Virus ed economia

Coronavirus: ecco come reagiscono le imprese lecchesi. L'esempio della Mab

In un territorio a forte vocazione metalmeccanica la chiusura delle fabbriche è diffusa un po’ ovunque. Ma come è stato preso il provvedimento del Governo? Che timori ci saranno alla ripresa una volta superata l’emergenza sanitaria Coronavirus? Il sistema manifatturiero lecchese come uscirà da questo difficilissimo momento?

Coronavirus: ecco come reagiscono le imprese lecchesi. L'esempio della Mab
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In un territorio a forte vocazione metalmeccanica la chiusura delle fabbriche è diffusa un po’ ovunque. Ma come è stato preso il provvedimento del Governo? Che timori ci saranno alla ripresa una volta superata l’emergenza sanitaria Coronavirus? Il sistema manifatturiero lecchese come uscirà da questo difficilissimo momento?

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Queste e altre domande le abbiamo girate a uno degli imprenditori più noti del territorio lecchese: Guido Baggioli, Dg della Metallurgica Alta Brianza, una storica azienda che ha da poco festeggiato il settantesimo compleanno, nonché leader in Italia nella produzione di barre in acciaio trafilate a freddo, una realtà che occupa 63 dipendenti e sviluppa un fatturato di 50 milioni di euro. “Noi abbiamo chiuso mercoledì scorso - ha esordito Baggioli - Per gli imprenditori della mia generazione questa è una crisi nuova che ci ha colto tutti impreparati. La nostra non è un’attività essenziale e abbiamo preso la scelta del Governo quasi come una liberazione”.

In che senso? 

“Abbiamo lavorato un po’ nell’incertezza negli ultimi giorni perché alcuni clienti erano chiusi, mentre altri erano aperti e volevano garanzie sulle forniture. Questa decisione invece mette tutti d’accordo. Confido però che non vi siano furbi, cioè aziende concorrenti che chiedano e ottengano di continuare a produrre. Le eccezioni possono valere per le realtà siderurgiche industriali che hanno impianti a ciclo continuo di difficile fermata o che sono coinvolti nelle filiere produttive considerate essenziali. La MAB, ad esempio, non avendo un custode o una guardiania, ha chiesto la deroga affinché una persona possa entrare nello stabilimento per controllare che sia tutto a posto”.

L’articolo completo si può leggere sul Giornale di Lecco in edicola da oggi, lunedì 30 marzo. Da pc c’è anche la versione sfogliabile (CLICCA QUI https://edizionidigitali.netweek.it/dmedia/pageflip/swipe/lecco/20200330lecco)

 

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