Infortuni sul lavoro, nel 2018 le denunce nel Lecchese sono state 3.692

Quattro gli incidenti mortali lo scorso anno. Cisl denuncia: "Abbassata la guardia. Lavoratori precari e anziani i più a rischio"

Infortuni sul lavoro, nel 2018 le denunce nel Lecchese sono state 3.692
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Infortuni sul lavoro: nel 2018 ventiquattro persone in più rispetto all'anno prima hanno perso la vita in Lombardia. E' il tremendo dato contenuto nella statistica pubblicata da Inail. Allarmante anche il numero complessivo delle denunce di infortunio in ambito lavorativo, salite da  117.757 a 119.937. Anche in provincia di Lecco si è purtroppo registrato lo stesso trend di crescita:  dalle 3.488 denunce del 2017 si è passati a 3.692. Mentre gli incidenti con esito mortale sono stati quattro, tanti quanti l'anno prima. Un amaro quanto intollerabile pareggio.

3.692 infortuni nel Lecchese

Le percentuali di incremento rilevate da Inail  sono dell'1,8% per gli infortuni e del 17,2% delle "morti bianche". Più colpite le fasce d'età dove precarietà e anzianità lavorativa sono più alte: dai 14 ai 34 anni si è passati da 34.946 a 36.419 denunce di infortunio, dai 55 ai 69 anni da 15.612 a 16.079. E' quanto emerge dall'analisi condotta dalla Cisl Lombardia sulla base degli stessi dati Inail.

Dei 119.937  infortuni denunciati a livello regionale, l'82% (96.066) sono avvenuti in occasione di lavoro, gli altri 21.431 in itinere. Quanto ai settori, l'industria sale da 95.207 del 2017 a 96.066 del 2018, le attività svolte “per conto dello Stato” da 19.632 a 21.041, mentre si registra un lieve calo in agricoltura: 2.830 denunce contro le 2.918 dell'anno precedente.
In particolare, in linea con quanto rilevato già nel 2017 il numero più alto di infortuni si è verificato nel commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (7.194), seguito da trasporto e magazzinaggio (6.003), costruzioni (5.226), fabbricazione di prodotti di metallo (4.734) e servizi di alloggio e ristorazione (3.271).

Milano la provincia con più croci

A livello territoriale, Milano si conferma la provincia col numero più alto di infortuni (40.457 contro i 39.493 del 2017), seguita a distanza da Brescia (16.594 contro 15.739), Bergamo che comunque registra un calo (14.078 contro 14.163), Varese (in calo da 9.893 a 9.678), Monza e Brianza (in aumento da 8.156 contro 8.049). In leggero calo anche Cremona, da 5.464 a 5.339.  Su fronte dei decessi si segnala il triste primato di Mantova, con 21 denunce di infortunio mortale contro le 8 del 2017.

In provincia di Lecco ricordiamo le morti di

Cisl: "Più infortuni perché si è abbassata la guardia"

"Questi dati sono la dimostrazione plastica di un abbassamento della guardia negli ultimi tempi in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma anche dell’insufficiente attività ispettiva da parte delle istituzioni preposte alla vigilanza e alla prevenzione" afferma Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia con delega alla salute e sicurezza commentando i dati Inali.  "In questi dieci anni di crisi il fatto che i controlli abbiano interessato solo il 5% delle 480mila imprese lombarde ha fatto emergere la convinzione che si possa restare impunti anche non rispettando le norme per la sicurezza e l’obbligo di adeguati o di maggiori investimenti per ridurre l’esposizione ai rischi specifici”. “Occorre da subito – aggiunge – dare corso al Programma straordinario deciso in Lombardia l'anno scorso, rafforzandone gli interventi anche grazie alle nuove risorse ottenute dalle ulteriori sanzioni applicate nel corso del 2018”.

 

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