Intenso abbraccio di Ballabio a Pino Galbani: inaugurata la Stele al deportato 17enne

Consonni: "Oggi i ballabiesi offrono a Galbani un tributo di memoria e di amore"

Intenso abbraccio di Ballabio a Pino Galbani: inaugurata la Stele al deportato 17enne
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A Ballabio grande momento di commozione e partecipazione alla cerimonia di Pino Galbani. La cittadinanza ha offerto il suo tributo al deportato 17enne, dedicandogli una stele commemorativa.

Ballabio, cerimonia in onore di Pino Galbani

Momenti di commozione e grande partecipazione alla cerimonia in onore di Pino Galbani nell'ambito delle celebrazioni per il Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo, che a Ballabio vengono celebrate in un'unica circostanza. E' stato offerto, in ricordo dell'operaio 17enne deportato nei lager tedeschi, dedicandogli una stele commemorativa in un frequentato spazio verde a pochi passi dal centro del paese.

La dedica

Sulla targa si legge, sotto il nome di Galbani "deportato a Mauthausen e Gusen", la dedica: "Nel ricordo di tutte le vittime dei Lager, dei Gulag e delle Foibe". "Luogo e dedica della stele sono stati decisi informando i famigliari - spiega il sindaco Alessandra Consonni -, una scelta scaturita dall'insegnamento di Pino Galbani, che è stato innanzitutto una grande lezione di umanità".

Le autorità presenti alla cerimonia

Presenti alla toccante cerimonia, aperta dal sindaco, il fratello Luigi, coi nipoti Oscar, Marco e Ornella. Hanno partecipato anche le autorità civili, militari e religiose, dal vicesindaco Giovanni Bruno Bussola, al coordinatore della Protezione Civile Giuseppe Ruberto (che ha retto il gonfalone comunale), ai Carabinieri guidati dal comandante della stazione di Lecco Angelo Di Meo, al parroco don Benvenuto Riva, che ha benedetto la stele, e al precedente parroco don Giambattista Milani, oltre a rappresentanti delle associazioni, dalla Pro loco agli Alpini, alla banda Risveglio e al coro I Vous de la Valgranda e numerosi cittadini.

Un tributo di memoria e amore

"Oggi i ballabiesi offrono a Galbani un tributo di memoria e di amore - ha detto il sindaco -. Memoria, perché le sofferenze della deportazione nei lager tedeschi di un operaio adolescente meritano di rimanere presenti come patrimonio morale della nostra comunità. Amore, perché chi ama è vicino ad ogni sofferenza e questa testimonianza vuole rappresentare un ideale abbraccio a quanti hanno conosciuto la ferocia dell'uomo sull'uomo".

Le parole del fratello Luigi

"Grazie a tutte le autorità locali che sono state sensibili e riconoscenti nel concretizzare questa iniziativa che colloca Pino in un posto di rilievo nella memoria collettiva di questa comunità. Pino non ha avuto la soddisfazione e la gioia di essere padre, tuttavia ha lasciato una lunga schiera di "orfani", i suoi ragazzi, che per tanti anni, in molti istituti scolastici del nostro territorio, hanno avuto il privilegio di ascoltarlo mentre testimoniava la sua tragica esperienza di deportato".

Il ricordo dell'amico Romano Rusconi

"Ancora prima della sua scomparsa, mi ricordava in dialetto "quando sarò morto, dopo tre giorni nessuno si ricorderà più di me". No Pino, questa volta ti sbagliavi… guarda quanta gente c’è oggi per dimostrarti quanto ti vuol bene e quanto il ricordo sia ancora vivo".

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