Ragni di Lecco

Alpinista morto sul Cerro Torre: per aiutare la figlia all'asta un cimelio di Casimiro Ferrari

Il generoso gesto dei Maglioni Rossi

Alpinista morto sul Cerro Torre: per aiutare la figlia all'asta un cimelio di Casimiro Ferrari
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Non solo dolore, non solo omaggio, non solo ricordi. I Ragni di Lecco, che si sono vestiti a lutto per la scomparsa di Korra Pesce, l'alpinista morto sul Cerro Torre, colpito da da una scarica di pietre e ghiaccio insieme al suo compagno Tomás Aguiló hanno deciso di scendere in campo per aiutare la figlia. Per farlo uno dei maglioni rossi ha deciso di mettere all'asta un vero e proprio cimelio appartenuto ad un gigante dell'alpinismo lecchese e mondiale, Casimiro Ferrari, il "Miro".

Alpinista morto sul Cerro Torre: per aiutare la figlia all'asta un cimelio di Casimiro Ferrari

"Per aiutare la figlia di Korra Pesce un nostro socio ha deciso di mettere all’asta un suo prezioso ricordo - spiegano i Ragni -  È una cornice con un moschettone del grande Casimiro Ferrari, da lui usato in diverse spedizioni ed inciso con le sue iniziali C F”.

Si può partecipare all'asta aderendo alla raccolta fondi attiva su questo indirizzo web: www.leetchi.com/c/help-to-korras-pesce-daugther.

"Dopo aver fatto la donazione potrete farci avere la ricevuta del vostro bonifico all'indirizzo email info@ragnilecco.com - aggiungono i Ragni -  Chi avrà donato la cifra più alta si aggiudicherà la cornice con il moschettone firmato dal Miro. In caso di importo uguale varrà l’ordine cronologico di esecuzione del bonifico. Il periodo di validità dell'asta è compreso tra l’inizio della raccolta fondi e domenica 20 Febbraio. Confidiamo nel fatto che l’idea possa stimolare la vostra generosità".

La tragedia

Corrado Pesce, alpinista di origini piemontesi, grande amico dei Ragni  era rimasto bloccato sulle montagne argentine il 29 gennaio 2022 e il giorno successivo era stato trovato morto sul Cerro Torre. Il corpo era stato avvistato da un drone che ha sorvolato la zona dell'incidente. A quanto pare l'alpinista era scivolato 50 metri sotto la piattaforma dove aveva passato la notte. Per lui non c'è stato nulla da fare.

Il ricordo del Ragno Matteo della Bordella

Toccante il ricordo del Ragno Matteo della Bordella che proprio poco prima  della tragedia con David Bacci e Matteo De Zaicomo  aveva scalato  insieme a Korra e Tomás.

 

Qualsiasi montagna, qualsiasi salita, qualsiasi via, anche se si tratta della più bella, difficile e importante che abbia mai fatto, non potrà mai avere lo stesso valore di una vita umana.
Nel turbine di emozioni che mi ha travolto in queste giornate, ora non resta che la tristezza per la perdita di uno dei migliori alpinisti al mondo, di un amico, di una persona per la quale nutrivo enorme stima.
La consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per salvarlo, ma l'enorme amarezza che questo non sia stato abbastanza.
Korra era una persona diretta e schietta. Introversa. Con cui non era facile legare.
Avevamo sogni paralleli: due vie nuove sul Cerro Torre, le quali correvano eleganti e dirette lungo la parete Est, per poi spostarsi sulla Nord.
Chiamare queste vie dei semplici "sogni" sarebbe riduttivo. Aprire quella via per Korra, come per me, era una ragione di vita. Ne sono certo. Era ciò che dava senso alle nostre esistenze.
Ci eravamo conosciuti proprio ai piedi di quella montagna, ed i nostri destini si erano incrociati per tre anni di fila, nella speranza di riuscire a salire le nostre linee fino a lassù, alla cima del grido di pietra.
Eri un alpinista "tutto arrosto e niente fumo", riconosciutissimo nel nostro mondo, anche se i media non sono mai riusciti a rendere il tuo vero valore al grande pubblico. Il fatto di essermi guadagnato la tua stima era per me motivo di grande orgoglio.
Ti sono grato per tutte le giornate passate insieme, non dimenticherò mai il nostro incontro sulla Nord del Cerro Torre e non dimenticherò mai con quanto audacia, sicurezza e velocità ci hai condotto fuori da quella parete.
Sentite condoglianze a tutta la tua famiglia

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