L'addio a Mario Ronzoni: "In ciò che è accaduto non c'entra Dio, ma la responsabilità umana"

Al termine della celebrazione la figlia Chiara è salita sul pulpito e si è rivolta, anche a nome della sorella, all'amato padre, ringraziandolo per essere stato un papà che "ci ha insegnato, con l'esempio a stare vicino a chi ha bisogno. Papà ora aiutaci tu a capire che non te ne sei andato ma che sei ancora vicino a noi"

L'addio a Mario Ronzoni: "In ciò che è accaduto non c'entra Dio, ma la responsabilità umana"
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"In ciò che è accaduto non c'entra Dio, ma la responsabilità umana". Ha usato parole commoventi, cariche d'amore ma allo stesso tempo lucide e strazianti monsignor Davide Milani, prevosto di Lecco, per dire addio a Mario Ronzoni,  pilastro della parrocchia di Lecco, morto martedì a  71 anni, ucciso da un  camion che lo ha travolto mentre attraversava il lungolago di Lecco sulle strisce pedonali. Lo ha fatto questa mattina in una gremita basilica di San Nicolò dove sono stati celebrati i funerali dello storico insegnate di religione lecchese.

L'addio a Mario Ronzoni

Centinaia le persone che hanno affollato la  chiesa per l'ultimo saluto a Ronzoni e per dimostrare affetto e vicinanza alla moglie Grazia, alle figlie Chiara e Nicolatta, ai nipoti e ai parenti tutti.  I tantissimi fedeli che ogni domenica, assistendo alla messa, lo vedevano come figura amica e sempre presente in qualità di cerimoniere, oggi hanno avvertito il vuoto incolmabile lasciato dalla sua assenza.

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La celebrazione è stata presieduta dal Vescovo emerito di Mantova ed ex Prevosto di Lecco, monsignor Roberto Busti, insieme a don Davide.

Sull'altare anche il vicario episcopale mons Maurizio Rolla con i sacerdoti delle parrocchie dell'unità pastorale Madonna del Rosario. A rendere ancora più solenne la funzione sono stati i canti della corale della Basilica diretta dal  Maestro  Antonio Scaioli.

"Mario mi diceva sempre questa frase: l' importante è compiere un passo alla volta. Queste sue parole le porterò sempre ne cuore. Come me, ognuno di noi ha suoi preziosi ricordi, a partire da quello che ha fatto in questa chiesa e per la Chiesa universale . Questa tragedia, queste emozioni così impetuose cosa portano alla nostra Fede? Il Signore, in questo momento, ci vuol suggerire qualcosa dolcemente, accarezzandoci. Ci dice le stesse cose che mi diceva Mario. Dobbiamo fare un passo alla volta, per farne tanti tutti insieme, per comprendere e capire. Da soli ci lasciamo prendere dalla paura. Ma sarà la nostra Fede, appunto, con un passo alla volta, a fare luce, anche in questa tragedia".

"Chiediamoci perché oggi siamo qui così in tanti - ha proseguito i prevosto.  Non eravamo obbligati, ma abbiamo ricevuto  tutti del bene da Mario.  Ora non sarà come prima, ma ciò che ha seminato, rimarrà, anzi vedremo i suoi frutti".

"In ciò che è accaduto non c'entra Dio, ma la responsabilità umana"

E ancora. "Ieri mattina volevo consolare la moglie di Mario, Grazia, ma è stato il contrario. E' stata lei a consolare me  questa è la testimonianza della forza data dalla Fede. Io continuo a chiedermi perchè è successo tutto questo.  Avevamo bisogno di lui".  In ciò che è accaduto non c'entra Dio, ma la responsabilità degli uomini. Mario ha lavorato per il bene della nostra comunità, ma la nostra natura umana non basta a se stessa, pur facendo del bene. Ecco allora che abbiamo bisogno di un Salvatore. Avevo chiesto a Mario di aiutarmi di prendersi un po' cura della mia Fede. Son certo che non mi abbandonerà e mi ripeterà: don Davide, un passo alla volta".

La figlia chiara

Al termine della celebrazione la figlia Chiara è salita sul pulpito e si è rivolta, anche a nome della sorella, all'amato padre, ringraziandolo per essere stato un papà che "ci ha insegnato, con l'esempio a stare vicino a chi ha bisogno. Papà ora aiutaci tu a capire che non te ne sei andato ma che sei ancora vicino a noi".

 

Mario Stojanovic

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