“O sei di Salvini o sei cristiano”: dopo don Giorgio un altro sacerdote a processo

Una vicenda del tutto simile a quella del sacerdote de La Valletta che lo scorso 11 novembre 2019, in tribunale a Lecco, è stato condannato per aver diffamato il leader del Carroccio.

“O sei di Salvini o sei cristiano”: dopo don Giorgio un altro sacerdote a processo
Pubblicato:
Aggiornato:

“O sei di Salvini o sei cristiano”: dopo don Giorgio de Capitani  un altro sacerdote a processo. Stiamo parlando di don Alberto Vigorelli che in una domenica del novembre 2016 pronunciò queste parole a Mariano Comense. Ad ascoltare la predice c’era anche l’ex sindaco Alessandro Turati, che aveva denunciato su Facebook la sua preoccupazione per parole di questo tipo pronunciate da una guida spirituale. Il caso è poi continuato con una denuncia per diffamazione fatta da Salvini al sacerdote.

“O sei di Salvini o sei cristiano”: dopo don Giorgio un altro sacerdote a processo

Una vicenda del tutto simile a quella del sacerdote de La Valletta che lo scorso 11 novembre 2019, in tribunale a Lecco, è stato condannato per aver diffamato il leader del Carroccio. Al centro del procedimento penale, culminato con la condanna del religioso ad una multa da 7500 euro e al risarcimento di 7000 euro sa versare a Salvini, quattro post, pubblicati dal sacerdote tra il maggio e l’ottobre di 4 anni fa, ritenuti  da il leader del Carroccio lesivi e oltraggiosi.

Questa mattina, in Tribunale a Como, come riportano i colleghi di primacomo.it andrà in scena l’udienza nei confronti di don Alberto. Davanti al giudice dovrà rispondere delle parole prounciate durante l’omelia. L’aula è già pienissima. Da Mariano, a sostegno del sacerdote, sono arrivati anche i consiglieri comunali Alberto Crippa (PD) e Carmen Colomo (M5s). Presente anche la consigliera comunale di Como Patrizia Lissi (Pd), mentre è assente Matteo Salvini.

Salvini: “Prima le scuse, poi 1000 euro ad una onlus”

Ieri, lunedì 17 febbraio 2020, il leader leghista Matteo Salvini è tornato a parlare del caso dal suo profilo Facebook: “Disse durante la Messa che un cristiano non può essere della Lega, non ho parole… Se questo prete, che mi odia, chiederà scusa e devolverà 1.000 euro ad una Onlus che si occupa di disabili, pace fatta e amici come prima”. Una posizione che l'ex ministro dell'Interno prese anche nei confronti di don Giorgio.

LEGGI ANCHE Don Giorgio replica (da lontano) a Salvini: “Beneficenza? darò i soldi ai clandestini che arrivano in Italia”

 

Commenti
Alessio

In ogni caso l'iter è lungo e tutto può ancora succedere. Come insegnano gli esperti ci sono molte circostanze che possono escludere una condanna per diffamazione: diritto di cronaca, diritto di critica, “provocazione” <a href="https://www.diffamazioni.it/" rel="nofollow"></a>. Senza contare le ipotesi in cui il codice penale espressamente prevede la possibilità di provare la "verità del fatto" per escludere la punibilità...

Seguici sui nostri canali