Gratitudine

Pranzi sospesi, un abbraccio alle infermiere

Continua la campagna avviata per lasciare pizze e colazioni già pagate destinate al personale sanitario dell'ospedale Manzoni

Pranzi sospesi, un abbraccio alle infermiere
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Pranzi sospesi ma anche colazioni: il gesto di una cittadina che qualche settimana fa aveva commosso una infermiera del Manzoni si è ampliato coinvolgendo tante persone.

Il piccolo gesto dei pranzi sospesi

«La forza dei piccoli gesti è che sono facilmente replicabili. È da questa verità che già tre settimane fa, un po' in sordina ma fiduciosi, abbiamo chiesto ai cittadini di sostenere l'iniziativa "Pizze sospese per le infermiere del Pronto Soccorso"».

La risposta «è stata enorme, oltre 150 cittadini hanno contribuito a donare e pagare più di 400 pizze consegnate fumanti in Ospedale», come fanno sapere Simone Paramatti e Paolo Trezzi, che continuano a promuovere la campagna sottolineando come «questo tempo d'emergenza è ancora, purtroppo, a pieno regime». Ragion per cui «dobbiamo e vogliamo prolungare l'abbraccio - aver cura di chi cura - e restituire attraverso il piccolo simbolico gesto di un pasto pagato, un poco la gratitudine a medici e infermieri impegnati nell’emergenza Covid-19 a Lecco».

Il progetto pranzi sospesi

Il progetto è nato sapendo che tanti medici, infermieri e personale sanitario,  «in questo tempo di virus e fatica», dopo massacranti turni di dodici ore in continua emergenza, si ritrovavano a consumare al volo un pasto veloce, tante volte una pizza d'asporto fatta recapitare al volo.

La rete della generosità ha colto subito questa situazione e, sempre sui diversi fronti, si è mossa. «Paolo Trezzi, vista la sua conoscenza con alcuni operatori sanitari, è stato il primo. Ha chiesto quali fossero i locali dove solitamente si rifornivano di cibo, li ha contattati e ha organizzato una rete che supportasse gli infermieri» racconta Paramatti.

Pizze, colazioni ma anche sushi

E’ nato così il "pranzo sospeso". Poi dopo le pizze, di Rida e Da Pier, sono diventate "sospese" anche le colazioni.

Diventando sempre maggiore il bisogno, Trezzi ha  lanciato una raccolta fondi che supportasse il ciclo. Ma si è riusciti anche a fare qualcosa di più: far consegnare direttamente il cibo al reparto. La prima campagna di raccolta è andata molto bene: sono stati raccolti oltre 3000 euro e consegnate oltre 400 pizze.

Coinvolto anche Walter Fontana

All’iniziativa si interessa poi Walter Fontana, presidente dell’omonima azienda di Calolziocorte,  che informa la sua rete di conoscenze. «Ho saputo che c’erano delle difficoltà extra nei reparti perché, oltre a tutto il lavoro in questo periodo di emergenza, medici e infermieri non potevano più recarsi in mensa. Ho immaginato quindi che non potessero reggere all’infinito, lavorando fino a 15 ore al giorno e mangiando poco o niente - ha spiegato Walter Fontana - Così ho fatto alcune telefonate e mi sono messo a disposizione per vedere se riuscivamo a trovare una soluzione. Ora mi ha fatto molto piacere sapere che nei vari reparti si riesce a far arrivare pasti caldi per tutte queste persone che stanno combattendo contro il Coronavirus».

Tra le persone che rispondono alla chiamata c’è anche Paramatti, che a sua volta coinvolge gli amici del ristorante Shabu di Lecco. Questi donano subito 500 euro di cibo giapponese e coinvolgono alcuni loro fornitori.

La seconda campagna su GoFundMe

Si conclude cosi il primo ciclo, ma per Trezzi e Paramatti non può essere tutto soprattutto dopo che le infermiere hanno scritto che «questo gesto è stato un abbraccio in questi tempi dove gli abbracci non si possono più dare». Quindi viene creata una nuova campagna, questa volta con budget di 5000 euro. «Il sito è quello usato anche dalla Fondazione comunitaria del Lecchese per alcune raccolte, quindi assolutamente sicuro, il tutto con lo scopo di estendere il servizio a più operatori sanitari possibili» spiegano gli organizzatori.
Il servizio di consegna in ospedale è stato gratuitamente garantito da 123 Pronto, servizio cittadino di delivery (che ha anche donato 100 euro alla racconta fondi).

#pranzisospesilecco

Ma la campagna prosegue: «L'invito che oggi fa l’iniziativa #pranzisospesilecco è che molti altri cittadini si facciano avanti donando o inserendosi come fornitori nell’iniziativa cosi da offrire a tutti gli operatori sanitari l’opportunità di concentrarsi sul proprio lavoro perché al pasto ci pensa qualcun altro».

«Ma - aggiunge Paramatti - non è importante donare in questa campagna, è importante donare in generale a chi in questo momento potrebbe avere la necessità. Per gli infermieri è una coccola, per altri magari è una necessita, quindi prendete l’abitudine di lasciare qualche cosa in sospeso, ovunque, impareranno che devono donarlo e cosi si innescherà un circolo virtuoso».
Si può dunque donare attraverso il sito GoFundMe.it , per la campagna Pizze/colazioni/sushi sospese x pronto soccorso.

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