Esplosione nell’ex ASL di Calolziocorte: grave una ragazza di 22 anni
L’incidente si è verificato intorno alle 20.40, quando – secondo le prime ricostruzioni – la giovane, insieme ad altre persone, si sarebbe introdotta abusivamente nell’edificio abbandonato

Una ragazza di 22 anni, di origini straniere, è rimasta gravemente ustionata nella serata di sabato 19 luglio 2025, a seguito di un’esplosione all’interno dell’ex sede ASL di Calolziocorte, in piazza Fratelli Kennedy. L’incidente si è verificato intorno alle 20.40, quando – secondo le prime ricostruzioni – la giovane, insieme ad altre persone, si sarebbe introdotta abusivamente nell’edificio abbandonato da tempo e sigillato dall’amministrazione comunale. L’accesso sarebbe avvenuto da un varco sul retro dello stabile, scelto come rifugio di fortuna nonostante le pessime condizioni igieniche e sanitarie.
Esplosione nell’ex ASL di Calolziocorte: grave una ragazza di 22 anni
Durante un’attività di cucina improvvisata, una bottiglia contenente alcol avrebbe causato un ritorno di fiamma, investendo in pieno la ragazza e provocandole ustioni gravissime. L’allarme è scattato poco prima delle 21 e sul posto sono intervenuti rapidamente i Vigili del Fuoco, i Carabinieri e i sanitari del 118, che hanno prestato i primi soccorsi e trasferito la giovane in ospedale in codice rosso.
L’ispezione congiunta dei vigili del fuoco e dei carabinieri non ha permesso di rinvenire altri occupanti all’interno dello stabile. Secondo gli investigatori, infatti, le altre persone presenti si sarebbero date alla fuga prima dell’arrivo dei soccorsi, abbandonando la ragazza ferita.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche il sindaco Marco Ghezzi e gli assessori Cristina Valsecchi e Dario Gandolfi, per valutare di persona la situazione.
Lo stato di degrado dell’ex sede ASL è da tempo una questione di grande attenzione politica a Calolziocorte. Nel maggio scorso, l’amministrazione comunale ha lanciato una procedura pubblica per raccogliere manifestazioni di interesse finalizzate alla vendita dell’immobile, con l’obiettivo di recuperare lo stabile e destinarlo a un centro sanitario