L'intervista

«Aiutiamoci» supera i 3,6 milioni

Strumentazione medica e mascherine per gli ospedali della provincia.

«Aiutiamoci»  supera i 3,6 milioni
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La raccolta fondi promossa dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese prosegue senza sosta e ha già superato il muro dei 3,6 milioni di euro.

Un risultato straordinario, indice di una generosità diffusa.

«Non so più cosa dire - esordisce Mario Romano Negri, presidente della Fondazione, che insieme al segretario Paolo Dell’Oro, ha deciso con rapidità di avviare questa splendida iniziativa-. La somma raccolta è superiore alle più rosee aspettative ma bisogna sottolineare che sino ad oggi hanno aderito oltre 8.100 persone. Tantissime»

«Un dato importante quello della partecipazione. Mi piace riportare la frase di Papa Benedetto: “Nessuno è tanto povero da non donare”. Voglio pertanto ringraziare calorosamente tutte le persone che stanno fornendo il loro contributo con grande generosità, ma anche invitare altri ad aderire perché l’iniziativa non è finita».

Come si spiega una partecipazione così diffusa?

«Credo giochi molto la reputazione della Fondazione Comunitaria del Lecchese: in vent’anni non abbiamo mai avuto una polemica, mai una critica e abbiamo sempre operato nella massima trasparenza e con il coinvolgimento della comunità nella quale operiamo».

In questi vent’anni avete seminato molto bene e ora raccogliete risultati semplicemente straordinari.

«Abbiamo solo cercato di capire i bisogni della comunità e di dare risposte concrete a queste esigenze coinvolgendo i cittadini in un meccanismo virtuoso. Oggi c’è un senso di comunità diffuso, un’appartenenza positiva, che si vede anche noi bandi che promuoviamo ogni anno».

Questa raccolta tra l’altro non intacca il patrimonio della Fondazione, che così potrà continuare a promuovere bandi e sostenere le necessità della comunità.

«La Fondazione dispone di un patrimonio di oltre 18 milioni di euro e i cui proventi servono proprio per finanziare i nuovi bandi perché dopo questa fase di emergenza sanitaria dovremo sostenere altri bisogni, aiutare le persone più deboli e più bisognose...».

Poi c’è il capitolo a parte delle mascherine.

«Ne abbiano acquistate un milione: 510 mila di tipo FFP2 e 460 mila di tipo chirurgico. Queste protezioni le abbiamo destinate a chi non ne era ancora stato beneficato: medici di base, pediatri, personale delle Rsa, volontari delle varie organizzazioni no profit e delle associazioni. Voglio sottolineare anche la costante e preziosa collaborazione della ditta Kapriol della famiglia Morganti che si è affiancata a noi per reperite le mascherine, sdoganarle, curare la logistica e aiutarci nella distribuzione. Se dovessimo monetizzare anche il loro lavoro andremmo ad aggiungere una somma importante alla raccolta fondi…».

Che ha superato il tetto dei 3,6 milioni.

«Si. E di questa somma abbiamo già investito 2,4 milioni per acquistare apparecchiature e ausili decisi dal Comitato tecnico d’intesa con l’ATS».

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