Motivapp studente inventa un'applicazione per i buoni propositi VIDEO

L'ha inventata uno studente del Greppi di Monticello, residente a Cassago Brianza.

Motivapp studente inventa un'applicazione per i buoni propositi VIDEO
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Si chiama Motivapp. Ed è l'invenzione di Roberto Di Stefano, giovane studente dell'istituto Greppi di Monticello, residente a Cassago. Che grazie alle sue competenze informatiche ha inventato un'applicazione che permette di perseguire i... buoni propositi.

Motivapp per raggiungere i buoni propositi

Smettere di fumare, risparmiare, migliorare il proprio rendimento scolastico, andare in palestra, perdere peso. Buoni propositi, che spesso vengono rinviati a domani. E che in realtà non vengono mai messi in pratica. Da oggi provare a centrare almeno uno di questi obiettivi sarà più facile, grazie alla applicazione per smartphone realizzata da un giovanissimo cassaghese. Roberto Di Stefano, 19 anni, studente al quinto anno dell’indirizzo informatico dell’istituto Greppi di Monticello, ha infatti dato vita a MotivApp, dispositivo che porterà anche all’imminente esame di maturità come progetto personale.

Interfaccia cool ma semplice

Si tratta di una app dall’interfaccia grafica «cool» ma al tempo stesso molto semplice: l’utente sceglie il proprio obiettivo e, a ogni risultato raggiunto, viene premiato con delle monete, ovviamente virtuali. Durante il perseguimento del «buon proposito» l’utente ha inoltre modo di verificare statistiche, l’andamento del proprio comportamento e i benefici ricavati. «L’idea mi è venuta perché sostanzialmente sono un tipo pigro: ogni volta mi prometto di iscrivermi in palestra ma non lo faccio mai - rivela il 19enne di Cassago - E ho iniziato a pensare a questa app nel pieno del boom del gioco Pokémon Go, che al di là dell’aspetto divertente portava le persone a percorrere decine di chilometri in cambio di ricompense puramente virtuali. Mettendo insieme le due cose, è nata MotivApp».

App sviluppata nel corso dell'anno

Autonomamente, grazie alle competenze informatiche apprese a scuola e a una spiccata creatività, Roberto si è quindi messo al lavoro. «Ho iniziato circa nove mesi fa, ho scritto in tutto circa 80mila righe di codice e il 29 aprile ho ufficializzato la nascita della app - continua Roberto - In realtà l’ho creata per passione, nel tempo libero, non per finalizzarla al mio percorso di studi. Quando però ne ho parlato al professor Pietro Petracca, che mi ha anche fornito qualche consiglio per perfezionarla, abbiamo convenuto insieme di portare il progetto all’esame di maturità».
Una app fatta in casa, made in Brianza, ma che è già scaricabile da Google Play e che potrebbe avere mercato. «Intanto resto con i piedi per terra - afferma il giovane - voglio diplomarmi e iscrivermi all’università, studierò Informatica in Bicocca. E poi forse qualche buon proposito dovrei perseguirlo anche io, visto che paradossalmente con tutto il tempo che ho dedicato alla app, in palestra non mi sono ancora iscritto...».

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