La situazione nel Lecchese

Infortuni sul lavoro, Cisl: "Il calo è illusorio"

Anche il Covid-19 ha impattato sulla situazione degli infortuni.

Infortuni sul lavoro, Cisl: "Il calo è illusorio"
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"Sul fronte degli infortuni sul lavoro c’è una notizia buona e una cattiva. Quella buona è che, secondo l’ultimo rapporto Inail, da gennaio a novembre 2020, le denunce di infortuni sono calate. Quella cattiva è che il calo si è registrato in un contesto di generale riduzione delle ore lavorate a causa della pandemia di Covid-19". A fare il punto della situazione per il nostro territorio è la Cisl Monza Brianza Lecco.

Infortuni sul lavoro, Cisl: "Il calo è illusorio"

In Brianza i casi sono stati 6.939 (8 mortali) contro i 7.515 (14 mortali) dello stesso periodo del 2019. Nel lecchese, 2.942 (8 mortali) contro 3.417 (5 mortali). «La riduzione è positiva – osserva Enzo Mesagna, segreteria Cisl Mbl -, ma va considerato che, soprattutto nella scorsa primavera, le ore lavorate sono state decisamente inferiori a quelle dello stesso periodo dell’anno prima. Ciò fa sì che, in termini reali, la riduzione sia decisamente inferiore a quanto appaia».

La riduzione si registra anche sul fronte delle malattie professionali. In Brianza le denunce sono state 172 contro le 221 dell’anno precedente e nel Lecchese 54 rispetto alle 54 nel 2019. «Anche in questo caso – continua Mesagna – non c’è molto da gioire. Questo tipo di denuncia va infatti presentata con il rapporto di lavoro in corso. Quindi molti lavoratori rinunciano a presentarla per non entrare in conflitto con il datore di lavoro. Anche in questo caso, quindi, la realtà è più preoccupante di quanto appaia dai numeri».

L'impatto del Coronavirus

Anche il Covid-19 ha impattato sulla situazione degli infortuni. La Brianza è stata una delle province più colpite con il 66% di incremento di casi tra ottobre e novembre, il balzo più alto di tutta la Regione Lombardia. A Lecco, l’incremento è stato del 19,7%. «In Brianza – sottolinea Mesagna -, su 2.384 denunce, 1.753 erano donne. A Lecco 615 su 834. Non è un caso che paghino di più l’epidemia. Non è una sorpresa se consideriamo che i settori più colpiti sono stati quelli della sanità e della cura alla persona dove le lavoratrici sono in maggioranza. Di fronte alla minaccia del Covid-19 non possiamo abbassare la guardia. Dobbiamo continuare a diffondere la cultura delle prevenzione e sostenere la campagna di vaccinazione».

La sicurezza

In generale Mesagna sottolinea l’importanza della diffusione di una cultura della sicurezza. «La sicurezza è un problema culturale – conclude -. Dobbiamo investire molto in prevenzione e formazione. A partire dalle scuole dobbiamo diffondere il principio che l’attenzione alla sicurezza non è un costo, ma una risorsa perché tutela sia i lavoratori sia l’impresa. Serve anche un sistema di controlli più efficace. Nel nostro territorio, così ricco di aziende, gli ispettori sono pochi e faticano a fare un lavoro di verifica capillare».

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