Bambini e adolescenti insieme per reinventare lo spazio urbano di Lecco FOTO
Giulia Torregrossa: "Ci è piaciuto molto assistere alla sinergia spontanea tra i più piccoli e i ragazzi"

I bambini e gli adolescenti sono stati i protagonisti delle due giornate dell'Esploratorio di immaginazione urbana, il laboratorio che ha inaugurato il programma di eventi per il 25° della costituzione dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecco.
Bambini e adolescenti: la strana alleanza
Tanti i giovani e giovanissimi dai 6 ai 18 anni che, guidati dall'architetto Maurizio Fusina, hanno reinventato lo spazio urbano di Lecco per costruire la loro città ideale con l'ausilio di pezzi lignei da posizionare su una mappa muta della città.







Grandi spazi verdi e poche strade
"Abbiamo visto i bambini esprimere un forte desiderio di verde, di aree aggregative all’aperto e di pulito. Le loro costruzioni salgono in altezza per lasciare agli spazi ampio respiro. Anche le strade diventano aeree, quasi si volesse annullarle dall’orizzonte umano”. Racconta la presidente dell’Ordine Giulia Torregrossa. "Ci è piaciuto molto assistere alla sinergia spontanea tra i più piccoli e i ragazzi, a dimostrazione che l’immaginario ha una energia intrinseca potente".









La città del futuro
Proprio “La Città del futuro” è il tema portante delle celebrazioni del 25° introdotte con il laboratorio ludico-didattico svolto il 24 e 25 ottobre all'Oto Lab di Rancio. La parola chiave del programma è "co-progettazione". A collaborare sono state le classi 4°B e 4° E del Liceo Linguistico Manzoni e gli alunni delle scuole primarie F. Filzi di Bonacina e Pietro Scola, dando vita a una perfetta sinergia e a dinamiche creative sorprendenti.






Le idee dei giovani
Ancora una volta dai giovani partecipanti sono emerse esigenze, idee e progettualità condivise, segno di una sensibilità e un’attenzione ad alcune tematiche molto sentite, come sottolineato anche dai tutor. È emersa soprattutto la capacità dei bambini e dei ragazzi lavorare in gruppo, condividendo le idee e le soluzioni, senza preconcetti e personalismi.







L'immaginario dei giovani è chiaro e forte
“Siamo partiti ponendoci nella dimensione dell’ascolto - spiega l'architetta tutor del progetto Alessandra Sala - chiedendo ai ragazzi come immaginavano e desideravano la loro Città Futura. Sono emerse fin da subito esperienze e emozioni molto simili, a dimostrazione del fatto che i giovani oggi condividono un immaginario di idee, esigenze e visioni forti e chiare riguardo al luogo in cui vorrebbero vivere. Le strutture e gli ambienti ariosi e vivibili, la sostenibilità e l’importanza della natura, di un verde che sia curato e integrato nella città, spazi di aggregazione che permettano di costruire un senso di comunità forte”.








