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Due indagati per il crollo della ruota panoramica a Lecco: la titolare e il collaudatore coinvolto anche in un’altra tragedia

Dopo il crollo della ruota panoramica sul lungolago di Lecco, la Procura indaga sulla regolarità dei collaudi. Tra gli indagati l’ingegnere Graziano Minero, già coinvolto in un altro tragico incidente e finito anche nell’inchiesta “Luna Park” sui falsi certificati di sicurezza.

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Ci sono due indagati per il crollo della ruota panoramica avvenuto il 21 giugno 2025 a Lecco: si tratta della titolare della giostra, Antonella Musso, e dell’ingegnere Graziano Minero, collaudatore della giostra, originario di Biella. Minero è già noto per essere stato rinviato a giudizio in un altro grave incidente risalente al 12 marzo 2022, quando perse la vita una ragazzina di 15 anni, Ludovica Visciglia.

La tragedia di Ludovica avvenne nel comune di Galliate, in provincia di Novara, mentre era su un Tagadà, una giostra a forma di disco che ruota su se stessa e ondeggia grazie a una serie di pistoni. La ragazzina, che stava festeggiando il suo compleanno, sbatté la testa contro un albero posizionato troppo vicino all’attrazione, morendo sul colpo. Nel processo per omicidio colposo sono imputati, oltre a Minero, anche il proprietario della giostra e altre figure coinvolte nella gestione. Durante l’incidente, il figlio minorenne del proprietario era al comando della giostra e sarà giudicato dal Tribunale dei minori.

Due indagati per il crollo della ruota panoramica a Lecco: la titolare e il collaudatore coinvolto anche in un’altra tragedia

Il nome di Minero, oltre a questo caso, è emerso anche nell’inchiesta «Luna Park», in cui alcune persone sono accusate di aver prodotto falsi certificati di idoneità per giostre mai realmente collaudate, in cambio di denaro. La Procura di Vercelli ha disposto misure cautelari per alcuni indagati, tra cui Minero, difeso dall’avvocato Carlo Boggio Marzet.

Tornando al crollo della ruota panoramica a Lecco, inizialmente la Procura aveva aperto un fascicolo contro ignoti, ma ora Musso e Minero risultano iscritti nel registro degli indagati, atto che consente loro di nominare consulenti tecnici di parte. I consulenti d’ufficio incaricati di effettuare i rilievi sui rottami, presenti in Riva Martiri delle Foibe, sono Umberto Bardazza e Pierangelo Adinolfi. L’attenzione degli inquirenti è rivolta soprattutto agli «ancoraggi» della giostra, montata su un grosso camion fissato al terreno.

La ruota, alta 25 metri e con una capienza di 108 persone distribuite in 18 navette, è crollata il 21 giugno a causa delle forti raffiche di vento che imperversavano sulla città. Il crollo è avvenuto un giorno prima dello smontaggio previsto per lasciare spazio ai lavori del Waterfront.

Un accesso agli atti effettuato dal consigliere Corrado Valsecchi ha rivelato alcune anomalie nella documentazione consegnata al Comune di Lecco. La richiesta di installazione della ruota fu presentata il 13 febbraio 2024 e il collaudo, firmato da Minero, è datato 15 maggio 2024 con validità fino al 14 maggio 2025. Tuttavia, non risulta la presenza di un secondo collaudo successivo al 21 giugno, data del crollo. Inoltre, manca la polizza assicurativa successiva a quella in vigore al momento dell’installazione.

Valsecchi ha commentato: «Il collaudo è stato fatto dall’ingegner Minero, che evidentemente non porta fortuna trattare i collaudi di giostre. Nel 2022 una ragazza è morta dopo aver sbattuto la testa su un albero vicino a un Tagadà collaudato da lui. Il vento forte ha fatto precipitare la ruota panoramica, e solo per un miracolo e per l’intervento del gestore si è evitato il peggio. Occorre capire come, nonostante la relazione di collaudo, la ruota abbia potuto cadere con raffiche di vento che su quel tratto di lago sono periodiche.»

Il consigliere ha aggiunto: «Quando ero assessore ho sempre detto che il rischio vento doveva essere la preoccupazione principale e che i collaudi dovevano essere rigorosi e precisi. Attendiamo l’esito delle perizie, sperando che la ruota panoramica, ormai diventata un monumento fotografato, possa essere rimossa al più presto.»

Micaela Crippa

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