambe. La strada è di tutti", realizzato da Subwaylab e prodotto dalla Fondazione Michele Scarponi. I due incontri si terranno nella Sala Don Ticozzi: il 18 alle 21 per la cittadinanza, con ingresso libero, e il 19 alle 9.30 per gli studenti degli istituti superiori di secondo grado del Lecchese.

Presente anche Marco Scarponi

In entrambe le occasioni saranno presenti con Marco Scarponi, fratello del campione ciclista scomparso tragicamente nel 2017, i rappresentanti della Provincia e del Comune di Lecco, della Polizia Stradale, della Fondazione Fabio Casartelli, che parteciperanno alla discussione sulla sicurezza stradale e sulle misure per migliorarla.

Michele Scarponi, il ciclista scomparso

Michele Scarponi, ciclista professionista, che nel 2011 ha vinto il Giro d’Italia, nel 2017 è stato travolto e tragicamente ucciso da un furgone, mentre si allenava sulle strade di casa, pochi giorni prima di prendere parte al suo ventunesimo grande giro. Da questa morte è nata la Fondazione che porta il suo nome, i cui fondatori pensano che la riconquista degli spazi urbani da parte di pedoni e ciclisti passi anche per il cinema e la sensibilizzazione che viene dal grande schermo.

La fondazione Scarponi

La Fondazione Scarponi, nata da una perdita, si sta impegnando per far riflettere tutti coloro che si muovono sulle strade per una mobilità sicura a misura di persona. Il documentario "Gambe – La strada è di tutti" racconta come si può diventare anche disabili: bambini, pedoni, ciclisti investiti perdono spesso la vita o rimangono gravemente feriti a causa della distrazione, della fretta, della imperizia ma anche di una cultura poco rispettosa delle persone che in strada risultano meno protette. Si dovrebbe invece capire, come accade in altri Paesi, che la strada è di tutti.

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