Calolzio, un 25 aprile "che nessuno avrebbe immaginato" VIDEO
Il sindaco Marco Ghezzi si è recato da solo presso le Lapidi ai Caduti della piazzetta interna Municipio, il Monumento dei Caduti di Corso Dante, quello dei Carabinieri, dei Marinai, degli Alpini e di Rossino.

In occasione della 75^ Festa della Liberazione, sabato 25 aprile 2020, a causa dell'emergenza Coronvirus, le celebrazioni a Calolzio sono avvenute in forma privata. Il sindaco Marco Ghezzi si è recato da solo presso le Lapidi ai Caduti della piazzetta interna Municipio, il Monumento dei Caduti di Corso Dante, quello dei Carabinieri, dei Marinai, degli Alpini e di Rossino per depositare in ognuno di questi una corona d'alloro. Presente, insieme a lui, solamente un musicista che ha intonato “Il silenzio”. Il discorso del primo cittadino è stato poi pubblicato su YouTube.
"Un 25 aprile che nessuno avrebbe mai immaginato"
"Quello di quest'anno è un 25 aprile che nessuno avrebbe mai immaginato, senza cortei e celebrazioni - ha detto nel suo discorso il sindaco Marco Ghezzi - Ci troviamo, infatti, in piena emergenza sanitaria, sociale ed economica, come nel dopo guerra, a causa di un virus che sta portando morte e dolore nel mondo, sulle cui origini bisognerà al più presto pretendere chiarezza dal paese in cui è partito. Prima di tutto quindi fatemi ricordare i tanti, troppi defunti di questi mesi, le sofferenze dei parenti e di tutti coloro che sono stati contagiati. A loro va la vicinanza della popolazione che rappresento".
"Calolzio ha pagato più di ogni altro comune lecchese"
"Calolziocorte ha pagato più di quanto ogni altro comune del lecchese questa pandemia e non è finita. Quello che ci si aspetta nei prossimi mesi è una sfida difficile. Si dovrà ripartire con spirito di sacrifico, come ripartirono i nostri nonni e bisnonni dopo la seconda guerra mondiale. Dopo anni di oppressione, di lotta per la libertà, il nazifascismo ci lasciò un paese distrutto e diviso. Oggi noi possiamo dire che insieme vinceremo il virus e insieme torneremo alla vita normale - ha aggiunto - I nostri territori hanno dato tanto e ora si aspettano molto, non solo belle parole. Non sarà facile, non mancheranno i momenti di sconforto e bisogna essere consapevoli che si dovranno fare tanti sacrifici e cambiare molte abitudini. Dall'altro canto, avremo l'occasione per ricominciare ad apprezzare i valori della nostra cultura e democrazia, nella loro interezza. Ciò ci spinge a ricordare con ancora più riconoscenza, chi tanti anni fa si sacrificò per la nostra libertà. Dopo questi mesi difficili, dovrebbe essere più facile per tutti apprezzare le conquiste sociali e il progresso economico in cui siamo vissuti fino ad ora. Concludo, formulando una preghiera per tutte le vittime delle guerre e chi donò la propria vita in ciò in cui credeva. Oggi più che mai dobbiamo tenere vivo il ricordo di queste persone, anche quando sarà tutto storia, anche il Coronavirus".