Inchiesta per corruzione

Revocata la misura cautelare all'ex comandante della Polizia Stradale che indagò sul crollo del ponte di Annone

Assenza di gravi indizi di colpevolezza per i giudici milanesi, i legali attendono le motivazioni del Tribunale del Riesame.

Revocata la misura cautelare all'ex comandante della Polizia Stradale che indagò sul crollo del ponte di Annone
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Revocate le misure cautelari per quattro imprenditori e l’ex comandante della Polizia Stradale di Seregno, Gabriele Fersini che indagò sul crollo del ponte di Annone. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, a cui si sono appellati dopo i provvedimenti disposti in seguito all’indagine per corruzione della Procura di Monza.

Revocata la misura cautelare all'ex comandante della Polizia Stradale che indagò sul crollo del ponte di Annone

La Squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Polizia stradale di Milano a metà dicembre aveva eseguito otto ordinanze cautelari – cinque agli arresti domiciliari, due in carcere e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria – emesse dal Gip Pierangela Renda.  Ora è arrivata la decisione del Riesame. Domiciliari revocati per i seregnesi Emilio Giussani e Ivano Santambrogio, niente più obbligo di firma due volte a settimana per Salvatore Rombolà. Provvedimento cancellato anche per il desiano Salvatore Prestifilippo, come pure per l’ex comandante della Polizia Stradale Fersini.

Assenza di gravi indizi di colpevolezza

Il Tribunale del Riesame ha revocato il provvedimento per assenza di gravi indizi di colpevolezza. Secondo le accuse, l’ex comandante  Fersini sarebbe stato connivente con i tre imprenditori brianzoli del settore edile e/o della lavorazione e trasporto di materiali estrattivi al fine di “eliminare o comunque ridurre drasticamente il rischio di sanzioni amministrative” ai mezzi delle loro aziende. In cambio, avrebbe ottenuto denaro, al momento di importo indeterminato, sotto forma di “sponsorizzazioni” dell’attività sportiva del figlio, pilota di talento che corre con i go kart.

I legali smontano le accuse

In stato di libertà anche Salvatore Prestifilippo, titolare di un’officina a Desio. Secondo la tesi accusatoria, l’assistente capo della Stradale, Pasquale Ponticelli (che si trova in carcere), avrebbe fornito il suo nominativo ai soggetti multati per violazioni diverse al Codice della strada. Una “corsia preferenziale” rispetto ad altre società che operano nello stesso settore, in cambio di denaro e regalie di generi alimentari. Reati che la difesa ha smontato. Intanto, i legali attendono di leggere le motivazioni che hanno portato i giudici milanesi ad accogliere le richieste di revoca. Nell’inchiesta coinvolti anche, oltre a Ponticelli, un altro agente della Polstrada, Alessandro Masella di Carate, e Angela Mazzocchi, 49enne avvocato monzese.

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