Folla per l'addio all'ex sindaco Nicola Perego, "Hai fatto la storia di Valmadrera"
Esempio di impegno civile, fede e dedizione alla comunità

"Il suo tratto distintivo, oltre alla risata simpatica e bonaria, era il ‘rimboccarsi le maniche’. Non si chiedeva troppo se ci fosse qualcosa da fare oppure no: per lui c’era sempre qualcosa da fare. E lo sapeva bene… Così è stato anche nel momento della sua partenza da questa vita. Non ha fatto troppi ‘calcoli’, né previsioni o avvisaglie: ha sistemato in fretta anche questa, la sua morte. In pochi minuti, semplicemente, ‘ha fatto’. Se n’è andato. Nessuno vuole incensare nessuno: ognuno ha le sue pecche. Ma, se dobbiamo trovare una parola conclusiva e sintetica per ricordare Nicola, come tanti certamente in questa comunità, possiamo dire che, in modo singolare, anche tu ‘hai fatto la storia’ di questo paese. Hai messo insieme pezzettino dopo pezzettino, hai costruito, hai realizzato cose importanti per questa comunità. E allora, semplicemente: grazie, da tutti noi". Con queste parole don Isidoro Crepaldi ha concluso la sua omelia durante la cerimonia funebre di Nicola Perego, ex sindaco di Valmadrera, stroncato improvvisamente da un malore all’età di 78 anni.
Folla per l'addio all'ex sindaco Nicola Perego, "Hai fatto la storia di Valmadrera"
Una cerimonia molto partecipata, quella celebrata questa mattina – lunedì 18 maggio 2025 – con la chiesa parrocchiale gremita come raramente accade e il sagrato colmo di persone, tutte desiderose di rendere un ultimo, commosso omaggio a un uomo che ha davvero dedicato la sua vita al benessere della comunità.
Sull’altare, insieme a don Isidoro, erano presenti anche don Andrea Lotterio, don Alessio Mauri, don Andrea Brambilla e padre Luigi Sordelli, dei Padri Somaschi. A lato del feretro, il gonfalone della città listato a lutto.
In chiesa, accanto al dolore della moglie Maria Assunta e dei figli Elena, Paolo e Giulia, erano presenti moltissimi amministratori di Valmadrera, di ieri e di oggi, oltre a numerosi rappresentanti delle istituzioni del territorio. Segno evidente che Nicola Perego ha lasciato un’impronta profonda, con il suo pensiero e con la sua operosità.
Una "sapienza del fare" che è stata ricordata anche dall’attuale primo cittadino Cesare Colombo:
«Nicola è stata una persona che ha dato tanto alla città di Valmadrera e a tutto il territorio. Una persona che ha unito l’impegno nella comunità civile a quello nella parrocchia. Vicesindaco e assessore dal 1975 al 1990, sindaco dal 1990 al 1995, consigliere provinciale dal 1995 al 2009, componente del CdA di Silea, ma anche presidente della Scuola Materna Luigia Gavazzi, del Centro di Formazione Professionale Aldo Moro e della Fondazione Parmigiani. È stato impegnato fino all’ultimo nell’ambito socio-politico.
Da sindaco e assessore ha realizzato numerose opere. Tra le tante ricordiamo: la ristrutturazione della scuola materna di Parè, la messa in sicurezza del Rio Torto dopo l’alluvione del 1990, l’ampliamento della casa di riposo Opera Pia Magistris. Era una persona “del fare”, dinamica, concreta nelle risposte ai bisogni della nostra comunità.
In questi giorni ho parlato con tante persone che lo hanno conosciuto: tutte mi hanno espresso un grande senso di gratitudine per ciò che ha fatto. Tutte hanno sottolineato che era una persona di cui ci si poteva fidare, sempre pronta a intervenire di fronte a qualunque necessità. Aveva una capacità genuina di mettersi al servizio degli altri, sostenuto da una fede forte e da una bellissima famiglia.
È ciò che ho potuto sperimentare anche io in questi anni in cui ho avuto la fortuna di conoscerlo. Se dovessi rappresentare Nicola con una frase, userei un proverbio del nostro dialetto: “Var pusèe un andà che cent andèmm”, che potremmo tradurre con “meglio agire che discutere se farlo o no”. Era fatto così: non riusciva a stare fermo, doveva sempre darsi da fare.
È stato per me un esempio, e continuerà a esserlo nel mio servizio da sindaco. Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma conoscendolo, sono convinto che, a questo punto, avrebbe detto che è tempo di rimettersi tutti al lavoro. Oggi, però, la cosa più importante che possiamo fare è una sola: stringerci attorno ai suoi cari, a sua moglie, ai suoi figli e alle loro famiglie, e dirgli ancora una volta: GRAZIE per ciò che ha fatto per la nostra comunità. GRAZIE NICOLA, ci mancherai!»
Palpabile la commozione quando sul pulpito è salita la figlia:
«Ci hai lasciati all’improvviso. Sei sempre stato risolutivo e di poche parole, anche quando portavi avanti il tuo lavoro. Dall’animo buono e dai modi a volte bruschi, avevi una mente veloce nel comprendere i problemi e una mano pratica nel risolverli e nell’aiutare chi ti chiedeva aiuto.
Sarà difficile andare avanti senza di te, ma sappiamo che ora ci avresti chiesto di concludere dicendo: “Su, diciamo una bella preghiera insieme.” E allora, tutti insieme, ora recitiamo una preghiera a te molto cara, e cara anche a mamma: il Magnificat. Dal cielo tu certamente lo pregherai con noi. Ma lo canteremo anche perché chi ti ha sentito cantare… la tua voce la ricorda bene.
Buona nuova vita, papà. Ora che la tua strada è arrivata alla meta, custodiscici nell’abbraccio del Padre.»
Mario Stojanovic