Nel Lecchese 20mila pensionati "vivono" con meno di 500 euro al mese. Pensione di Cittadinanza solo all'1,2%

Il rapporto tra pensione di cittadinanza e pensionati nella fascia economica sotto i 1.000 € diventa ancora più esiguo 0,41%

Nel Lecchese 20mila pensionati "vivono" con meno di 500 euro al mese. Pensione di Cittadinanza solo all'1,2%
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In provincia di Lecco oltre 20mila pensionati "vivono" con meno di 500 euro al mese. Solo l'1,2% "prende" la Pensione di Cittadinanza. A snocciolare i dati è Giacomo Arrigoni della Uil Pensionati di Lecco.


"Pensione di Cittadinanza: uno strumento inadeguato"

 

"Analizzando i dati dell’INPS relativi alle pensioni di Cittadinanza accolte da aprile a giugno 2019 e confrontandoli con la situazione dei pensionati in essere sul territorio della Provincia di Lecco suddivisi per fascia economica si rileva l’inadeguatezza dello strumento a dare risposta ad una situazione di difficoltà economica vissuta da molti Pensionati" sottolinea Arrigoni. "Infatti, a fronte di 20.736 pensionati in Provincia di Lecco, di età superiore ai 65 anni, che hanno una pensione inferiore a 500 Eeuro mensili, sono solo 255, pari all’1,23%, coloro che hanno beneficiato dell’integrazione della Pensione di Cittadinanza".

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Il rapporto tra pensione di cittadinanza e pensionati nella fascia economica sotto i 1.000 € diventa ancora più esiguo 0,41% (sono 61.456 i pensionati in questa fascia economica). "Appare evidente come sia enorme la platea che non rientra tra i requisiti per la pensione di Cittadinanza ma che hanno un sussidio economico che non gli permette di affrontare con la dovuta tranquillità una fase della vita che richiede inevitabilmente maggiori spese socio-sanitarie" specifica il sindacalista lecchese.

Le richieste delle organizzazioni sindacali

"Per questo le organizzazioni sindacali hanno da tempo chiesto al Governo di intervenire sulla estensione della no tax area che grava sui pensionati e sulla piena rivalutazione delle pensioni bloccate dalla legge Fornero e dai provvedimenti in materia dei Governi successivi" conclude Arrigoni. "Norme che hanno penalizzato il potere d’acquisto di tanti pensionati. È indispensabile che il Governo avvii un confronto serio sulla tematica anche in considerazione della prossima Legge di Bilancio".

 

 

 

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