Attenzione all'eccesso di farmaci inibitori di pompa protonica

Sono fra i più prescritti ma dovrebbero essere consigliati al dosaggio inferiore e per il minor lasso di tempo possibile

Attenzione all'eccesso di farmaci inibitori di pompa protonica
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Attenzione all’eccesso di farmaci inibitori di pompa protonica. I PPI sono tra i farmaci più prescritti in assoluto. Ma come ricorda la Farmacia Consonni dovrebbero essere consigliati al dosaggio inferiore e per il minor lasso di tempo possibile, in relazione alla condizione trattata e non certo all’infinito e senza rivalutazione, come purtroppo spesso avviene. L’alterazione dei livelli di pH gastrici, riduce infatti l’assorbimento della vitamina B12 e del ferro inorganico (non eme). L’assorbimento di ferro inorganico risulta ridotto già dopo due mesi di terapia con PPI, mentre i soggetti in terapia cronica con PPI presentano anche un ridotto valore di emoglobina e un volume corpuscolare medio inferiore. A rischio (soprattutto in chi li assume da oltre 5 anni)  è anche l’assorbimento di magnesio. L’ipomagnesemia grave può causare a sua volta una serie di problemi dalla tetania, alle convulsioni, alle aritmie. Attenzione dunque all'eccesso di farmaci inibitori di pompa protonica.

Eccesso di farmaci inibitori di pompa protonica, controllare la magnesemia

Per questo l’FDA raccomanda a tutti i cardiopatici ad alto rischio, che richiedano un trattamento prolungato con PPI, di controllare periodicamente la magnesemia. Quindi l’utilizzo prolungato di PPI non è solo un problema di spreco di risorse, ma anche un pericolo per l’insorgenza di effetti indesiderati anche gravi che una somministrazione sconsiderata di questa categoria di farmaci può causare. Stanchezza e affaticamento cronico, perdita di forza, crampi, fibromialgie, aritmie, scarsa digeribilità e svuotamento gastrico, alvo alterno, disturbi dell'umore, irritabilità sono alcuni dei sintomi vaghi (MUS) che il nostro fisico può manifestare quando la trasmissione degli impulsi nervosi viene alterata a causa di variazioni nelle concentrazioni ioniche. In particolare, le alterazioni che riguardano potassio e magnesio sono determinanti nel causare squilibri nella conduzione nervosa che si possono manifestare con sintomatologie a carico degli apparati muscolare, cardiaco, nervoso e gastro-intestinale.

Il ruolo fondamentale del potassio extracellulare

Il potassio extracellulare è di fondamentale importanza nel mantenimento dell'efficienza della pompa sodio-potassio che serve a conservare la carica elettrica all'interno della cellula, funzione particolarmente importante per le cellule muscolari nervose. Ha un ruolo centrale nella trasmissione degli impulsi nervosi, nel controllo delle contrazioni muscolari e della pressione arteriosa, nel mantenimento del potenziale di membrana e nella generazione del potenziale d'azione nei tessuti eccitabili. La perdita del potassio dall'ambiente intracellulare a quello extracellulare porta ad una alterazione della polarizzazione del potenziale delle membrane cellulari, abbassando l'eccitabilità dei tessuti e alterando la funzionalità dei sistemi neuromuscolari, cardiaci e gastrointestinali, con il conseguente manifestarsi dei sintomi vaghi e aspecifici (MUS) a carico dei diversi appara.

L’importanza di magnesio e potassio

Il magnesio e il potassio sono importanti non solo quando vengono visti singolarmente. Ma anche quando vengono analizzati insieme, infatti esiste una relazione tra le loro concentrazioni: l'ipomagnesemia si collega all'insorgenza di ipokaliemia e ipocalcemia. Questo sembra derivare da una incapacità della cellula a mantenere la normale concentrazione intracellulare di potassio. Forse a causa di un aumento della permeabilità della membrana al potassio e/o all'inibizione della Na-K ATPasi; come risultato, le cellule perdono potassio che è secreto nelle urine. La deplezione di potassio nelle cellule richiede la correzione del deficit di magnesio. Isolati disturbi di equilibrio del potassio non producono alterazioni dell'omeostasi del magnesio, al contrario, la deplezione di magnesio produce una secondaria deplezione di potassio. Con BIA-ACC è possibile valutare sia i valori di potassio extracellulari, sia i valori di magnesio che il rapporto che c'è tra i due ioni.

Un rapporto decisivo per la trasmissione degli impulsi nervosi

Il rapporto K/Mg rappresenta un indicatore prognostico della capacità funzionale dei potenziali d'azione e rappresenta la massima attivazione dei potenziali d'azione. Il mantenimento del rapporto K/Mg è fondamentale per la trasmissione degli impulsi nervosi. Ma anche per il controllo delle contrazioni muscolari, della pressione arteriosa. E per il mantenimento del potenziale di membrana e per la generazione del potenziale d'azione nei tessuti eccitabili. Tanto più ci si discosta da quel valore per difetto, e tanto maggiore sarà la percezione dei sintomi vaghi (MUS). Attenzione dunque all'eccesso di farmaci inibitori di pompa protonica.

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