Lecco in Lutto

E' morto Manetto Fabroni, notaio e uomo di cultura

In città è stato un punto di riferimento per enti e associazioni, dal Circolo Giorgio La Pira alla Fondazione Frassoni

E' morto Manetto Fabroni, notaio e uomo di cultura
Pubblicato:
Aggiornato:

Un uomo dall’elevato spessore culturale, morale e sociale. Così un’intera città ricorda Manetto Fabroni, scomparso ieri, domenica 23 giugno, all’età di 84 anni.
Lecchese, per tutta la vita notaio, padre di due figli e marito di Anna Maria Delitala, per anni Procuratrice generale al Tribunale di Lecco, Fabroni è stato una figura di riferimento per la società lecchese impegnato da decenni in progetti, attività, realtà e associazioni del territorio.

E' morto Manetto Fabroni, notaio e uomo di cultura

«Ha partecipato attivamente alla vita cultural-politica dagli anni ’70 e ’80 in avanti - ha ricordato Emilio Amigoni, con cui ha condiviso una lunga esperienza al Centro Culturale Giorgio La Pira - Manetto è stato l’anima di molti sodalizi del territorio, fondò la Lega Democratica, poi fu per moltissimi anni presidente del Circolo La Pira. E’ stato una voce autorevole nel dibattito culturale mosso dal cattolicesimo democratico, in seguito alla vicenda di Aldo Moro. Era esigente, affabile, riservato, ma anche estremamente scrupoloso. Non lasciava nulla al caso. Ricordo che spesso impiegavamo ore per decidere l’aggettivo o il sostantivo giusto da utilizzare nei nostri scritti. Un’attenzione quasi maniacale che testimonia il suo animo e la sua grande cultura. Porterò con me i tanti anni di condivisione di esperienze e soprattutto il legame di stima e vicinanza reciproca che ci ha sempre unito».

Fabroni iniziò a svolgere la sua attività nel 1963 nello studio del notaio Pietro Gaetani di Lecco dove divenne praticante prima e associato poi. Uno stimato professionista, che si interessò anche alla vita amministrativa, e che trovò sempre il tempo di impegnarsi per nuovi progetti. Il suo nome è legato infatti anche alla nascita e alla presidenza del Meic (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) di Lecco, nonché del Gruppo Geo Seniors del Cai di Lecco, facendo parte del Consiglio direttivo.
L’impegno di Fabroni si interseca però anche con l’attività della Fondazione Comunitaria del Lecchese (di cui è stato vicepresidente), con cui collaborò negli anni in qualità di presidente della Fondazione Fratelli Frassoni.

E’ proprio in questo contesto che lo ricorda Romano Negri, per anni presidente della Fondazione della Provincia di Lecco: «Il progetto più importante a cui abbiamo lavorato insieme è stata la realizzazione del Polo Frassoni, posto nel rione di Castello in via Gorizia, una residenza per anziani inaugurata nel 2016 che è stato il primo esempio di housing sociale di tutto il territorio. Ricordo con affetto la bella esperienza vissuta e la sua tenacia nel centrare gli obiettivi che si poneva. Lecco perde un uomo dal grande rigore morale. Nelle sue disamine era sempre corretto, obiettivo, rigoroso ed estremamente disponibile».
Negli ultimi mesi una salute divenuta sempre più fragile ha costretto il dottor Fabroni a prendersi dei momenti per sé e ad allontanarsi dalla vita attiva che più amava e lo aveva impegnato nel corso degli anni, ma le parole e i ricordi così vividi di chi gli è stato accanto testimoniano il segno tangibile che ha lasciato nei cuori e nelle menti di chi lo ha conosciuto.

Seguici sui nostri canali