unità cinofila antiveleno

Bocconi avvelenati: a scoprirli è stato il cane Senna

Scoperta un’esca tossica, i Carabinieri Forestali intervengono per bonificare l’area

Bocconi avvelenati: a scoprirli è stato il cane Senna
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Bocconi avvelenati: a scoprirli è stato il cane Senna in forza all'unità cinofila antiveleno del Nucleo Carabinieri Forestale di Dervio. E' successo a Temù, in provincia di Brescia.

Bocconi avvelenati: a scoprirli è stato il cane Senna

I Carabinieri Forestali del Nucleo di Ponte di Legno, insieme all'unità cinofila antiveleno del Nucleo di Dervio (LC), hanno perlustrato e bonificato un'area di circa 1.000 metri quadrati in località Villa Dalegno. L'intervento si è reso necessario dopo il decesso di un cane dovuto ad avvelenamento.

Le analisi condotte dai veterinari dell’A.T.S. della Montagna e dall’Istituto zooprofilattico hanno confermato la presenza di una sostanza tossica anticoagulante, comunemente usata nei veleni per topi, all'interno delle esche rinvenute.

Si tratta di una pratica pericolosa e illegale che rappresenta una minaccia per tutti gli animali, sia domestici che selvatici. I Carabinieri Forestali stanno proseguendo le indagini per contrastare questo fenomeno, che costituisce un reato punibile dalla legge.

Inoltre, il Ministero della Salute ha recentemente prorogato un’ordinanza che vieta l'uso e la detenzione di esche avvelenate, poiché rappresentano un grave pericolo anche per le persone, in particolare per i bambini. Oltre ai rischi per la salute pubblica, questi veleni contribuiscono alla contaminazione ambientale e mettono in pericolo la fauna, comprese le specie a rischio di estinzione.

 

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