Il messaggio ai governanti

AGeSC per una scuola in presenza: "la DAD prolungata sta minando la salute dei ragazzi"

Ecco cosa chiede l'Associazione Genitori Scuole Cattoliche

AGeSC per una scuola in presenza: "la DAD prolungata sta minando la salute dei ragazzi"
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AGeSC Lombardia (Associazione Genitori Scuole Cattoliche), attraverso i comitati provinciali della Lombardia, ha scritto una lettera aperta come azione di sensibilizzazione nei confronti dei governanti.

Il diritto all'istruzione è di pari rango al diritto alla salute

"Sentiamo ancora la necessità di far presente alle Istituzioni che le scuole secondarie di 1° grado, con le classi 2° e 3° e tutte le scuole secondarie di 2° grado ritornino in presenza - scrivono i genitori - Il diritto all’istruzione è costituzionalmente tutelato ed è di pari rango al diritto alla salute".

Il 26 marzo il TAR del Lazio sospendeva l’efficacia del DPCM del 2 marzo (che disponeva la didattica a distanza in tutte le scuole delle Regioni in “zona rossa”) stabilendo il riesame delle misure da parte della presidenza del Consiglio dei ministri entro il 2 aprile.

Il 1 aprile 2021 si pronunciava il Consiglio di Stato confermando che, poiché “emergerebbe la non forte influenza delle attività di istruzione in presenza ai fini della diffusone del contagio”, la didattica a distanza non trova una “razionale motivazione” nella “priorità assegnata alla precauzione sanitaria” a fronte “della grave compressione del diritto all’istruzione anch’esso costituzionalmente tutelato”.

Il bilancio dopo un anno è grave: i nostri ragazzi sono stanchi, demotivati, trasformati

Ne traiamo il seguente principio: tra due diritti costituzionalmente tutelati – salute e istruzione – la situazione oggi in Italia non è tale, o almeno non è stata provata tale, da poter sacrificare la scuola in presenza per motivi sanitari. Come genitori abbiamo assistito in questo lungo anno al coraggioso adattamento dei nostri figli a tutte le misure che li hanno riguardati: distanziamento, solitudine, mascherine, DAD. Siamo stati, noi per primi, animati dal duplice desiderio di proteggere sia la salute – la loro, la nostra, quella dei nonni, quella della società civile – sia la loro istruzione, termine che assomma in sé non solo una componente nozionistica ma anche una più umana, educativa, di socializzazione. Ebbene, il bilancio dopo un anno è grave: i nostri ragazzi sono stanchi, demotivati, trasformati. Soprattutto gli adolescenti, così a lungo privati della scuola in presenza, hanno perso qualcosa che la famiglia, seppur bene intenzionata, non è riuscita a integrare.

La DAD sta minando la salute dei nostri figli

Dobbiamo dirlo ad alta voce e farvelo sapere: la prolungata DAD sta comunque minando la salute dei nostri figli. Ora che mancano meno di due mesi alla fine della scuola, nel rispetto dei diritti e della salute di tutti e fiduciosi nelle istituzioni che ci rappresentano, ci appelliamo al principio così chiaramente espresso dal Consiglio di Stato, facendolo nostro: il diritto all’istruzione è costituzionalmente tutelato ed è di pari rango al diritto alla salute.

Le richieste di AGeSC

  • Che tutte le scuole di ogni ordine e grado vengano riaperte su tutto il territorio nazionale a prescindere dai “colori”, rinforzando eventualmente altre misure correlate di controllo, tracciamento e contenimento (tamponi a tappeto e quarantene mirate)
  • Che ogni provvedimento volto a comprimere il diritto all’istruzione sia territorialmente circoscritto e motivato con dati scientifici chiari e condivisi con le famiglie, soprattutto in termini di numeri sulla trasmissione del contagio all’interno delle istituzioni scolastiche.
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