Campane a lutto per don Erminio Scorta
Cordoglio a Civate per la scomparsa a 92 anni dello storico cappellano della Casa del Cieco. Il sindaco: "Per oltre trent'anni punto di riferimento per la comunità"

Civate piange la scomparsa di don Erminio Scorta, storico cappellano della Casa del Cieco.
Sul decesso c'è il sospetto del Coronavirus
Ieri, venerdì, le campane sono suonate a lutto per l’ultimo saluto a don Erminio Scorta, dal 1987 cappellano della Fondazione casa del cieco. Una presenza di lungo corso quella di don Erminio, che era ricoverato da qualche giorno nella casa di riposo che conosceva bene e in cui ha lavorato per tantissimi anni per sostenere i degenti, scomparso a 92 anni a causa di problemi di salute assimilabili al Coronavirus. Non è stato accertato che avesse contratto la malattia, ma, visti i sintomi, è più che fondato il sospetto che il virus abbia influito sulle sue condizioni già indebolite dalla veneranda età.
Fu parroco a Vendrogno e Perledo, approdò a Civate nel 1987
Nato a Milano nel 1927, don Erminio era stato ordinato sacerdote nel 1953. Durante la sua missione apostolica è stato anche parroco a Gittana di Perledo e, dal 1984 al 1986, a Vendrogno. Dopo una parentesi a Loano, nel 1987 era stato destinato a Civate con il ruolo di Cappellano della Cappellina ospedaliera San Calogero presso la Fondazione Casa del Cieco Monsignor Edoardo Gilardi. Ruolo che ha esercitato fino al 2015, quando è andato in pensione, rimanendo comunque residente in un appartamento presso la Casa del Cieco.
Il sindaco: "Ricordiamo con riconoscenza don Erminio Scorta"
"Una persona molto riservata, fine, seria, capace però nello stesso tempo di sarcasmo e di stare in compagnia e di conversare, soprattutto se si parlava della sua Milano", così lo ricorda Roberto De Capitani, direttore dalla Casa del Cieco.
"Ricordiamo con riconoscenza don Erminio - ha detto il sindaco Angelo Isella - Un uomo con tante doti spirituali e umane che sarà difficile da dimenticare per la sua competenza dottrinale, la sua capacità di ascolto, la sua fermezza nelle scelte e il suo rigore nella difesa dei principi e dei valori".