I genitori dei bimbi in cura alla Nostra Famiglia lanciano una petizione per i dipendenti

"Non togliete il sorriso ai nostri bambini": questo il titolo della raccolta firme, che ha già raccolto oltre 8700 adesioni

I genitori dei bimbi in cura alla Nostra Famiglia lanciano una petizione per i dipendenti
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I genitori dei bimbi in cura alla Nostra Famiglia lanciano una petizione per i dipendenti che da lunedì sono in presidio permanente per protestare contro il contratto considerato peggiorativo delle  condizioni di lavoro. Dopo il sostegno arrivato dai medici ora scendono in campo anche le mamme e i papà dei piccoli  in cura dai terapisti dell'Associazione.

 

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"Non togliete il sorriso ai nostri bambini": questo il titolo della raccolta firme, che ha già raccolto oltre 8700 adesioni, lanciata sulla piattaforma www.change.org  da Anita Graniti

"Ecco cosa chiedono le mamme e i papaà:

Siamo i genitori dei bambini frequentanti i centri di riabilitazione delle persone con disabilità “LA NOSTRA FAMIGLIA”, un’associazione con sedi in tutta Italia alla quale si rivolgono migliaia di famiglie.

Recentemente, l’Associazione ha deciso di rinnovare i contratti collettivi con i suoi terapisti, dopo ben 13 anni che non venivano rinnovati: professionisti eccellenti che hanno aiutato tantissimi bambini a riacquistare il sorriso, aiutandoli a tornare a camminare, a condurre una vita serena.

Applicando il nuovo contratto, però, i centri stanno obbligando i terapisti a lavorare 2 ore settimanali in più a parità di stipendio.

Questa situazione rischia di allontanare molti di questi professionisti dall’Associazione, per trovare condizioni lavorative migliori. Sono migliaia le famiglie che si ritroverebbero senza quel prezioso sostegno e la cura di cui necessitano i nostri figli. Per questo sosteniamo a pieno la lotta dei lavoratori appartenenti alla struttura, contro un iniquo rinnovo del contratto collettivo di lavoro: le ore in più vanno pagate!

Se toccate i nostri terapisti, toccherete anche i nostri bambini.

Aiutateci a sostenerli".

CLICCA QUI PER ADERIRE ALLA PETIZIONE

 

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